
Arrestati dalla polizia due uomini, uno slovacco e un torinese entrambi residenti a Trento, accusati si avere compiuto una rapina il 29 giugno scorso ai danni di un tassista in servizio notturno alla stazione ferroviaria del capoluogo trentino. Secondo una prima ricostruzione i due, saliti a bordo del mezzo, si sono fatti condurre in un quartiere periferico della città dove hanno minacciato con un coltello puntato alla gola il tassista che è stato costretto a consegnare tutto il denaro provento dell'attività notturna, 400 euro, il telefono cellulare e un anello d'oro.
Nelle fasi della rapina, il tassista, sempre costantemente con il coltello puntato alla gola, è stato costretto a dirigersi verso il casello autostradale di Trento sud, poichè la coppia aveva mostrato l'intenzione di recarsi a Milano. Giunto nei pressi del casello, il tassista ha simulato un malore e ha fermato il mezzo. A quel punto estraendo le chiavi di accensione, è uscito dall'abitacolo e si è rifugiato in un vicino esercizio pubblico dove ha chiesto aiuto. In quel frangente anche i due rapinatori hanno abbandonato il taxi e si sono dileguati nelle campagne circostanti.
Sulla base delle testimonianze del tassista, la squadra mobile, dopo indagini, ha identificato e arrestato i due presunti responsabili. Lo slovacco è stato rintracciato nella notte a Trento mentre si trovava a bordo di un taxi il cui conducente, insospettito, ha allertato la polizia. Il complice è stato bloccato, in esecuzione di un provvedimento cautelare del Gip di Trento, nella propria abitazione dove si trovava agli arresti domiciliari a seguito di una rapina compiuta a Padova il giorno successivo di quella di Trento.