Fortissimi in campo, polemici fuori

Forti sono forti, sul taraflex campioni sono campioni, ma fuori dal campo le due stelle della Dhl Modena, il palleggiatore brasiliano Bruno e lo schiacciatore francese Ngapeth sono un tantino sopra le righe.
La squadra emiliana, dopo aver vinto al tie break a Civitanova Marche, ha agganciato la Lube in vetta alla classifica di SuperLega di volley. E la vittoria di domenica è giunta anche grazie alla spettacolare combinazione finalizzata dal transalpino nel quinto set (si veda il video sotto) con cui Modena, in quel momento in svantaggio, è riuscita a rimettersi in corsa per il successo finale. Numeri d'alta scuola pallavolistica quelli del duo Bruno-Ngapeth che, a fine match, peccano però di presunzione.
A Trento, appena finita la partita vinta dalla Diatec al tie break, il palleggiatore brasiliano intimò a Diego Mosna di sciacquarsi la bocca prima di parlare soltanto perché il patron di Trento, in un'intervista al nostro giornale, si era permesso di affermare che se Ngapeth avesse giocato nella Trentino Volley, lo avrebbe cacciato dopo essersi reso protagonista dell'investimento pirata di tre persone di notte fuori da una discoteca.
Oggi è toccato allo schiacciatore francese dire la sua sul profilo Facebook mettendo nel mirino Andrea Lucchetta, commentatore tecnico della Rai: «Tutto rispeto per Lube Fans - ha scritto il giocatore - molto meno per Lucchetta #Sciacqua». A Ngapeth evidentemente non sono piaciuti alcuni giudizi espressi da Lucky in televisione. Probabilmente il giovane Earvin non sa che Lucchetta ha fatto la storia della Panini Modena prima di lui e che, a livello internazionale, qualche successo l'ha pur sempre ottenuto. Lucky è irriverente, può piacere o non piacere, ma ha certo titolo per dire la sua. E la coppia Bruno-Ngapeth dovrebbe concentrarsi soltanto sul gioco, ascoltare le critiche per crescere e arrivare a vincere quello scudetto che, forse non a caso, l'anno scorso hanno perso contro Trento. Perché le doti tecniche sono di assoluto valore internazionale, ma la testa di campioni del calibro di Kaziyski e Birarelli ce l'hanno in pochi al mondo.