Alta tensione politica, avanza lo spettro delle elezioni anticipate

Per consentire alla Telemedika di partecipare alla gara d'appalto, su cui ora indaga la procura di Trento, l'Azienda sanitaria provinciale riaprì i termini per la consegna della documentazione.
È uno dei punti sui quali si dovrà fare chiarezza per capire se l'assegnazione alla società creata pochi giorni prima, e ammessa alla gara su sua richiesta, sia regolare. Le Fiamme gialle, martedì mattina, si sono presentate presso gli uffici dell'Azienda sanitaria e in Provincia (dove lavora il direttore che aveva firmato la determinazione), per acquisire la documentazione relativa alla trattativa privata con confronto indetta il 17 ottobre 2012 per l'individuazione di un soggetto esterno cui affidare il servizio di telemonitoraggio dei pazienti con patologie croniche degenerative ad alto impatto sociale presso le loro abitazioni.
Intanto, spulciando fra le carte, si scopre che le società che fanno capo a Maurizio Bezzi, il cognato del presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi (Patt), e Renato Vindimian hanno ottenuto negli ultimi tre anni appalti pubblici per 3,1 milioni di euro.
Dunque, l'appalto sospetto dell'Azienda sanitaria del 2012, al centro dell'inchiesta della procura di Trento, è solo uno degli incarichi ricevuti da Provincia, aziende controllate, Comuni e altri enti pubblici non solo nel campo della telemedicina. Le commesse pubbliche costituiscono la parte maggiore del fatturato di queste aziende.
Al momento nella coalizione di governo si levano voci contrarie all'ipotesi di dimissioni del presidente Rossi, che in questi giorni ha minacciato di mollare tutto, sentendosi delegittimato e messo in discussione dall'interno della sua stessa maggioranza oltre che indebolito da un Patt, che gli sta creando solo problemi, come la recente vicenda di cui si è appena saputo, grazie all'Adige, dell'accordo pre-elettorale tra il consigliere Lorenzo Baratter e gli Schützen (sul versamento all'associazione di 500 euro mensili, in caso di elezione a piazza Dante).
Martedì scorso, poi, la notizia delle indagini che lambiscono il cognato Maurizio Bezzi, hanno gettato Rossi nello sconforto: ha evocato con i suoi assessori la convinzione dell'esistenza di un disegno occulto per farlo cadere.
Non particolarmente reattive nemmeno le minoranze, che per ora non chiedono passi indietro di Rossi, forse anche perché una parte di esse stava lavorando sotto traccia per entrare in maggioranza alle prossime elezioni, sostituendo il Pd nell'abbraccio col Patt le cui serie difficoltà, però, ora rimettono tutto in discussione.
In caso di dimissioni la legge prevede che si torni alle urne entro tre mesi, sia per il consiglio provinciale di Trento sia per quello di Bolzano.