
Durante una conversazione tra il vescovo di Bolzano-Bressanone mons. Ivo Muser e Papa Francesco, Bergoglio ha parlato dell’importanza di assistere i rifugiati e del previsto ripristino della frontiera al Brennero.
Il Papa, spiega una nota della diocesi di Bolzano, ha sottolineato l’urgenza di aiutare le persone in fuga.
L’incontro è avvenuto ieri al termine dell’udienza generale, proprio mentre al Brennero la polizia austriaca illustrava nel dettaglio le misure per il controllo della frontiera: una recinzione lunga quasi 400 metri e alta quattro, lo stop dei treni e un posto di blocco per il traffico su gomma.
Durante la conversazione Papa Francesco ha parlato dell’importanza di assistere i rifugiati, dice una nota della curia altoatesina.
Bergoglio all’udienza generale di ieri ha nominato e salutato i pellegrini della Diocesi di Bolzano-Bressanone e li ha incoraggiati a riconoscere nella quotidianità le molteplici opportunità per essere realmente prossimi ai bisognosi.
Mons. Muser, da parte sua, ha ringraziato il Papa per l’esortazione postsinodale«Amoris Laetitia»: «Questo scritto - ha detto il vescovo - è un dono, perchè rappresenta un grande aiuto per la pastorale».
Oggi, ultimo giorno di pellegrinaggio, è in programma la visita alle catacombe di San Callisto e alla Basilica di San Paolo fuori le Mura, dove il vescovo celebrerà la messa con i pellegrini.
Frattanto, dalla Ue arrivano nuove critiche alla chiusura della frontiera del Brennero disposta dall’Austria: «La commissione europea segue tutti gli sviluppi che vanno contro la tabella di marcia per tornare» al normale funzionamento di Schengen e in «questo caso con grave preoccupazione».
Così Mina Andreeva, portavoce della commissione Ue, sulla situazione al Brennero.
«La Commissione valuterà qualsiasi misura decisa o annunciata dal governo austriaco secondo i criteri di necessità e proporzionalità.
Sulla situazione al Brennero «il prossimo passo sarà l’incontro ad alto livello tra il presidente Juncker ed il premier Renzi giovedì 5 maggio», conferma Andreeva rispondendo a chi chiede se ci saranno azioni nei confronti dell’Austria prima dell’incontro di giovedì a Roma.
Sulla questione, mentre non si registrano nuove prese di posizione dalla politica trentina, oggi interviene anche l'ex presidente della Provincia autonoma e oggi deputato Lorenzo Dellai: «Le elezioni presidenziali in Austria si sono incaricate di dimostrare per l’ennesima volta che chi cerca di rincorrere le posizioni più populiste e xenofobe sperando così di evitare perdite elettorali fa male i suoi calcoli, perchè la gente a qual punto preferisce sempre l’originale alla brutta copia».
Il presidente del gruppo parlamentare Democrazia Solidale-Centro Democratico alla Camera, prosegue: «Socialdemocratici e popolari austriaci (con l’unica lodevole eccezione del presidente uscente Fischer) hanno provato a suonare la musica nazionalista, ma così hanno rafforzato la domanda di destra e su quello spartito a quel punto il popolo ha scelto la destra vera - prosegue -. Uno dei frutti amari di questo deragliamento culturale e politico della coalizione di governo austriaca è rappresentato dalla ricostruzione del Muro del Brennero: le notizie e le immagini che arrivano provocano tristezza e preoccupazione sia sul piano dei valori civili e dei simboli, sia su quello delle ricadute economiche.
È l’emblema dell’Austria peggiore, quella che avremmo voluto archiviata dalla storia».
«Il governo italiano ha mantenuto sulla vicenda una posizione chiara e rigorosa - sottolinea Dellai -: occorre proseguire su questa strada in sede europea e internazionale. Per questo, in occasione del Question Time alla Camera di mercoledì prossimo, alla presenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, interrogherò il Governo per avere conferma delle iniziative diplomatiche e politiche in cantiere, per le quali chiederò che siano costantemente associati i governi delle Province Autonome di Trento e Bolzano», conclude Dellai.