
Alex Schwazer sta affrontando in questi giorni la gara della sua vita, una gara che per il momento disputa però nelle aule del Tribunale arbitrale dello sport tra Losanna e Rio e che solo dopo - così spera l’altoatesino - proseguirà ai Giochi olimpici lungo le strade della città brasiliana. L’altoatesino vuole tornare a casa a Calice come atleta riabilitato dall’accusa di doping e con una medaglia al collo.
Per il momento si tratta solo di un sogno, ma chi lo conosce bene, come il suo legale Gerhard Brandstaetter, assicura: «Alex Schwazer vuole restare a Rio dopo l’udienza della Tas dell’8 agosto, non come spettatore ma come atleta e partecipare ai Giochi olimpici».
Le strade di Schwazer e Brandstaetter si sono incontrate 4 anni fa, nelle concitate ore che sono seguite alla squalifica da Londra 2012 del campione azzurro di marcia, risultato positivo all’epo. Da quel fatidico 7 agosto, il giorno della caduta di Alex, le strade del principe del foro di Bolzano e del ragazzo della alta valle Isarco non si sono più separate.
Brandstaetter accompagnerà infatti Schwazer a Rio, a Giochi già iniziati. Con loro sull’aereo il 6 agosto ci saranno solo l’allenatore Sandro Donati e l’avv. Thomas Tiefenbrunner dello studio Brandstaetter. All’udienza del Tas, due giorni dopo, eventuali testimoni interverranno solo via teleconferenza, perchè i pochi risparmi di Alex dei tempi dei successi e dei contratti pubblicitari sono ormai più che risicati. «Devo comprarmi addirittura le scarpe, come un podista della domenica», ha raccontato il marciatore recentemente.
È una gara contro il tempo quella del procedimento davanti al Tas. La decisione sull’eventuale partecipazione alle olimpiadi è infatti attesa tra il 9 e il 10 agosto e la 20 chilometri è in programma subito dopo, il 12 agosto, e la 50 chilometri invece il 19 agosto. «Alex sta bene e si sta allenando, come se nulla fosse», racconta l’avvocato. «Sta bene, dice di essersi ripreso, nonostante le pene dell’inferno che deve subire da ormai un mese e mezzo». «Alex - aggiunge Brandstaetter - vuole arrivare fino in fondo, è uno che non molla».
E il volo di ritorno da Rio può attendere.