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Ottimi Shields e Forry, l'Aquila vince il Brusinelli

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Finisce 90-89 dopo 45’ di partita combattuta ed equilibrata la finale del V Memorial Gianni Brusinelli: vince la Dolomiti Energia Trentino, che piega dopo un tempo supplementare la The Flexx Pistoia al termine di un match giocato “a strappi” ma intenso e coinvolgente. I bianconeri producono un parziale di 25-2 a cavallo fra secondo e terzo quarto ma vanno per tutta la sera a corrente alternata: a risolvere il match ci pensano le giocate di Shavon Shields, premiato mvp della partita grazie ai suoi 18 punti, 7 rimbalzi e 5 assist. 

L’avvio di match è subito scoppiettante: Gomes si presenta con una grande stoppata, poi segna la tripla che spinge avanti Trento. Pistoia risponde con un canestro da lontano di McGee e con un 2+1 di un positivo Gaspardo: la The Flexx continua a trovare buone soluzioni offensive e si porta sul 13-26 costringendo coach Buscaglia al secondo timeout speso nel quarto. La Dolomiti Energia sembra non riuscire a girare l’inerzia, a Pistoia (spinta anche dai 12 punti di Kennedy) riesce tutto facile: i primi 10’ si chiudono con un eloquente 17-31 sui tabelloni. Scivolati a -20 (21-41), i bianconeri provano a rianimarsi grazie ad una tripla “accidentale” di Pierich (che voleva servire Behanan con un passaggio lob) e ad un gioco da tre punti di Flaccadori. È con la difesa però che Forray e compagni trovano ritmo e fiducia: con i punti in transizione di Shields e Behanan (22 a referto alla fine) i padroni di casa producono un parziale di 12-0 che li rimette improvvisamente in partita. Con Sutton a fare la voce grossa in difesa, gli uomini di coach Buscaglia chiudono il primo tempo sotto 42-43. 

La ripresa si gioca subito sul filo dell’equilibrio: i toscani limitano le palle perse e concedono meno a rimbalzo, la Dolomiti Energia fatica a trovare continuità su entrambi i lati del campo. Franke e Shields rispondono a Gaspardo e McGee, un terzo quarto “spigoloso” ed equilibrato (59-64) è il preludio alla battaglia sportiva degli ultimi 10’, che cominciano con una tripla di Pierich e una schiacciata di Shields in campo aperto. Nel finale punto a punto i canestri di capitan Forray (15 punti alla fine) e di un ottimo Shields tengono avanti la Dolomiti Energia, ma un gran tiro di McGee a 26” dalla fine manda la partita al tempo supplementare. Senza Behanan (fuori per cinque falli) i bianconeri soffrono la fisicità in area di Kennedy ma si affidano ancora una volta a Forray (tripla del 84-81) e a Sutton, che trova con due tiri liberi i primi punti della sua partita (86-83). Gaspardo pareggia dall’angolo, Shields tira fuori dal cilindro un grande canestro con fallo subito a 30” dalla fine che di fatto regala il successo ai bianconeri. 

Dolomiti Energia Trentino 90  The Flexx Pistoia 89  (17-31, 42-43; 59-64, 78-78) 

Dolomiti Energia Trentino: Franke 6 (2/6, 0/3), Sutton 2 (0/5, 0/3), Di Prampero, Forray 18 (6/7, 2/4), Flaccadori 5 (1/3, 0/3), Gomes 9 (1/5, 2/6), Pierich 6 (2/3), Behanan 22 (9/12), Lechthaler 4 (1/3), Shields 18 (6/10, 0/3). All.: Buscaglia. 

The Flexx Pistoia: Moore 8 (1/2, 2/5), Bianchi (0/1), Barbon (0/2), McGee 21 (5/8, 3/12), Popov ne, Laquintana 5 (1/2, 1/3), Mian 7 (2/5, 1/6), Gaspardo 24 (8/11, 1/5), Onuoha, Magro 2 (1/3), Kennedy 22 (9/12, 0/1). All.: Esposito.   Arbitri: Di Francesco, Weidmann, Giovannetti.    Note: Tiri da due: Tre 26/51, Pis 27/46. Tiri da tre: Tre 6/25, Pis 8/32. Tiri liberi: Tre 20/28, Pis 11/14. Rimbalzi: Tre 49 (Gomes 9), Pis 37 (Gaspardo e Kennedy 8). Assist: Tre 15 (Shields 5), Pis 17 (Moore 8). 

BETO GOMES (Ala DOLOMITI ENERGIA TRENTINO): "È stata una partita tosta, di quelle che possono farci bene in questo periodo dell'anno: queste sono amichevoli ma fino a un certo punto, bisogna mettere in campo fin da subito intensità e agonismo. Dobbiamo crescere ancora ma mi è piaciuto l'atteggiamento della squadra, anche sotto di 20 siamo rimasti concentrati e abbiamo continuato a giocare senza lasciarci condizionare dal punteggio e dal momento della preparazione".


L'Italia vola ai quarti, Belinelli stende la Finlandia

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L'Italbasket vola ai quarti di finale dei campionati europei. Gli azzurri quidati dal ct Messina hanno battuto la Finlandia con il punteggio di 70-57 e proseguono la loro avventura europea, dove mercoledì affronteranno la vincente di Serbia-Ungheria (in campo oggi). È stata una partita bella, spettacolare che gli azzurri hanno vinto con pieno merito.
Al Sinan Erdem Dome di Istanbul, l'Italia ha fatto vedere grandi cose, giocate spettacolari e tanta voglia di fare bene. Ha sofferto un po' solo nel finale di fronte al ritorno veemente della Finlandia, ma ha giocato da grande squadra, compatta, generosa, combattendo su ogni pallone.
In avvio la nazionale messa in campo da Messina è stata fulminante e i finnici sono andati subito in affanno. Il tempo del fischio d'inizio e il risultato si mette già bene per gli azzurri, 12-5. Belinelli (alla fine per lui 22 punti a segno), Melli, Datome, si scatenano e infilano una serie di triple micidiali costringendo gli avversari a difendersi alla meglio, senza quasi riuscire a entrare in partita. Il primo tempo finisce 30-17, il secondo 48-29. Numeri che la dicono lunga sul dominio azzurro sui lunghi finlandesi che all'inizio tengono in panchina, a sorpresa, il lunghissimo e giovanissimo talento Lauri Markkanen, 20enne alto 2,13 e già prenotato dai Chicago Bulls in Nba per la prossima stagione.
Gli azzurri danno un massimo di venti punti di distacco ai finlandesi (56-36), poi però dalla metà del terzo quarto cominciano a soffrire, la pressione dei lunghi finnici infatti si fa sentire. L'Italia per cinque minuti buoni non riesce a trovare la via del canestro, ma tiene botta, grande e aggressiva la difesa di Filloy e Hackett. Gli azzurri non si disorientano e restano ordinati in campo, arginando la rimonta guidata da Koponen che va a segno con più triple, e i finlandesi si fanno pericolosi, arrivando fino -9 dagli azzurri. Ma gli italiani non cedono, rispondono colpo su colpo, con velocissimi cambi di fronte, fino al risultato di 70-57 con l'ultimo canestro segnato dallo scatenato Filloy, che spiana la strada per i quarti di finale di mercoledì prossimo dove appunto l'Italia affronterà la vincente di Serbia-Ungheria.
Per il lungo della Dolomiti Energia Trentino, Filippo Baldi Rossi, ieri altri cinque minuti in campo con una tripla realizzata sulle due provate e un rimbalzo catturato in difesa.
«Abbiamo giocato tutti una grande partita, siamo stati presenti dall'inizio sia in attacco che in difesa», commenta al termine Marco Belinelli. «Dobbiamo essere tutti e 12 aggressivi, siamo una buona squadra in difesa e lo si è visto anche oggi. Speriamo di continuare così», dice la guardia di Atlanta Hawks. Che, con 22 punti, è stato il top-scorer dell'incontro: «Oltre alla difesa, è andato bene il movimento della palla: è stato positivo aver cercato sempre l'uomo libero».
Felice, alla presenza numero 100 in Nazionale, anche il play Daniel Hackett: «La mia gara? Ci metto grinta, cuore e voglia: sono un giocatore che si scalda quando le partite diventano fisiche».

Naturali e sostenibili, anche per i profumi tendenza green

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Dopo la moda, il design e la mobilità, anche la profumeria artistica internazionale pensa ad una svolta 'sostenibile'. A Fragranze, la fiera di settore organizzata a Firenze da Pitti Immagine (8-10 settembre) con 220 marchi da tutto il mondo (63% esteri) emerge la tendenza. A fare il punto sul settore è lo specialista Fabrice Leclerc, imprenditore e docente universitario alla Bocconi di Milano, che collabora con l'ethical fashion team delle Nazioni Unite e con società come Google, Nespresso, L'Oréal e Alessi. Al centro del suo intervento il tema della European Revolution, ovvero lo spostamento verso un contemporaneo Rinascimento che apre la strada a nuovi modelli e pratiche della post-sustainability. In effetti pare in crescita il desiderio di fragranze naturali ed eco-sostenibili, cosmetici 100 % bio realizzati con tutti i segreti dal mondo vegetale.

Nascono così prodotti pensati anche per combattere gli effetti nocivi dell'inquinamento sulla pelle, tra cui disidratazione, iperpigmentazione, accelerazione del processo di invecchiamento cutaneo, perdita di tono, riduzione della funzione barriera e photoaging. Ecco allora Pollution Free, la linea completa anti-inquinamento creata dalla cosmetic division di Hsa Group, a base di Zeolite, un minerale di origine vulcanica che deterge e protegge la pelle dagli agenti inquinanti. Margo Marrone invece ha fondato The Organic Pharmacy, un marchio di cosmesi inglese con altissime percentuali di ingredienti bio e privi di coloranti, conservanti, profumi e sostanze chimiche di sintesi. Rosa Damascena, frutti della Rosa Canina, Caledula, Aloe, Iperico e Propoli sono solo alcuni degli ingredienti dai quali vengono estratti i principi attivi. Anche Susanne Kaufmann, in sinergia con un team di dermatologi e cosmetologi, sviluppa una linea completamente organica. La novità da Noble Isle invece è la collezione per il corpo Golden Harvest che racchiude le proprietà benefiche dei grappoli d'uva provenienti dalle colline di Canterbury, nel sud dell'Inghilterra, dal potente effetto antiossidante. Patyka, fondata a Parigi nel 1922, è nota per l'elisir per la pelle Huile Absolue: sono formule 100% certificate biologiche, altamente concentrate in principi attivi biotecnologici ed estratti botanici. Ma ecco anche i profumi 'green'. Il brand Abel Vita Odor è stato fondato ad Amsterdam dal neozelandese Frances Shoemack con un obiettivo: creare il profumo naturale migliore del mondo. Con il maestro profumiere Isaac Sinclair, sono state create fragranze con un alto concentrato di mix di olii naturali. Aedes De Venustas è una linea di profumi ispirati da una particolare musa "vegetale", scoperta dal direttore artistico Karl Bradl durante i suoi viaggi. Parfums Quartana propone invece fragranze rappresentate dai 9 fiori più profumati al mondo.

I campionati mondiali di Nascondino, 400 concorrenti dai 5 continenti

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I cinque continenti al Campionato Mondiale di Nascondino di Consonno, ex paese dei balocchi a pochi chilometri da Lecco, che negli anni Sessanta divenne Las Vegas italiana, per aggiudicarsi la Foglia di Fico d’Oro 2017. Le distese verdi del paese fantasma accolgono la competizione mondiale del gioco più praticato sulla Terra. L’8, 9 e 10 settembre Consonno torna a vivere dopo 40 anni di abbandono diventando la capitale mondiale del nascondino con Nascondino World

Dopo le lusinghe olimpiche provenienti da Tokyo e il successo internazionale dello scorso anno che ha visto trionfare una squadra francese, è giunto il momento dell’edizione 2017 di Nascondino World Championship che si annuncia per il primo anno intercontinentale. L’evento nato nel 2010 come piccola competizione locale ospita 80 squadre provenienti da tutto il mondo che si affronteranno a colpi di nascondigli, di genio e di follia. Il premio è la Foglia di Fico d’Oro, emblema del nascondere.

 Quest’anno le iscrizioni per Nascondino World Championship sono giunte da tutto il mondo. Una squadra dal Giappone, una dagli Stati Uniti, ben due dall’Australia e una selezione africana. Oltre alle numerose squadre europee provenienti da Francia, Portogallo, Svizzera, Belgio, Slovenia e Ungheria e ovviamente Italia.

"Pensiamo che vedere persone comuni che arrivano dal lato opposto della Terra per partecipare ai Campionati Mondiali di Nascondino - dicono gli organizzatori - sia una cosa fantastica. Questo è stato il nostro sogno sin dalle prime piccole edizioni con squadre soltanto italiane, edizioni nelle quali ‘World Championship’ suonava più come una provocazione. Il gioco del nascondino è praticato ovunque e questi sono i suoi campionati mondiali. Se ora arrivano squadre dal Giappone e dall’Australia è merito della grandezza di un semplice gioco senza luogo e senza tempo. Lo spirito, con quel tocco di follia, non cambia e l’obiettivo è sempre lo stesso: liberarsi, per un week end. Tornare un po’ bambini, fare festa in totale spensieratezza e soprattutto trasmettere al mondo un invito: smettere di nascondersi nella vita di tutti i giorni e farlo soltanto durante Nascondino World Championship".

IL GIOCO.  Spirito, requisiti e programma della competizione Nascondino World Championship per tre giorni eleva il nascondino a sport di squadra con un alto tasso agonistico e una buona dose di follia: 80 squadre (16 in più rispetto alla scorsa edizione), composte da 5 giocatori ciascuna, tassativamente tutti maggiorenni. Durante la prima giornata le squadre saranno divise in 4 gironi. La fase eliminatoria si svolgerà nella giornata di sabato 9 e nel corso della mattina seguente. Le migliori 5 squadre di ogni girone si affronteranno durante le finali in programma per il pomeriggio di domenica 10 settembre dal quale emergerà la squadra vincitrice della Foglia di Fico d’Oro 2017, l’ambitissimo premio, emblema del nascondere, che l’anno scorso è volato a Marsiglia insieme alla squadra vincitrice. Regolamento in breve Anche quest’anno la squadra dei cercatori, fissa e neutrale, sarà composta da atletici giocatori di rugby, selezionati per prestanza fisica, visibilità ed etica sportiva al fine di onorare al meglio la componente sportiva della competizione. Il campionato si sviluppa in manche. Durante ogni manche le 20 squadre del girone interessato schierano un solo elemento per un totale di 20 giocatori che si nascondono e un cercatore appartenente alla squadra neutrale di rugbisti. I 20 giocatori hanno 1 minuto di tempo per nascondersi e 5 minuti per correre verso la tana, un grande e morbido materasso sul quale lanciarsi in maniera liberatoria. Il primo che si libera si aggiudica 20 punti, il secondo 19, il terzo 18 e così via. Chi viene tanato dal cercatore non si aggiudica il punteggio minimo e lo stesso vale per chi non esce dal nascondiglio entro il tempo regolamentare e per chi è sorpreso a barare. A garantire il perfetto funzionamento del gioco ci saranno gli arbitri di gara. I punteggi ottenuti dai singoli componenti della squadra si sommano per decretare le 20 squadre finaliste e successivamente la squadra campione del mondo. Musica, birrifici artigianali e street food Non solo nascondino ma anche concerti nascosti, birrifici artigianali e una selezione fra i migliori food truck d’Italia.

Nascondino World Championship, oltre alla forte componente ludica, ha un’importante filosofia ed evidenti aspetti culturali: è un gioco praticato da sempre in ogni angolo della Terra. L’ambizione di Nascondino World Championship è quella di unire tutte le popolazioni del mondo sotto il comun denominatore del gioco, un gioco semplice e allo stesso tempo talmente grande da appartenere a qualsiasi tradizione. Nascondersi è insito nell'essere umano e in senso ancora più ampio, nell'essere animale. Ora questo gioco può essere considerato uno sport con le sue regole e i suoi Campionati Mondiali. L’unico sport dove uomini e donne nella stessa squadra formano un valore aggiunto, unendo le caratteristiche dell’uno e dell’altro genere: velocità, dimensioni, intelligenza e strategia. Ogni adulto può liberarsi e per un week end tornare a correre come se non ci fosse un domani verso un morbido e grande materasso gridando “per me!”.

Consonno, l’ex paese dei balocchi All’inizio degli anni ‘60 il Conte Mario Bagno decide di acquistare l’intera collina sulla quale si estende un piccolo borgo contadino di 300 abitanti vicino a Lecco: Consonno. Lì il Conte vuole costruire la sua Las Vegas del nord Italia facilmente raggiungibile da Milano. Distrugge le case, fa esplodere una collina per migliorare il paesaggio e costruisce un minareto, una pagoda cinese, un castello medievale, una balera, un ristorante e una serie di altri edifici kitsch, trasformando la collina in un paese dei balocchi per adulti. Nel 1967 una serie di insegne fra cui “Consonno è il paese più piccolo e più bello del mondo” e “A Consonno è sempre festa” danno il benvenuto al pubblico. Per i 5 anni successivi Consonno sarà il luogo dello svago per l’alta borghesia e le celebrità dello spettacolo finché nel 1972 la natura decide di far sentire la sua voce: una frana mette fine al folle sogno del Conte Bagno. Oggi Consonno è un paese abbandonato da più di 40 anni. Rimangono i suoi edifici bizzarri ormai decadenti, le insegne che esaltano la bellezza del paese dei balocchi e diverse distese verdi, immense, nascoste. In queste aree selvagge l’anno scorso, dopo 40 anni, Nascondino World Championship ha riportato la vita, semplicemente giocando.

Maltempo, cinque morti e tre dispersi vicino Livorno

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E' di cinque morti e tre dispersi il bilancio dell'ondata di maltempo che ha colpito la zona di Livorno, secondo i vigili del fuoco della città toscana. Quattro corpi sono stati trovati in uno scantinato, un altro nella zona di Monterotondo-Montenero. Risultano inoltre tre dispersi, tra i quali una ragazza. Nella zona durante la notte si è abbattuta un'ondata di maltempo che ha causato frane e smottamenti.

Livorno è allagata dal temporale che si è abbattuto nella notte sulla città: circa 400 millimetri in poco più di 4 ore. Si segnalano gravissimi danni specie nella zona sud, con scantinati e strade invase dall'acqua e auto spazzate via. La situazione più critica nei quartieri di Collinaia e Ardenza e Montenero, per l'esondazione di alcuni dei torrenti cittadini e il fango che ha invaso gli scantinati delle case. Persone sfollate nel quartiere di Salviano, mentre a Quercianella nella zona della stazione si è registrata una frana che ha interessato l'Aurelia. Il servizio urbano dei bus è stato interrotto per le condizioni della viabilità: sarà ripristinato a seconda del miglioramento della condizioni di sicurezza. Anche i comuni limitrofi di Stagno e Collesalvetti sono finiti sott'acqua con enormi disagi per la circolazione. All'altezza di Vicarello, spiegano i vigili del fuoco, chiusa poi la superstrada Firenze-Pisa-Livorno risulta chiusa per allagamento, praticabile la viabilità secondaria.

Problemi prima a Pisa e poi a Livorno a causa delle forti piogge che da ieri stanno interessando anche la Toscana. In particolare nel Livornese, a Quercianella, è stato evacuato un campeggio. Nel Pisano, a San Giorgio, quattro ragazze in auto rimaste bloccate in un sottopasso e rifugiatesi sul tetto del veicolo sono state messe in salvo dai vigili del fuoco. Nelle due città il comando regionale dei pompieri ha mandato rinforzi da Arezzo, Siena e Grosseto: a Pisa al lavoro 40 unità, a Livorno inviato anche il nucleo sommozzatori e soccorritori fluviali da Firenze e creato un posto di comando avanzato. Per supportare i comandi provinciali interessati dagli eventi meteo, la sala operativa della direzione toscana dei vvf ha poi attivato, dalla notte scorsa, la sala decisione e supporto tecnico richiamando personale in servizio ed è stato preallertato un elicottero per le eventuali necessità.

La perturbazione che ieri ha portato la Protezione civile della Liguria a emanare un allerta rosso ha lasciato la regione nelle prime ore del mattino per dirigersi verso la Toscana. Decaduto alle 8 l'allerta rosso in Liguria, permane l'allerta giallo sul Levante ligure. Secondo le prime informazioni, non ha portato danni significativi se non qualche allagamento nel Tigullio, in particolar modo a Chiavari e Rapallo, e Portofino. I temporali hanno scaricato soprattutto in mare. Persistono sulla regione condizioni di instabilità sul centro-levante con piogge e rovesci di debole intensità che interessano in particolar modo lo spezzino. Dal punto di vista idrologico non sono segnalate variazioni significative del livello dei torrenti. Alle 11 l'assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone fornirà un aggiornamento nel centro operativo di Protezione civile a Genova.

Uragano Irma si rafforza a categoria 4, atteso in Florida

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L'uragano Irma si e' di nuovo rafforzato a categoria 4, con venti fino a 210 chilometri orari, mentre prosegue la sua rotta verso la Florida. Irma era stato declassato ieri sera a categoria 3. Oltre 300mila tra residenze e aziende sono senza elettricità in Florida a causa dei fortissimi venti. Secondo quanto riporta la Abc News, oltre 300mila clienti di varie compagnie sono al buio dalle 3:00 di domenica (le 9:00 in Italia). Intanto, le compagnie aeree hanno già cancellato circa 10.000 voli, circa 7.000 dei quali in Florida.

"La Guardia Costiera americana, Fema (l'ente federale per la gestione delle emergenze, ndr) e tutte le persone coraggiose federali e statali sono pronte - ha scritto il presidente Trump su Twitter - Irma sta arrivando. Dio benedica tutti". 

Trump si è unito agli ultimi appelli accorati a lasciare i luoghi lungo i quali è previsto il passaggio della perturbazione, senza preoccuparsi delle cose materiali. "Gli oggetti si possono rimpiazzare ma le vite no" insiste Trump intervenendo sull'argomento a Camp David dove è riunito con i membri del suo governo. Alle 22 ora locale la perturbazione si trovava a circa 95 miglia a sud-est di Key West con venti a 120 miglia orarie. 

Il primo impatto avverrà all'altezza della costa orientale del 'Sunshine State' e gli esperti prevedono con sempre più certezza che il tragitto porterà la perturbazione verso la regione di Tampa Bay . "Sta appena cominciando ad accadere", ha affermato il metereologo Dennis Feltgen del National Hurricane Center secondo la Associated Press, "il centro (della perturbazione ndr) ha lasciato la costa cubana e si sta dirigendo verso le acque della Florida" mentre sta anche mostrando i primi segnali di un rafforzamento di intensità.

Intanto oltre 5.000 turisti sono stati evacuati dagli isolotti che sorgono davanti alla costa nord di Cuba, (tra cui Cayo Romano e Cayo Coco), dove negli ultimi anni il governo ha costruito decine di resort. L'uragano Irma ha lasciato ieri l'Isla Granda e le autorità stanno valutando ora l'entità degli ingenti danni provocati da venti fino a circa 200 chilometri orari e dalle inondazioni. Per il momento non ci sono notizie di vittime. Il colonnello Luis Angel Macareno ha detto che L'Avana, dove l'acqua e' entrata per circa 600 metri, dovrebbe rimanere allagata per circa 36 ore. Ieri davanti alle coste nordoccidentali cubane si sono registrate onde alte fino a nove metri.

Alice Rachele Arlanch è Miss Italia

Tozzi, sono una Ferrari parcheggiata in garage

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"Avrei potuto lavorare di più nella mia carriera, ma sono pigro. Mi ricordo che Giancarlo Bigazzi diceva che ero come una Ferrari con il pieno fatto, parcheggiata in garage... aveva ragione. Ma io ho sempre visto la musica come un hobby. E' diventata una professione solo perché gli altri mi hanno obbligato a farlo". Un hobby che più di un risultato lo ha portato, considerando che Umberto Tozzi durante la sua carriera ha venduto oltre 80 milioni di dischi, inanellando dalla fine degli anni Settanta una serie di successi che hanno anche varcato i confini nazionali. Come l'intramontabile Gloria, ad esempio, o l'altrettanto immarcescibile Ti Amo, che quest'anno festeggia i suoi primi 40 anni. Occasione ghiotta per far festa: il 18 settembre - lo stesso giorno in cui la canzone fu incoronata regina dell'estate 1977 - all'Arena di Verona va in scena il concerto evento "40 anni che Ti Amo" (in onda il giorno successivo in prima serata su Canale 5).

"Stesso luogo, stessa canzone di 40 anni fa: un cerchio che si chiude. Una sorta di Back to the future. Si torna dove tutto è iniziato", racconta all'ANSA il 65enne cantautore torinese. "E' emozionante. E sorprendente. All'epoca ovviamente non immaginavo quello che sarebbe venuto dopo, non avevo capito subito la potenza di Ti Amo. Il segreto della sua resistenza nel tempo? Sicuramente c'è stato talento nello scrivere una canzone che ha resistito alle bufere musicali di questi anni, ma c'è stata anche una buona dose di fortuna. Ti amo è il brano più originale del mio repertorio e ancora oggi per chi l'ascolta è un colpo di fulmine".

Tozzi non fa parte di quella schiera di artisti che si sono sentiti prigionieri di un successo e di un momento. "Ognuno di noi ha un singolo che ha segnato il suo percorso. Per me è stato Ti Amo, e poi Gloria, brani che durante i concerti non rifaccio ma con noia, grazie alle emozioni che sento da parte del pubblico". Il 18 settembre sul palco del teatro scaligero insieme a lui ci saranno anche Anastacia (con cui Tozzi ha recentemente reinterpretato "Ti Amo" in una versione inedita), Enrico Ruggeri, Gianni Morandi, Marco Masini, Al Bano, Fausto Leali e Raf. "Amici, prima che colleghi, con cui ho lavorato nella mia carriera e con i quali mi diverto". Con Ruggeri e Morandi, Tozzi vinse il Festival di Sanremo nel 1987. "Sarà l'occasione per festeggiare anche i 30 anni di Si può dare di più". "Senza falsa modestia - aggiunge poi -, se fossi nato in Inghilterra, la mia storia sarebbe stata diversa. Quello che ho fatto da italiano, era impensabile prima di me, era impossibile vendere un disco oltre Chiasso. Ne sono fiero".

Ma poi Umberto Tozzi ti spiazza e ti dice che in realtà, qualcosa avrebbe cambiato nella sua vita. "Avrei voluto fare il calciatore. Essere Roberto Baggio - racconta serio -. Avevo anche talento, è un mestiere che mi sarebbe piaciuto, ma poi la vita mi ha portato a imbracciare la chitarra a 14 anni". Certo è che da calciatore una carriera lunga oltre 40 anni non avrebbe potuto averla, né tantomeno festeggiarla. "Eh sì, mi è stato fatto notare in effetti", ammette ridendo. Però il calcio in qualche modo ha fatto parte della sua vita: grazie alla musica è stato per 20 anni nella Nazionale Cantanti, "abbiamo fatto cose bellissime, in un clima rilassante e divertente, sono stato anche capocannoniere", dice con orgoglio, lui che si definisce un sognatore, con ancora sogni, e progetti, da realizzare. "Mi piace sorprendere il mio pubblico, sto pensando a cosa fare dopo l'Arena. I 40 anni di Gloria, c'è ancora tempo".


A Riva pianisti da tutto il mondo

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Si annuncia come un interessante sguardo sul pianoforte in un contesto internazionale la nuova iniziativa che il Conservatorio Bonporti propone per la prossima settimana. 
Da domani al 16 settembre si svolgerà, infatti, a Riva del Garda la 6ª edizione del Bonporti Summer Piano Lab una settimana di lezioni sul repertorio pianistico con docenti provenienti dalle Accademie partners Erasmus del conservatorio trentino: l'Università della Musica e del Teatro di Lipsia, l'Accademia Liszt di Weimar e l'Università della Musica di Norimberga (Germania), l'Università Anadolu di Eskisehir (Turchia), l'Università Savonia di Kuopio (Finlandia), il Conservatorio Superiore di Musica di Vigo (Spagna) ed il Conservatorio Koninklijk di Bruxelles (Belgio). 
I numeri dell'edizione 2017 testimoniano la positiva esperienza di questo corso con otto docenti italiani e stranieri, che ha raccolto una trentina iscritti provenienti da Italia, Belgio, Spagna, Germania, Russia, Corea e Cina. Il pubblico potrà godere di uno sguardo complessivo sulle tecniche delle diverse scuole pianistiche, grazie ai sei concerti ad ingresso libero che saranno proposti presso l'Auditorium del Conservatorio a Riva e anche a Palazzo Panni ad Arco. Il 16 settembre, a conclusione del corso, si esibirà la russa Alexandra Kasman , vincitrice del Premio Melini 2017, grazie alla collaborazione degli Amici della Musica di Riva del Garda. Novità di quest'anno sarà la proposta di un interessante momento di riflessione sulla formazione pianistica al di fuori dell'Italia. A lato della settimana di lezioni e concerti, il 13 settembre si svolgerà una tavola rotonda per mettere a confronto i percorsi accademici di pianoforte di I e II livello nei Paesi rappresentati dai docenti ospiti.
Il primo concerto sarà, invece, quello di domani sera a Riva del Garda, all'Auditorium del Conservatorio, alle 20.30 con il Recital pianistico di Alexander Meinel (Hochschule für Musik und Theater "Felix Mendelssohn Bartholdy"- Germania) con musiche di Beethoven, Ravel, Chaikovsky e Kürschner.
Martedì, ad Arco, a Palazzo Panni alle 20.30, Piet Kuijken uonerà musiche di Dussek, Chopin, Debussy, Kurtag, Shostakovitch, Beethoven, mentre mercoledì 13, a Riva del Garda, sempre all'Auditorium del Conservatorio, alle 20.30, le note saranno quelle di Mario Coppola del Bonporti.

Lopez e Solenghi, il gran ritorno

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Insieme ad Anna Marchesini , mancata nell'estate del 2016, Massimo Lopez e Tullio Solenghi hanno dato forma ad uno dei più amati e irresistibili trii della comicità italiana. Ora Massimo Lopez e Tullio Solenghi tornano insieme sul palco dopo 15 anni, come due vecchi amici che si ritrovano, in uno «Show» di cui sono interpreti ed autori, accompagnati dalle musiche live della Jazz Company diretta dal maestro Gabriele Comeglio . Uno spettacolo il Massimo Lopez e Tullio Solenghi Show che farà tappa il 24 ottobre, alle 21, all'Auditorium S. Chiara di Trento per un evento organizzato da Fiabamusic e Imarts in collaborazione con il Centro Servizi Culturali Santa Chiara. Quella proposta dalla coppia Lopez e Solenghi è una scoppiettante carrellata di voci, imitazioni, sketch, performance musicali, improvvisazioni ed interazioni col pubblico. Tra i vari cammei, che proporranno davanti al pubblico trentino, l'incontro tra Papa Bergoglio e Papa Ratzinger , in un esilarante siparietto di vita domestica, i duetti musicali di Gino Paoli e Ornella Vanoni e quello più recente di Dean Martin e Frank Sinatra, che ha sbancato la puntata natalizia di «Tale e Quale Show». In quasi due ore di spettacolo, Tullio e Massimo, da «vecchie volpi del palcoscenico», si offrono alla platea con l'empatia spassosa ed emozionale del loro inconfondibile «marchio di fabbrica». In un'intervista all'Arena di Verona i due comici hanno raccontato così il loro spettacolo: «Non abbiamo un personaggio fisso. Di solito i comici in Italia si soffermano su un "tipo" e ci costruiscono una carriera. Noi ogni volta cancelliamo tutto e ricominciamo. E poi, nonostante l'età, andiamo sul palco ancora con voglia. L'euforia per questo mestiere non è diminuita di un grammo». In questo spettacolo non manca il ricordo di Anna Marchesini che solitamente Massimo Lopez e Tullio Solenghi riservano per il finale dello show che si trasforma inevitabilmente in un momento toccante, delicato ed emozionante. Il trio Marchesini, Lopez, Solenghi, esordì nel 1982 su Radio 2 col programma radiofonico Helzapoppin mentre nel 1985, dopo aver inviato una videocassetta a Enzo Trapani, ifu scelto per 8 puntate televisive del varietà «Tastomatto», affiancando Pippo Franco alla conduzione. In questo contesto nacquero molti degli sketch che lo hanno reso famoso, in primis le parodistiche interpretazioni telegiornalistiche e pubblicitarie. Con le 40 puntate di Domenica in nel 1985/1986, il Trio fu premiato come «Rivelazione dell'Anno», mentre i tre comici conquistarono il palco dell'Ariston nell'1986, '87 e '89 con un crescendo di successo che durerà fino al 1994 quando i tre decidono di far terminare il loro sodalizio. I biglietti saranno disponibili dalla prossima settimana nelle prevendite di Primiallaprima, Getickwet e Ticketone: 40 euro (+6 diritti di prevendita per posti centrali); 34 (+5 ddp. posti laterali) e 30 (+4,5 ddp. per posti centrali alti).

Katia Brida, la magia del restauro degli antichi tessuti

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«Lei è diversa da sua sorella, non possono essere trattate nello stesso modo». Katia Brida parla delle dalmatiche liturgiche che restaura come fossero delle persone, perché - spiega - il tessuto ha una propria personalità, che non può essere slegata dal contesto e da chi lo indossa o lo produce. L'arte e la storia diventano imprenditoria se ci sono competenze e passione, e in questo caso l'impresa si fa nell'Alto Garda, in un piccolo laboratorio che non ama farsi pubblicità.
Brida, originaria di Ossana, ha una carriera ventennale nel campo del restauro dei tessili antichi, e dal 2005 conduce un'attività propria ad Arco, dopo diverse esperienze tra la Toscana (alla Galleria del costume di Palazzo Pitti a Firenze e a Volterra), Roma e Milano. Si tratta dell'unico laboratorio di questo tipo in Trentino e non si fanno solo interventi di restauro e conservazione, perché Katia si occupa anche di analizzare ogni «pezzo», dargli un'identità e una storia. Quasi una filologia del tessuto, svolta attraverso microscopi, aspiratori, strumenti a ultrasuoni e naturalmente ago e filo.
E il lavoro non manca, anzi: di recente le commesse sono aumentate del 10%, è arrivata una dipendente, Mara , che affianca Katia nel lavoro quotidiano. «La gente sta riscoprendo il tessuto come simbolo di tradizioni, della comunità. Ad esempio tante parrocchie vengono da noi per restaurare paramenti liturgici. Tanti invece colgono semplicemente che i tessuti rappresentano una storia affettiva importante» dice Katia, che si è formata all'istituto Depero di Rovereto, scegliendo il restauro dei tessili grazie a una carismatica insegnante francese. E pensare che da ragazzina aveva rotto l'uncinetto che la nonna le aveva dato per imparare a fare i lavoretti. «Non è roba per te» le aveva detto la nonna solandra.
I clienti del laboratorio di Katia sono per un 25% privati. La gran parte dei pezzi da restaurare arrivano da musei ed enti: si collabora con la Soprintendenza per i beni archeologici e i beni culturali . «Oggi anche le istituzioni lavorano attivamente per la riscoperta di questi manufatti - continua, ringraziando le Soprintendenze e il museo del Buonconsiglio di Trento -, di solito questa viene considerata un'arte minore, ma basta guardare con un microscopio le trame, i fili, gli intrecci di oro minuziosi, ed è evidente che c'è una maestria». Dalle sue mani sono passati gli arazzi di Depero, paramenti liturgici antichi, la bandiera di fondazione della Sat di Trento, del 1876, che è tornata a splendere dopo che la seta del suo sfondo si era incartapecorita ed era diventata fragilissima.
Ora sui tavoli componibili del laboratorio ci sono una dalmatica con velluti del Quattrocento, una giubba dell'esercito austroungarico e innumerevoli brandelli delle divise di due soldati austriaci morti nel 1916 e ritrovati di recente sul ghiacciaio della Presena. Katia e Mara ora devono ricomporre le due uniformi come un puzzle. «Mentre per i paramenti liturgici possiamo ammirare la raffinatezza della manifattura, nel caso di questi due ragazzi c'è anche un coinvolgimento emotivo - affermano dal laboratorio - come accade spesso quando il tessuto rappresenta non solo la Storia scritta nei libri, ma quella di due diciassettenni che combattevano in alta montagna con questi tessuti addosso». Pantaloni di ortica ridicoli a fronte delle temperature del ghiacciaio, tela troppo leggera, calzini sporchi di sangue e macchie di ruggine: è la memoria della stoffa. Anche qui, come in tutti i casi, bisogna ricostruire: si fanno i rilievi del caso, si fotografano i pezzi, poi c'è la pulitura e infine il consolidamento. Questo è il mondo e il business di Katia: «Qui c'è la mia passione. Nonostante i momenti di difficoltà dati dal mercato e dall'essere anche un mamma, non molliamo, anzi».

Bondone, il nuovo progetto entro aprile

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È iniziato ufficialmente lo scorso venerdì 8 settembre il percorso dei consulenti del masterplan per lo sviluppo del Monte Bondone. L'appuntamento si è aperto con la formale sottoscrizione del contratto di affidamento dell'incarico; a seguire l'equipe, presieduta dall'architetto Alessandro Oliveri, ha incontrato il sindaco del capoluogo trentino Alessandro Andreatta, l'assessore Roberto Stanchina e il consigliere Dario Maestranzi, che hanno presentato gli interventi di riqualificazione svolti finora sulla montagna di Trento ed illustrato le reciproche aspettative.
Il contratto sottoscritto dagli esperti prevede un piano di sviluppo urbanistico, ambientale e turistico del Monte Bondone, che andrà a delineare quello che sarà proprio lo sviluppo futuro dell'Alpe di Trento. Il team è risultato vincitore del bando indetto a maggio, che ha visto la partecipazione di dieci concorrenti. L'offerta economica dell'architetto Oliveri, pari a 28.080 euro, è stata valutata come la migliore da parte della commissione tecnica, la quale ha proclamato il vincitore a metà luglio. Nello specifico l'equipe è costituita da 9 esperti in campo urbanistico, economico, strategico, di pianificazione territoriale e con competenze sui collegamenti di impianto a fune.
«Un mese dopo il conferimento della mia delega, ? spiega Dario Maestranzi, consigliere delegato al Monte Bondone ? mi è parso chiaro che, oltre ad un lavoro politico quotidiano, fosse necessario anche un documento tecnico che mirasse ad un riordino urbanistico ed ambientale, per trovare una logica territoriale importante e convinta. Si delineerà quindi quella che sarà la strada del Monte Bondone per i prossimi 15-20 anni, in termini di strategie di rilancio, di vocazione e di valorizzazione di ciò che già esiste. In tale ottica si è resa necessaria una consulenza esterna di professionisti». Il percorso, iniziato venerdì, si concluderà il 30 aprile 2018, data in cui sarà consegnato il masterplan redatto dagli esperti. «Il lavoro dell'equipe sarà completamente indipendente ? prosegue il consigliere ? e ci siamo raccomandati che sia il più partecipato possibile, per arrivare a scelte strategiche largamente condivise. Durante il mandato non mancheranno dunque momenti di incontro con le istituzioni e le commissioni comunali ed occasioni di approfondimento con i cittadini su tematiche specifiche: sarà un lavoro complesso di ascolto e cucitura delle varie realtà del Monte Bondone, per rilanciare questo territorio stupendo. Non posso quindi che dirmi soddisfatto perché, accanto al lavoro politico di propulsione di idee, si pianificheranno tecnicamente nodi urbanistici e strategie di riordino. È giunto il momento di costruire ed è necessaria la cooperazione di tutti per passare dalle parole ai fatti».

Auto falcia gruppo ciclisti, uno è grave

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Un gruppo di sei-sette ciclisti è stato falciato questa mattina intorno alle 8:30 a Civitanova Marche da una Passat' di colore scuro e con targa straniera. L'investitore non si è fermato a prestare soccorso ed è ricercato dai carabinieri. L'auto ha centrato tre ciclisti, di cui uno è rimasto ferito gravemente ed è stato ricoverato in prognosi riservata nell'ospedale regionale di Torrette, ad Ancona. Gli altri due sono stati portati al pronto soccorso dell'ospedale di Civitanova Marche per escoriazioni. I carabinieri, guidati dal maggiore Enzo Marinelli, hanno fermato tre auto con caratteristiche simili alla Passat, ma non vi hanno trovato tracce dell'incidente. Contano di risalire al pirata della strada attraverso le telecamere sia comunali che private posizionate lungo il percorso. Il gruppetto di ciclisti stava scendendo da Civitanova Alta verso il porto.

Val di Fassa Bike: atleta cade e sbatte la testa, gravissimo

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Brutto incidente questa mattina intorno alle 11 in val di Fassa. Un ciclista ha perso il controllo della sua mountain bike al termina della discesa in zona Medil e ha sbattuto la testa a terra con violenza: immediato l'intervento dei medici lungo il percorso di gara e poi dell'elicottero del 118, che ha portato l'atleta di 33 anni al Santa Chiara in condizioni molto gravi. 

Maltempo, a Livorno sei morti e due dispersi. Distrutta famiglia, anche un bambino

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E' di sei morti e due dispersi il bilancio dell'ondata di maltempo che ha colpito la zona di Livorno, secondo i vigili del fuoco della città toscana. Quattro corpi sono stati trovati in uno scantinato, un altro nella zona di Monterotondo-Montenero.  Nella zona durante la notte si è abbattuta un'ondata di maltempo che ha causato frane e smottamenti.

I quattro morti trovati in un appartamento seminterrato di via Nazario Sauro a Livorno sarebbero i componenti di una intera famiglia: padre, madre un bambino di quattro anni ed il nonno. Secondo le prime riferite al sindaco Filippo Nogarin, il nonno sarebbe riuscito a mettere in salvo una nipotina e sarebbe tornato indietro per cercare di salvare anche il piccolo. L'appartamento si affaccia al piano terra di un palazzo non lontano dall'accademia navale ed è in parte interrato. Secondo le prime informazioni la zona sarebbe stata investita da un vero e proprio muro d'acqua. Nei pressi scorre un corso d'acqua tombato la cui foce a mare è distante un centinaio di metri.

 

"È presto per fare un bilancio sul numero delle vittime - ha detto oggi il sindaco di Livorno Filippo Nogarin - cinque sono quelle accertate, ma il numero purtroppo è destinato a salire. Noi avevamo uno stato di emergenza arancione - ha aggiunto -, quello rosso era previsto in Liguria, quindi non eravamo in grado di prevedere quello che è successo". Il sindaco ha parlato poi di situazione drammatica per la zona di Montenero, di smottamenti e frane nella zona di Quercianella.

La stazione dei treni di Livorno inagibile dalle 3 della notte scorsa perché allagata e linea ferroviaria Tirrenica interrotta tra Pisa e Campiglia, nel Livornese, con i convogli deviati via Firenze-Pisa. Lo rende noto Rfi in merito ai problemi creati dalle forti piogge che hanno interessato Livorno, Pisa e la costa. "I treni a lunga percorrenza sono deviati via Firenze-Pisa - spiega Rfi -. Per i treni regionali Trenitalia ha attivato servizi sostitutivi con autobus tra Pisa e Campiglia, che saranno effettuati compatibilmente con la viabilità stradale. Le squadre tecniche di Rete Ferroviaria Italiana stanno lavorando per ripristinare le condizioni di sicurezza per la circolazione ferroviaria".

Problemi prima a Pisa e poi a Livorno a causa delle forti piogge che da ieri stanno interessando anche la Toscana. In particolare nel Livornese, a Quercianella, è stato evacuato un campeggio. Nel Pisano, a San Giorgio, quattro ragazze in auto rimaste bloccate in un sottopasso e rifugiatesi sul tetto del veicolo sono state messe in salvo dai vigili del fuoco. Nelle due città il comando regionale dei pompieri ha mandato rinforzi da Arezzo, Siena e Grosseto: a Pisa al lavoro 40 unità, a Livorno inviato anche il nucleo sommozzatori e soccorritori fluviali da Firenze e creato un posto di comando avanzato. Per supportare i comandi provinciali interessati dagli eventi meteo, la sala operativa della direzione toscana dei vvf ha poi attivato, dalla notte scorsa, la sala decisione e supporto tecnico richiamando personale in servizio ed è stato preallertato un elicottero per le eventuali necessità.

La perturbazione che ieri ha portato la Protezione civile della Liguria a emanare un allerta rosso ha lasciato la regione nelle prime ore del mattino per dirigersi verso la Toscana. Decaduto alle 8 l'allerta rosso in Liguria, permane l'allerta giallo sul Levante ligure. Secondo le prime informazioni, non ha portato danni significativi se non qualche allagamento nel Tigullio, in particolar modo a Chiavari e Rapallo, e Portofino. I temporali hanno scaricato soprattutto in mare. Persistono sulla regione condizioni di instabilità sul centro-levante con piogge e rovesci di debole intensità che interessano in particolar modo lo spezzino. Dal punto di vista idrologico non sono segnalate variazioni significative del livello dei torrenti. Alle 11 l'assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone fornirà un aggiornamento nel centro operativo di Protezione civile a Genova.


MotoGp: a Misano vince Marquez, 3/o Dovi

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Lo spagnolo Marc Marquez (Honda) ha vinto il Gp di San Marino e della Riviera Adriatica, 13/a prova del Mondiale Motop. Secondo posto per Danilo Petrucci (Ducati Pramac), superato proprio all'ultimo giro, e terzo per Andrea Dovizioso (Ducati). Quarta la Yamaha di Maverick Vinales. Jorge Lorenzo è caduto nei primi giri quando era in testa. Con la sua vittoria, Marquez raggiunge al primo posto della classifica Dovizioso, con 199 punti, terzo Vinales e quarto ancora Valentino Rossi.

Fake news: Osservatorio News-Italia, 53% le legge in rete

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Il 70% degli italiani dichiara di informarsi attraverso internet e il 34% da Facebook o Twitter. Fra coloro che usano internet, il 53% dichiara di incontrare in rete spesso notizie parzialmente o completamente false, che per tre su quattro contribuiscono a creare confusione fra gli italiani rispetto a temi ed eventi correnti. Però meno del 5% degli intervistati dichiara di avere molta fiducia nei media tradizionali ma questa percentuale sale al 12% quando le notizie arrivano dalla rete ed in generale gli intervistati credono più a blog e motori di ricerca (62%) che ai giornalisti di carta stampata, radio e TV (48%).

Sono i risultati di una ricerca realizzata dall'Osservatorio NEWS-ITALIA che monitora e descrive dal 2010 le trasformazioni dell'ecosistema dell'informazione nel nostro Paese. L'edizione 2017 è dedicata alla circolazione delle notizie false in rete e non. Del team di ricerca fanno parte Lella Mazzoli, Fabio Giglietto Francesca Carabini, Giada Marino.

News-Italia è un osservatorio sui cambiamenti del consumo di informazione in Italia. L'idea nasce come naturale prosecuzione della prima edizione dell'indagine realizzata nel 2011 dal LaRiCA, Dipartimento di Scienze della Comunicazione dell'Università di Urbino Carlo Bo. Scopo del progetto è studiare come cambia il modo di informarsi degli italiani con il diffondersi delle nuove pratiche di consumo basate sull'uso dei media digitali e dei dispositivi mobili.

Negli intervistati la fiducia nella rete cresce con il crescere dell'intensità di uso di internet per informarsi (fra cui segue più fonti e chi riceve informazione dai Twitter e Facebook). Oltre la metà degli intervistati dichiara dunque di incontrare spesso notizie false o parzialmente false in rete.

Esiste inoltre una diffusa consapevolezza circa la confusione che queste notizie contribuiscono a creare fra gli italiani. Al tempo stesso, gli intervistati mostrano di avere grande fiducia nelle proprie capacità di riconoscere le notizie false. A partire da questa apparente contraddizione, l'edizione 2017 dell'Osservatorio NEWS-ITALIA, analizza il fenomeno delle "fake news" in rapporto ai comportamenti, atteggiamenti ed opinioni degli italiani che si informano in rete e sui canali tradizionali.

Ne emerge un quadro caratterizzato da una diffusa sfiducia nella capacità del sistema dei media tradizionali di informare in modo completo, accurato ed equilibrato. Questa sfiducia spinge gli intervistati a cercare, nonostante la consapevolezza delle possibili insidie, l'informazione attraverso canali digitali che, consentendo al consumatore di giocare un ruolo più attivo, promettono di poter diventare gatekeeper di se stessi. Il report di ricerca è disponibile qui

Fa gimkane e salta l'alt: brucia 56 punti patente

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Di solito, i carabinieri si occupano di cose serie. Anche in una cittadina placida come Rovereto, il Radiomobile, in strada ogni notte, è lì per le emergenze. Accade però che talvolta debbano correr dietro alle idiozie. Perché certe idiozie, se non fermate subito, finiscono per diventare potenzialmente un rischio per la sicurezza degli altri. È quel che è accaduto l'altra notte, quando i militari hanno dovuto inseguire un automobilista che aveva scambiato le strade roveretane per il suo personale videogioco. Risultato: in una notte sola ha bruciato 56 punti patente. Soprattutto, il titolo di guida lo rivedrà - e solo dopo aver fatto nuovamente l'esame - tra un po' di tempo. Perché una macchina non è un videogioco. E il codice della strada non è un dettaglio insignificante. 

La serata per il ventenne roveretano si era protratta un po' in là. Erano le due di notte quando il giovane - D.P. le iniziali, tra i 18 e i 20 anni - è finito nel radar dei carabinieri. Loro stavano facendo un controllo di routine alla periferia della città, quando si sono accorti dell'auto che stava arrivando: da sud, acceleratore premuto fino in fondo, ha preso la rotatoria davanti ai vigili del fuoco a tutta velocità e in un attimo è arrivato all'altezza dei carabinieri. I militari avevano capito già dal rumore, al suo arrivo erano pronti: lampeggianti accesi, pila accesa, paletta fuori. Hanno intimato l'alt. Lui deve aver pensato che in fondo non era roba grave. E anziché il freno, il piede ha premuto l'acceleratore.  

I carabinieri a quel punto si sono messi all'inseguimento. E nell'attesa di fermarlo hanno avuto modo pure di «apprezzarne» le modalità di guida: velocità elevata, sorpassi azzardati. Ad un certo punto deve aver capito da solo che poteva solo finire male, o malissimo. Ha scelto il male minore. Si è fermato. E a quel punto i militari, dopo essersi sentiti dire un'improbabile «Non vi avevo visto», gli hanno chiesto se aveva bevuto. Lui ha parlato di qualche birra, si è deciso ovviamente di verificare quante fossero state. Tanto più che non era solo in macchina: con lui c'erano altre due persone. 
Lui era già ampiamente nei guai, l'alcoltest gli ha dato il colpo di grazia. Non solo aveva superato il limite per i neo patentati, ma anche quello per gli automobilisti con esperienza. I carabinieri si sono a quel punto messi a fare di conto. Perché serviva la calcolatrice, per annunciargli quanti punti patente si era giocato. E sono un'infinità. Perché tante sono le infrazioni: a parte non fermarsi all'alt (in assoluto la cosa più grave e la più pericolosa), non gli si poteva non dare la condotta di guida azzardata, l'eccessiva velocità e, naturalmente, la guida in stato d'ebbrezza. A ciò si aggiunga che, in quanto neopatentato, le sanzioni, dal punto di vista dei punti patente, vengono raddoppiate. Morale: 56 punti spariti. La patente gli è stata ritirata, sarà sospesa per un periodo che potrebbe arrivare anche a sei mesi. Alla fine, dovrà rifare l'esame. D'altronde, la prima volta non dev'essere bastata.

L'esperto: «Un ago per il diabete potrebbe aver contagiato Sofia»

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Potrebbe essere stato un ago pungidito, di quelli che si usano per controllare il diabete, ma anche per effettuare la goccia spessa, esame utile a diagnosticare la malaria, a causare il contagio di Sofia, la bambina trentina di 4 anni morta di malaria. Un contagio avvenuto, secondo questa ipotesi, nel periodo in cui era stata ricoverata a Trento per diabete, mentre in pediatria c'erano due bimbe con la malaria. Ad avanzarla è il dottor Walter Pasini, direttore del Centro di Travel Medicine and Global Health.    

"Sembra assumere sempre maggior corpo nella vicenda di Trento - sostiene - quella che sin dall'inizio appariva l'ipotesi più probabile e cioè che la povera bambina abbia contratto l'infezione nel periodo dal 16 al 20 agosto, dal sangue infetto attraverso un errore umano, quando era ricoverata in un reparto pediatrico che ospitava due bambine africane ammalate di malaria. Probabilmente l'ago infetto che ha trasmesso il protozoo della malaria è stato quello pungidito sul polpastrello della mano.

 "Sarebbe servito - spiega Pasini seguendo tale ipotesi - per il controllo della glicemia della bambina affetta da diabete. L'ipotesi che una zanzara Anophele, di cui peraltro non risultano tracce nelle trappole dell'ospedale, possa avere punto una delle due africane e poi la piccola appare inverosimile, così come le altre ipotesi formulate all'inizio".    

"La vicenda - sottolinea allora l'esperto - pone drammaticamente in evidenza il tema delle infezioni intraospedaliere, che sono la più frequente e grave complicanza dell'assistenza sanitaria e componente importante della nocività dell'ospedale. Le infezioni contratte in ospedale sono la conseguenza della scarsa igiene ambientale, dell'inosservanza dei protocolli atti a tutelare la sterilità degli interventi chirurgici e diagnostici invasivi da parte del personale sanitario, dalla crescente antibiotico-resistenza e dell'imperizia e negligenza del personale medico ed infermieristico. Non esiste ancora nel nostro Paese piena consapevolezza del problema da parte delle autorità sanitarie, dei medici e della pubblica opinione, ma desta viva preoccupazione l'emergenza di ceppi di batteri resistenti a tutti  gli antibiotici, anche quelli di nuova generazione, tra cui ceppi di bacilli di Koch multiresitenti ai farmaci con cui si cura la tubercolosi".    

"Compito fondamentale delle direzioni sanitarie e dei servizi di igiene - conclude Pasini - sarà quindi sempre più l'educazione, la formazione professionale del personale medico e infermieristico per ridurre l'impatto delle infezioni ospedaliere sui degenti, specie quelli più suscettibili di ammalarsi come i bambini piccoli, gli anziani, i malati di tumore, gli immunodepressi".

Domenica di grande traffico su tutta l'Autobrennero

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Rallentamenti e code sull'autostrada A22 del Brennero in Trentino Alto Adige si registrano in entrambe le direzioni. Gli incolonnamenti sono soprattutto al confine con l'Austria, fino dalla tarda mattina, mentre i rallentamenti sono praticamente sull'intero tratto in direzione sud, dove del resto era previsto per il pomeriggio bollino rosso (traffico intenso).

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