Quantcast
Channel: l'Adige.it
Viewing all 43465 articles
Browse latest View live

Che caldo in questura: condizionatore in tilt

$
0
0

«Se vuoi patire le pene dell'inferno, Trento d'estate e Feltre d'inverno», dice un famoso detto. Se poi a Trento vuoi proprio morire di caldo in questi giorni puoi andare in Questura. I poliziotti e il personale civile impiegato sono infatti senza condizionatore d'aria e la temperatura all'interno degli uffici ieri in alcune ore della giornata ha superato i 35 gradi. Di prima mattina, nella zona esposta a est, c'erano già più di 30 gradi. Poi il caldo è aumentato anche negli uffici esposti a sud-ovest.
Il problema sono i tre generatori che alimentano i condizionatori. Due erano già rotti da tempo, il terzo - in superlavoro in questi giorni - si è bloccato venerdì scorso. I tecnici hanno provato a metterci mano tentando di riattivarlo più volte ma l'impresa sembra piuttosto difficile. Del fatto è già stato informato il Ministero a Roma ma il problema è che i soldi, i 300 mila euro necessari per rifare l'impianto, sembrano al momento non esserci o perlomeno non in tempi così rapidi da permettere una soluzione immediata del problema. Ieri mattina c'è stato anche un incontro tra i rappresentanti sindacali e il vicario Maurizio Auriemma che in questi giorni sostituisce il questore. Un incontro non polemico, ma che ovviamente è servito per portare a conoscenza (anche se non ce n'era bisogno visto che il caldo è in tutti gli uffici) delle difficili condizioni in cui gli addetti sono chiamati a lavorare in questi giorni.
Va detto che a sfavore degli uffici della questura gioca anche il tipo di costruzione realizzata. Fino a quando gli uffici erano nel vecchio edificio di piazza Mostra con i grossi muri che proteggevano dal sole il caldo, salvo che nel sottotetto, era tollerabile. In viale Verona, invece, le lamiere attirano in maniera impressionante i raggi creando un effetto serra difficilmente sopportabile. Chi al mattino e chi al pomeriggio, di fatto nessun ufficio viene risparmiato.
La questione del cattivo funzionamento dell'impianto di condizionamento era già stata sollevata più di un anno fa dal personale. Con i guasti a due dei tre impianti, era stato sottolineato che prima o poi l'intero sistema di condizionamento dell'aria avrebbe potuto lasciare a piedi. Nessuno però si è mosso. È cambiato il questore, è cambiato il vicario e ora i due nuovi vertici si sono trovati con la patata bollente (è proprio il caso di dirlo) in mano. Lunedì, dopo il blocco di venerdì, i tecnici avevano sperato dopo che l'impianto era ripartito, ma meno di un'ora dopo era già fermo. Stesa cosa ieri. Ora in viale Verona attendono la risposta del Ministero ma è probabile che prima dei lavori arrivi la pioggia a mitigare la temperatura negli uffici. Ieri, intanto, per sopravvivere, in molti uffici sono arrivati i ventilatori. Ma anche qui non si è potuto esagerare perché il rischio era che saltasse la corrente per un sovraccarico di apparecchi attaccati. Al personale non è rimasto quindi altro che soffrire. 


Rossi: non temo per la giunta avanti con il centrosinistra

$
0
0

«Io a Sanbapolis non ho mai detto quello che mi è stato attribuito. Ho telefonato a Dellai e gli ho detto che gli avrei mandato il mio intervento. Lui si è basato su quello che ha letto sui giornali». Il governatore Ugo Rossi replica così all'intervista rilasciata all'Adige domenica scorsa, nella quale l'ex governatore ha sostenuto che da quella convention: «È emerso chiaro che il Patt ha deciso di lavorare per una mutazione genetica della coalizione, proponendosi come perno di un'area politica che io definisco del ?trentinismo? con forti tentazioni blockfrei». Insomma, per Rossi è tutta colpa dei giornali, che hanno capito male o interpretato male le sue parole e il senso del messaggio lanciato dal segretario del Patt, Franco Panizza, sull'esigenza di «costruire convergenze nuove». E a tre giorni di distanza dall'incontro politico del Patt a Sanbapolis ieri mattina il presidente della Provincia ha deciso di smentire le frasi a lui attribuite.

Presidente Rossi, il Patt sta lavorando a una mutazione genetica della coalizione? A un partito del Trentino aperto a nuove convergenze nel quale "chi ci sta, ci sta"? Lei ha detto che tocca al Patt tenere la barra dritta perché Pd e Upt sono in difficoltà, è così?

No, io non l'ho mai detto. L'unico accenno alla coalizione lo si può leggere nella parte finale del discorso che ho pubblicato sul mio sito e non ho detto niente di tutto questo. Il Patt sta lavorando per dare il tempo agli altri partiti della coalizione di mettersi in carreggiata nella capacità di interpretare i problemi e le richieste che vengono dagli elettori. Noi siamo pratici e pragmatici e vogliamo stare sui problemi e lo vogliamo fare come centrosinistra autonomista, che è un progetto vivo che non vogliamo cambiare. Mi pare che il senatore Giorgio Tonini lo abbia capito e inerpretato molto bene.

Ma partito dei trentini vuol dire "polo del trentinismo"?

Non so cosa voglia dire. Forse qualcuno non ha mai visto un partito locale che è in crescita, ma questo è un dato di fatto.

Teme che queste tensioni sempre più pesanti nella coalizione e l'idea che le forze politiche dell'alleanza stiano lavorando a progetti diversi possa mettere a rischio la sua giunta che ha ancora tre anni davanti?

Non temo niente. Sono tranquillo che si può andare avanti.

Ma anche su questioni concrete stanno emergendo divergenze nella coalizione. Ad esempio, sulla Valdastico, sia Dellai che il gruppo provinciale del Pd, Manica e gli altri, hanno espresso la loro contrarietà all'opera. Potrebbe esserci la crisi di giunta sulla Valdastico?

Al Pd consiglierei di parlare con il ministro Delrio, che è un noto esponente del Pd. Nel merito comunque noi abbiamo detto che ci sediamo intorno a un tavolo per discutere dei collegamenti fra Trentino e Veneto non solo di Valdastico. L'opera dunque deve poter risolvere anche i problemi del Trentino, in particolare quelli di traffico dell'Alta Valsugana, dei laghi di Levico e Caldonazzo, permettendo anche di valorizzarli turisticamente. Dunque non il c'è problema della Valdastico: c'è l'ipotesi di un collegamento stradale che, se produrrà un saldo positivo anche per il Trentino, coinvolgendo le comunità locali interessate nel processo decisionale e valutando il complessivo impatto ambientale, potrà infine avere un nostro parere positivo.
                                                                     

A Rovereto un tetto solidale

$
0
0
Yuri e Antonio, Enrico e Salomon. Storie di vite non facili, di sofferenza e solitudine, ma anche di speranza. La chiamano «sussidarietà orizzontale»: cittadini-utenti dei servizi sociali che diventano volontari e fornitori di servizi per la comunità. Con un principio di fondo: la solidarietà e la condivisione aiutano, chi la riceve ma forse e anche più chi la dona.
 
È questo il filo comune che unisce le due iniziative presentate ieri all’assessorato alle politiche sociali del Comune di Rovereto, presente il neo assessore Mauro Previdi, i volontari della cooperativa sociale «Gruppo 78» e i responsabili dell’associazione Ama (Auto mutuo aiuto) di Trento. Due proposte distinte ma legate appunto dal comune denominatore del cittadino «utente e fornitore» di servizi.
 
La proposta «Intrecci», capofila la cooperativa sociale Gruppo 78 di Volano, punta a valorizzare le potenzialità di quegli utenti che possono a loro volta diventare volontari a vantaggio di tutta la comunità. Come Yuri, che ora fa il giardiniere all’asilo Rosmini, o Angelo che porta il suo aiuto in un’altra struttura dove gli utenti sono i «suoi ragazzi» e che gli fa dire che ogni volta che torna a casa si sente «più ricco dentro». Oggi sono 5 i volontari/utenti, l’obiettivo è di arrivare a 20, che andrebbero ad aggiungersi ai 40 che hanno aderito in passato ad iniziative analoghe. Per costruire un modello autosostenibile di volontariato che mira all’inclusione sociale.
 
«Questa è la linea delle relazioni che questa nuova amministrazione comunale vuole trasmettere e sostenere - sottolinea l’assessore alle politiche sociali Mauro Previdi - Dobbiamo smetterla di pensare che le persone che hanno bisogno non sia in grado di fornire nulla e ritenerle viceversa portatrici di grandi potenzialità per tutta la comunità. Anche loro sono parte integrante della “famiglia Comune”. Tra l’altro ritengo che questa esperienza vada portata e trasmessa nelle scuole. Perché - osserva Previdi - l’albero ha radici profonde ma va curato da piccolo».
 
Utenti che col tempo, superate le difficoltà e lo smarrimento, possono diventare fornitori di servizi sono i protagonisti anche del progetto «Casa Solidale», organizzato dall’Ama (associazione Auto Mutuo Aiuto), sostenuto dalla Provincia e avviato dal 2009 nel Comune di Trento, oggi per la prima volta anche a Rovereto. In pratica il contatto tra chi cerca un alloggio e chi mette a disposizione spazi nella propria casa, protagonisti di una relazione fondata sullo scambio reciproco e sulla parità.
 
In sei anni nel capoluogo sono state oltre una sessantina le persone che hanno aderito e usufruito di questa opportunità, 18 le nuove coabitazioni nel solo 2014. Tra i due soggetti, messi in contatto attraverso i volontari dell’Ama, viene siglato un «accordo di coabitazione»: il proprietario mette a disposizione il proprio spazio, l’inquilino contribuisce alle spese di gestione della casa e provvede in modo autonomo alle proprie necessità. Come Enrico, separato e senza la possibilità di sostenere una spesa di 5-600 euro al mese per l’affitto: è stato ospitato e poi a sua volta lui ha ospitato un ragazzo, Salomon, immigrato dell’Etiopia. «È diventato un po’ come il mio terzo figlio» sorride con gli occhi e con il cuore Enrico.

Assicurare la propria auto: a Trento costa più che a Bolzano

$
0
0

Quanto costa l'assicurazione auto in Trentino Alto Adige? A rivelarlo un'indagine di SosTariffe.it che ha individuato in quali città l'Rc auto ha i prezzi maggiori. Secondo l'osservatorio Trento ha l'assicurazione più cara: qui il premio parte dai 173 euro, ma con la comparazione online i costi possono essere tagliati di oltre il 60%. 

La polizza per l'assicurazione auto è una delle voci di spesa maggiori che riguardano l'utilizzo dell'autovettura. Ormai è risaputo che questo costo può variare di città in città a seconda delle quotazioni che le diverse compagnie attribuiscono in base al profilo di assicurato, ma anche alle statistiche su infortuni e furti rilevate in una determinata area. 

Sapere a quanto ammontano questi costi e poter confrontare diversi preventivi è utile per valutare la migliore opzione possibile. Esiste infatti un forte range di prezzo tra le diverse compagnie anche riguardo la stessa tipologia di assicurato. Quanto possono costare i premi per le Rc auto in Trentino Alto Adige e a quanto ammontano i risparmi grazie all'utilizzo della comparazione online? SosTariffe.it ha cercato di stimarlo analizzando i costi per assicurare una tra le auto più diffuse (Fiat Panda, la macchina più venduta nel 2014) e per un profilo di assicurato (uno dei più comuni è uomo di 40 anni con 1° classe di merito senza incidenti negli ultimi 5 anni) nelle due provincie del Trentino Alto Adige.

I dati dello studio di SosTariffe.it sono riassunti nella seguente tabella:

Nell'analisi sono stati rilevati il costo minore e quello maggiore che le compagnie offrono per chi effettua l'attivazione online dell'assicurazione, in modo da individuare il risparmio che si può ottenere confrontando diverse offerte.
Mediamente in Regione la spesa più bassa per assicurare l'auto è di 158,78 euro e il risparmio sull'offerta meno conveniente 501,50 euro, è del 68,4%.

La città dove l'assicurazione arriva a costare meno è Bolzano con un range che va dai 143,97 euro (preventivo più basso) ai 468 euro (preventivo più alto): per i consumatori più attenti, dunque, il risparmio è del 69,2% grazie al confronto online. L'area con i dati meno confortanti per gli automobilisti è Trento: qui il preventivo più economico è di 173,58 euro, mentre quello più salato è di 535 euro. Il risparmio a Trento (67,5%) è comunque in linea con quello regionale e dunque anche in questa città è alta la convenienza nell'attivare online l'assicurazione. 

Ad incidere sull'andamento dei prezzi per le Rc auto ci sono diversi elementi che le compagnie tengono presente per l'elaborazione dei preventivi tra cui, quello più determinante, l'indice di lesività, ovvero i feriti in incidenti stradali rispetto al totale degli incidenti (in Trentino Alto Adige questo valore dal 2001 è diminuito del 2,66% e a Bolzano e a Trento rispettivamente la diminuzione è stata 3,47% e del 1,58%).  I dati sono stati estrapolati da SosTariffe.it grazie allo strumento di comparazione delle assicurazioni auto che permette di confrontare i preventivi delle principali compagnie attive in Italia.

Rovereto, maturità negli istituti Filzi, Rosmini, Fontana e don Milani

$
0
0
Anche l’ultima tornata di esami si è conclusa, ed ora i ragazzi possono tirare un sospiro di sollievo. Ecco i voti della maturità dei ragazzi dei licei Filzi e Rosmini, quest’ultimo che festeggia quindici «100», di cui ben 3 con la lode. Negli istituti Fontana e Don Milani si registrano otto «100», uno dei quali con lode, al Fontana e solo tre al Don Milani, dove i «60» (6) superano le eccellenze.
Ovunque le ragazze hanno ottenuto voti migliori dei loro colleghi maschi.
 
Liceo Antonio Rosmini
 
Indirizzo classico Classe 3AC: Maria Boschi 88, Margherita Ciancio 100, Leonardo Covi 86, Elisa Dalbosco 80, Leila D’Amico 79, Andrea Malena 77, Caterina Manfrini 88, Francesco Maranelli 93, Filippo Pedrotti 72, Desiree Lucia Stedile 77, Gloria Tezzele 72, Andrea Visonà 87, Ilaria Zendri 80.
Classe 3BC: Rachele Alice Arlanch 70, Iris Bhatia 100, Marianna Cacciapuoti 81, Elena Caracristi 72, Laura Dorighelli 95, Elisa Falceri 73, Ilaria Ferrari 100 e lode, Feride Kertusha 81, Roberto Lenti 77, Pietro Previdi 65, Alessandro Rigo 70, Jessica Rizzi 87, Silvia Romani 85, Ilaria Salvetti 69, Chiara Santoli 89, Manuel Savoia 74, Irene Zendri 72.
 
Indirizzo scientifico
Classe 5AS: Lorenzo Bruschetti 73, Anna Dal Rì 77, Mariella De Alessandri 85, Martina Guarinoni 95, Francesca Merler 78, Matteo Proch 100, Marta Raffaelli 87, Matteo Zanoni 92, Alessandro Zeni 65.
Classe 5BS: Albina Aliraj 86, Benedetta Baravelli 90, Bianca Benama 80, Federica Botta 77, Teresa Bucella 73, Riccardo Conzatti 89, Silvia Fabiani 100, Francesca Fumanelli 100 e lode, Laura Galvagni 100, Lisa Giordani 62, Mafalda Giordani 95, Matilde Gugole 88, Giovanni Marchesoni 94, Berk Ozturk 79, Anna Paoli 91, Stefania Sartori 72, Francesco Stedile 96, Emanuele Tranquillini 100 e lode, Eleonora Urso 62, Giada Vitale 81, Federica Zito 72.
Classe 5CS: Francesco Andreolli 77, Federica Bertolli 74, Raffaele Brunelli 79, Riccardo Calliari 70, Maddalena Frapporti 69, Caterina Gasperotti 64, Giorgio Kaldor 79, Alessandra La Placa 79, Manuela Lucianer 72, Lorenzi Pagliari 89, Piero Piffer 77, Anna Vicentini 91, Alex Zanfei 84.
Classe 5DS: Alexandra Beltrami 76, Martina Bianchi 98, Martina Cacciapuoti 100, Francesco Calliari 80, Asia Calzà 63, Giulio Dall’Ora 100, Riccardo Fridel Donà 95, Jola Gjergji 83, Riccardo Gorla 78, Luca Peterlini 88, Michele Tasini 97, Clelia Vettori 82.
Classe 5ES: Alessandro Biscardi 75, Irene Bonani 76, Tommaso Caliari 88, Anna Caproni 78, Leonardo Chiesa 100, Marco Civettini 77, Giovanni Covi 84, Alessia Dal Rì 80, Beatrice Debiasi 72, Davide Famà 82, Nazzarena Fracchetti 77, Luca Lazzizzera 86, Giacomo Leonardi 82, Giacomo Mantovani 76, Ida Peroni 83, Lara Sguario 73, Vittoria Zampieri 71.
 
Indirizzo scientifico (opzione scienze applicate)
Classe 5SAM: Maged Aboshoshah 88, Jacopo Battistotti 82, Anxhela Dervishi 64, Gjeta Gjergji 96, Valentino Manica 60, Luca Miorandi 60, Alessia Moratelli 62, Marco Pedretti 80, Federico Scremin 68, Janette Evelyn Scrinzi 62, Mattia Simoncelli 82, Giulio Todeschi 87, Martina Todeschi 77, Sara Vettorazzo 100, Ylenia Zambanini 88, Daniele Zomer 93.
 
Indirizzo linguistico
Classe 5AL: Martina Amoretti 96, Alessandro Bazzanella 96, Marianna Capelli 96, Francesca Caporali 84, Paola Chietera 84, Lisa Cornali 82, Valentina Gioia Del Vecchio 82, Fernando D’Eliseo 85, Michele Di Tucci 70, Giulia Dorigatti 90, Paolo Eccher 78, Federico Falossi 65, Marcus Froesa 64, Geraldine Priscila Gasperotti 88, Gabriele Graziola 66, Mihaela Malina Iacob 78, Denise Parisi 65, Giorgia Piamarta 88, Desirè Santoni 70, Lara Senter 82, Isotta Tomazzoni 90, Irene Tovazzi 100, Emanuele Valle 77, Chiara Valorzi 74, Nicola Vergara 100, Matilde Volani 80.
Classe 5BL: Laura Adami 78, Veronica Armellini 100, Cecilia Buttura 88, Roberta Casalini 81, Virginia Cerisara 76, Francesca Debiasi 78, Francesca Francesconi 68, Ilaria Galli 81, David Kovacevic 78, Anna Laghi 78, Angela Larcher 82, Caterina Lopardo 82, Laura Nicolodi 93, Margherita Potrich 90, Valeria Simonini 90, Valentina Voltolini 89.
 
Liceo delle Scienze umane Filzi
 
Classe 5A: Giulia Arer 97, Federica Boschetti 74, Federica Camin 63, Rossella Caputo 70, Michele Cimonetti 90, Laura Comperini 85, Alessia Creazzi 64, Bochra El Hachimi 84, Sara Gerola 66, Elena Loncini 76, Ylenia Lorenzi 80, Damiano Manzana 81, Luigi Prosser 86, Margherita Raffaelli 100, Sebastiano Raffaelli 76, Alessia Rella 82, Lucia Rossaro 87, Francesca Sega 65.
Classe 5B: Federica Angheben 84, Jessica Angheben 67, Eliana Bancaro 85, Michela Bisoffi 92, Stefania Bolner 67, Elena Caden 76, Giulia Diener 81, Noemi Eccheli 75, Eleonora Orben 76, Eleonora Postai 82, Samanta Potrich 67, Benedetta Raffaelli 83, Camilla Rigotti 77, Chiara Ristori 75, Emily Scotillo 77, Sara Stedile 92, Cristina Tomasoni 97, Tatiana Zendri 65, Martina Zomer 81.
Classe 5C: Laura Amitrano 83, Margherita Bisoffi 81, Andrea Bonato 76, Valentina Caputo 91, Jessica Colpo 87, Michela Comperini 95, Ilaria Cuel 70, Noemi Delaiti 82, Naike Gallino 90, Elisa Gatti 80, Carlotta Lorenzi 78, Valentina Loscalzo 77, Giorgia Manica 71, Martina Mantovani 83, Sara Monico 92, Alessia Ruele 100, Giorgia Setti 79, Gaia Stedile 68, Alessia Tartarotti 95.
 
Indirizzo economico sociale
Classe 5LC: Eugenia Jessica Bastone 66, Sofia Bernardini 98, Sara Calcari 78, Alessia Faccenda 75, Desiree Fia 64, Livia Gios 72, Khawla Haddar 70, Giulia Marai 82, Luisa Onorati 72, Eleonora Rizzi 75, Nadia Rocca 83, Adelina Saini 80, Mirko Tavernini 68, Francesca Venturini 85, Alessandro Vernice 70.
Classe 5LEA: Anna Arduini 62, Michela Baldessari 84, Andrea Berteotti 60, Martina Casari 84, Silvia Cassietti 92, Elisa Conte 81, Federica Denaro 81, Rokaya En Naimi 88, Eni Ereqi 73, Luca Gottardi 82, Alessandro Grossa 62, Valeria Rainero 92, Elisa Zendri 91.
 
Istituto Fontana
 
Indirizzo amministrazione, finanza e marketing
Classe 5ASIA: Martina Armellini 61, Giorgia Battisti 83, Alice Bertolini 78, Daniele Bona 70, Leonardo Calliari 81, Alessandra Cammarata 100, Salal Nasir Cheema 72, Lisa Cipriani 72, Roberto Codalonga 61, Elisa Daldoss 65, Xhemil Hallidri 76, Matteo Ider 65, Vincent Loverre 71, Alex Marchiori 63, Andrea Miori 60, Lorenzo Nave 75, Francesco Perri 62, Francesca Stenech 80, Francesca Tasini 100, Luca Tonolli 86, Luca Weninger 87, Martina Zeni 68.
Classe 5AAFM: Fabiano Benoni 92, Marco Bettini 75, Isabel Bianchi 60, Giulia Brigo 68, Elia Campostrini 65, Alexa Cappelletti 80, Davide Stefano Cappelletti 70, Laura Cazzanelli 98, Marta Cobbe 77, Kevin Diener 79, Elena Girardi 80, Nadia Matricardi 82, Elisabetta Pezzato 76, Caterina Pizzini 100 e lode, Entela Prenga 62, Stefania Rizzi 67, Federico Robol 71, Antonella Schir 65, Nicoletta Tinelli 62, Sara Tomasi 90, Arianna Vescovi 70, Nicolò Zecchinelli 82.
Classe 5BR: Elena Alberti 93, Martina Barbiero 65, Badr Benchelh 61, Orlando Cainelli 86, Francesca Caligiuri 75, Martina Centa 98, Chiara Chiste 87, Gianluca Cianciafara 60, Sara La Rizza 100, Irene Maffei 97, Federico Manfredi 62, Francesca Martini 97, Irene Marzadro 80, Greta Mutinelli 72, Lorena Parisi 81, Silvia Pedrotti 72, Martina Piccolroaz 61, Patricl Raffaelli 88, Martina Romeo 74, Arianna Tomasi 74, Martina Trainotti 90, Stefania Vescovi 80, Irene Vicentini 98.
Classe 5AR: Jiri Bejo 67, Jessica Bellini 86, Alice Caliari 90, Davide Ciaghi 66, Carolina Cojocaru 60, Grace Dalbosco 83, Lidia Debiasi 80, Linda Fasoli 94, Serena Feller 90, Irene Fracchetti 86, Giada Gasperini 86, Emanuele Iossa 100, Mirko Manica 60, Silvia Nave 74, Lisa Ondertoller 78, Arianne Patzi 71, Chiara Pederzolli 73, Gabriele Piamarta 65, Matteo Tita 63, Irene Tonolli 84, Deborah Zucchelli 94.
Classe 5AAFM: Tiziana Betta 70, Lorenza Burlon 78, Gianantonio Carpio 63, Diana Ciuhrii 77, Loris Coati 61, Samuel Favaro 77, Alessandro Grandi 70, Anna Guadagnini Endrizzi 73, Mattia Marighetti 63, Maurizio Marinoni 79, Maxine Mittempergher 68, Davide Moscatelli 62, Patrizia Moscato 79, Veronica Perini 72, Sebastiano Rohleder 63.
Indirizzo costruzioni, ambiente e territorio
Classe 5ACAT: Valentina Amadori 72, Laura Azzetti 75, Martina Berte 96, Alessandro Bianchi 60, Tommaso Bruschetti 65, Lorenzo Corradini 81, Lanfranco Dossi 71, Vincenzo Furlini 77, Alessandro Mura 74, Michele Nabacino 100, Simone Raffaelli 72, Simone Salvetti 100, Daniele Scavarziago 83, Patrick Stedile 90, Mattia Tovazzi 75, Sebastiano Zolin 80.
Classe 5BCAT: Barbara Buccio 65, Ilaria Cristoforetti 82, Lorenzo Cuel 64, Alberto Guarnieri 89, Marcello Livadiotti 89, Alessandro Maraner 67, Pietro Marchesini 67, Daniele Pietra 63, Lorenzo Salvetti 100, Enrico Simonetti 72, Matteo Tomasoni 71, Federico Zaffoni 84.
 
Istituto Don Milani
 
Indirizzo socio-sanitario
Classe 5E: Ilaria Baroni 75, Giorgia Benini 86, Maria Bertoni 68, Andrea Bortolameotti 85, Elisabetta Cainelli 75, Lianis Calderon Ambruste 63, Chiara Falavigna 68, Daniela Forero Ostos 79, Francesca Incapo 100, Natascia Mattei 100, Emanuela Miranda 70, Michela Nardelli 85, Angela Milagros Pasco Alarcon 86, Anna Pontalti 82, Rabija Rahmani 70, Maddalena Salvaterra 89, Angelica Sordo 62, Lorenzo Tonolli 93, Giorgia Vivaldi 75.
Classe 5L: Miriam Angelini 98, Sara Boschetti 86, Angela Campostrini 80, Elisa Faustini 83, Marta Feller 66, Francesca Asia Fontana 85, Senia Goller 70, Nicole Marcotto 68, Othmane Mohammadi 76, Sara Moser 75, Alessandra Prata 74, Alessandra Saccani 68, Nicolò Salvaro 70, Debora Tita 74, Valentina Zanoni 70.
Classe 1CLA: Gabriele Arameni 68, Mariapaola Arculeo 60, Tonia Barbiero 72, Giada Berlanda 80, Cecilia Bianchi 69, Jessica Bottesi 64, Federica Calzà 82, Sara Campestrin 76, Stefania Depaoli 70, Benedetta Fratton 70, Maddalena Giordani 70, Simone Grott 72, Carlotta Mazzoldi 91, Alessia Modena 67, Veronica Pace 76, Giulia Ravanelli 74, Sebastian Scaduto 61, Arianne Venturini 63, Martina Zanlucchi 78, Clara Zanoni 77.
Classe 2CLA: Chiara Bestetti 60, Michele Chistè 71, Michela Comper 87, Maria Chiara Corrà 90, Laura Lo Bello 72, Giulia Zendri 88.
Indirizzo turistico
Classe 5DTUR:Vanessa Carotta 66, Claudio Cuel 65, Debora Deflorian 71, Federica Francesconi 71, Emiliano Grilotti 69, Angela Iovinella 67, Caterina Mazzoldi 88, Michele Mestriner 77, Chiara Modena 71, Daniele Pinter 60, Maria Rakic 69, Arianna Rospocher 75, Leonardo Todeschi 74, Marco Togni 70, Valentin Zaytsev 72.
Classe 1CLA: Giulia Battistotti 75, Silvia Caviglione 66, Nicoletta Cherotti 71, Beatrice Curti 72, Mohamedayoub Damlak 80, Simone Festam 62, Claudia Frate 85, Andrea Graziola 60, Viktor Kostic 60, Nicola Kostner 66, Valentina Marra 85, Gabriele Meneghelli 60, Mirta Rossi 66, Mariacarmina Ruotolo100, Alessia Stanga 82, Alessio Tonello 60.
Classe 2CLA: Eleonora Bertoldi 98, Brian Bortolotti 76, Federica Calliari 91, Chaimae Chimal 70, Yilan Fang 84, Nicola Maffei 63,Ilaria Mastropaolo 75, Lisa Tomasi 77.

«Come stai Richard?»: premier maltese sbaglia il nome di Matteo Renzi

$
0
0

Il premier maltese Joseph Muscat non sa il nome del premier italiano Matteo Renzi. Nel rispondere al saluto di Renzi, infatti, confonde il suo nome. "Ciao Joseph, come stai?", saluta l'italiano. "Come stai, Richard?", risponde Muscat. Renzi sorvola e continua con i convenevoli.

Bevande zuccherate perché fanno male

$
0
0

Ha sollevato un po' di perplessità il mio intervento ove dichiaravo che le bevande zuccherate sono responsabili di circa 180.000 morti al mondo ogni anno. Più di una persona mi ha detto che la cosa gli sembrava quasi incredibile, ma dopo qualche spiegazione, ammettevano che in effetti la cosa poteva essere plausibile. Cercherò di convincere anche voi. Come sapete, con il termine glicemia si intende la concentrazione (= quantità) di glucosio nel sangue. Il glucosio è lo zucchero che le nostre cellule usano come combustibile per produrre energia. Si considera una glicemia normale quando il suo valore è minore di 100 mg/dl, e si parla di diabete per valori superiori a 126 mg/dl. In condizioni ottimali è opportuno mantenere i valori di glicemia sugli 80-90 mg/dl. 

In altre parole si può dire che quando la glicemia è normale, a 90 mg/dl, significa che nei 5 litri di sangue circolante in soggetto adulto, sono diluiti 5 g di glucosio, circa un cucchiaino da caffè di zucchero, pari ad 1 grammo per litro. Quando in 5 litri di sangue circolante ci sono più di 7 grammi (un cucchiaino ed un pizzichino di zucchero compreso tra due dita) significa avere il diabete. Capite che il confine tra normalità e iperglicemia è molto ristretto. Quando beviamo un bibita contenente degli zuccheri (bevande gasate, the freddo, sciroppi, ecc.) gli zuccheri, dopo pochissimo tempo, non avendo bisognio di essere digeriti, lasciano lo stomaco, passano nell'intestino, dove vengono rapidamente assorbiti e rilasciati nel sangue.

Facciamo un esempio. Immaginiamo di controllare la glicemia a un soggetto mollemente rilassato sulla sdraio di una spiaggia prima che si beva una lattina di una bevanda zuccherata che contiene mediamente 35-40 g di zucchero e rileviamo un valore ottimale di 80 mg/dl (4-5 g di glucosio - un cucchiaino da caffè scarso). Il signore, per la gran sete, se la trangugia in pochi minuti. Il suo corpo che avrebbe avuto bisogno solo di acqua, si vede arrivare nello stomaco in pochi minuti una gran quantità di zuccheri (circa 7-8 cucchiaini di zucchero), che, come detto, non richiedendo alcuna digestione, vengono rapidamente assorbiti e trasferiti nel sangue.

Nel giro di 10-15 minuti la quantità di glucosio circolante passa da 5 grammi a 40, otto-dieci volte il valore iniziale! Se i 40 g di zuccheri della bevanda rimanessero in circolo il valore della glicemia schizzerebbe a 720 mg/dl!
Uno sconquasso! Il pancreas, che è il nostro «lettore di glicemia», appena rileva un aumento della glicemia tale, produce insulina in abbondanza, in maniera direttamente proporzionale all'aumento della glicemia: quanto più la glicemia sale e tanto più viene immessa insulina nel flusso sanguigno.

Immaginatevi che stress dev'essere per il pancreas liberare così tanta insulina in pochissimo tempo per allontanare tutto questo glucosio il più rapidamente possibile. Il glucosio deve essere prontamente rimosso dal sangue, perché, pur essendo una molecola relativamente piccola, è altresì molto reattiva, si attacca alle pareti dei nostri capillari più sottili e li danneggia, tanto che il diabetico a lungo andare, dopo parecchi anni di malattia, può sviluppare una microangiopatia, ovvero delle ostruzioni a livello delle sottilissime arteriole dei reni, della retina, dei nervi, della cute, ecc.

Il messaggio che l'insulina porta a tutte le cellule è quello di prelevare glucosio dal sangue per abbassare la glicemia. Nel caso però di un soggetto sedentario, che l'ultima volta che ha fatto un minimo di attività fisica ed ha consumato qualche grammo di glucosio, risale a qualche giorno prima, i muscoli hanno già i magazzini pieni di glucosio e non possono collaborare a ridurre la quantità di glucosio dal sangue. 
L'insulina a questo punto si rivolge al fegato e lo «obbliga» ad allontanare tutti questi zuccheri dal sangue che altrimenti andrebbero a danneggiare le arterie. Il fegato, preleva il glucosio, lo trasforma in trigliceridi e lo deposita dentro grosse gocce di grasso.

Ricapitolando: il signore ha soddisfatto la sua sete, però il pancreas è stato strizzato per benino, il fegato si è «ingrassato» ed i muscoli hanno continuato a dormire! Provate ad immaginare cosa sarebbe successo se questo signore si fosse mangiato anche un bel gelato oltre alla bevanda! A questo punto capite anche voi che con i milioni di persone che si bevono milioni di lattine di bevande zuccherate, 180.000 mila morti all'anno imputabili ad esse non sono poi una gran cifra.

Michele Pizzinini - Specialista in Scienza dell'alimentazione e Diabetologia -

Roveretani campioni nel tiro a segno

$
0
0
Dopo gli ottimi risultati nelle prove di campionato a Trento e Merano, gli atleti del «Tiro a Segno Rovereto» parteciperanno dal prossimo 9 luglio, e fino al giorno 12, alle finali nazionali in programma a Bologna.
 
Un risultato importante per gli atleti roveretani visto che per la prima volta gareggeranno con quattro squadre in altrettante discipline: la pistola libera a 50 metri, la pistola ad aria compressa a 10 metri, la pistola di grosso calibro a 25 metri e la carabina libera a terra a 50 metri.
 
In gara Vigilio Fait, Pietro Frangiane e Paul Praxmarer nelle tre squadre di pistola; Luigi Betta, Remo Comper e Andrea Ranzi in quella di carabina. Si punta al podio individuale e a quello a squadre sia nella categoria di pistola libera che in quella di pistola ad aria compressa, categorie nelle quali gli atleti del Tiro a Segno Rovereto sono ammessi alle gare rispettivamente come primi e secondi.
 

Estate, allarme gomme. Raddoppiate le «lisce»

$
0
0

È allarme gomme lisce e pneumatici non conformi sulle strade italiane. Un'indagine della polizia stradale effettuata nell'ambito del progetto "Vacanze sicure" su 9 mila veicoli in 7 regioni della penisola tra metà maggio e metà giugno, ha riscontrato un trend fortemente negativo su tutti gli aspetti controllati il cui risultato comporta un drastico abbassamento dei parametri di sicurezza delle gomme degli italiani, i dati sono stati illustrati questa mattina in una conferenza stampa. In particolare, i controlli hanno rilevato che la percentuale di pneumatici lisci è cresciuta dal 3,03% dello scorso anno al 5,63% di quest'anno presentando anche numeri a due cifre in Campania e Molise (10,14%). Non va meglio per quanto riguarda la percentuale di vetture complessivamente non conformi per le sole gomme: la percentuale è del 15% equivalente a 370 mila veicoli.

"Questo quadro - ha spiegato il direttore di Assogomma Fabio Bertolotti - confrontato con quello degli anni scorsi ci spinge a pensare che il problema in Italia non sia tanto la mancanza di sensibilità verso la sicurezza delle proprie auto ma la difficoltà di spesa per questo noi chiediamo di premiare chi è virtuoso con deduzioni fiscali relative alle opere di manutenzione dei veicoli". "Questi risultati - ha precisato invece il direttore del servizio polizia stradale Giuseppe Bisogno - non ci soddisfano per quanto riguarda gli obiettivi da raggiungere sulla decrescita degli incidenti e della mortalità sulle strade mentre ci dicono anche che oltre ai sempre più innovativi e tecnologici strumenti di controllo a nostra disposizione dobbiamo andare avanti anche con i controlli tradizionali che ci permettono di rilevare quale è il vero stato dei veicoli circolanti nel nostro Paese". 

Grappa trentina, bevuti 15 milioni. E c'è chi propone cocktail con acquavite

$
0
0

Chi ha detto che una buona grappa non si può bere anche d'estate? Secondo un'analisi sui consumi dell'Istituto di Tutela Grappa del Trentino, non soltanto si può bere grappa anche in estate, pur in una corretta maniera, ma addirittura c'è chi osa proporre cocktail a base di acquavite. In Trentino ogni anno vengono prodotti circa 10 mila ettanidri di grappa (1 ettanidro corrisponde a 100 litri di alcol puro, quindi 100 litri di grappa da 40 gradi corrispondono a 0,4 ettanidri), pari al 10% del totale nazionale, ovvero 4 milioni di bottiglie da 70 centilitri, distillando 15 mila tonnellate di vinaccia. Il fatturato medio annuo è di 15 milioni di euro per l'imbottigliato e 2 milioni per quanto riguarda la vendita dello sfuso.

L'Istituto di Tutela della Grappa del Trentino è nato nel 1960. Oggi conta 29 soci dei quali 21 sono distillatori e rappresentano la quasi totalità della produzione trentina. L'Istituto ha il compito di valorizzare la produzione tipica della grappa ottenuta esclusivamente da vinacce prodotte in Trentino e di qualificarla con un apposito marchio d'origine: il tridente con la scritta Trentino Grappa.

Tra i principali produttori trentini, Segnana F.lli Lunelli, presieduta da Marcello Lunelli , ha chiuso il 2014 con un fatturato di 1 milione 762 mila euro, in crescita dell'8,5% sull'anno precedente, nonostante il mercato sia quasi esclusivamente quello nazionale. L'utile netto è in crescita a 196 mila euro.

«La grappa di qualità è un prodotto che si può degustare durante tutto l'anno e non solo in montagna - afferma il presidente dell'Istituto di Tutela Beppe Bertagnolli -. Oggi possiamo dire che i nostri distillati sono consumati in estate in tutto il Paese, grazie a una migliore comprensione da parte del consumatore». Sbagliato però mettere il ghiaccio nella grappa, perché l'aggiunta di una componente acquosa rovinerebbe l'intensità e il gusto del distillato. Tuttavia alcune grappe, soprattutto quelle più giovani, morbide e aromatizzate, possono essere consumate nei mesi estivi ad una temperatura leggermente più fresca rispetto a quella ambiente.
Secondo i dati dell'Istituto, almeno il 30% degli italiani consumerebbe grappa in maniera regolare. In generale piace di più la grappa bianca morbida, anche se negli ultimi anni è cresciuto sensibilmente il numero dei consumatori che scelgono grappe invecchiate. Non solo uomini, ma anche donne, sempre di più negli ultimi anni, e giovani.

L'orso fa strage di pecore in Bondone: alle Viote sbranati due esemplari

$
0
0

Torna a colpire l’orso, con una vera e propria carneficina: due pecore sbranate e altre diciotto che, spinte dalla paura, sono finite in un fossato non lasciandosi scampo dopo essersi ammassate una contro l’altra.

È accaduto in Bondone, nella notte tra martedì e mercoledì quando l’animale si è presentato nei pressi di malga Fragari: siamo nella conca delle Viote, ai piedi delle Tre cime, all’imbocco della val d’Eva. La malga rappresenta una struttura funzionale di malga Brigolina ed è gestita dall’Azienda forestale per permettere l’alpeggio tra giugno e settembre.

In questo periodo in zona si trovano le greggi di due pastori, Orlando Bolognani di Vigo Cavedine ed un collega di Vigolo Baselga: le pecore durante la notte si trovano all’interno di un recinto elettrificato, ma non è bastato per dissuadere l’orso dai suoi intenti. Il disastro è stato scoperto ieri di buon mattino da Bolognani che, salito a malga Fragari come ogni giorno, ha trovato la rete abbattuta in un punto e le pecore scosse. Più in là, tracce di interiora che, subito oltre una collinetta, hanno lasciato spazio ad un macabro spettacolo: le carcasse di due pecore sventrate e, più sotto ancora, le carcasse di altre diciotto pecore: sono morte nel tentativo di sfuggire all’orso, fuggendo e finendo così in fondo ad un avvallamento, schiacciandosi l’una con l’altra.

Abbattuto Orlando Bolognani, che con l’orso aveva già avuto a che fare in passato: «Purtroppo non è la prima volta che l’orso aggredisce le mie greggi - spiega - dato che l’anno scorso me ne sbranò una e due anni fa me ne fece finire 47 in una scarpata, sul Cornet. Io spero che chi di dovere faccia qualcosa perché per chi come noi vive di allevamento la situazione non è sostenibile. E non parlo di questioni meramente economiche. Certo, contano anche quelle ma non è il risarcimento della Provincia quello a cui mi riferisco. Io quando parlo di perdite, parlo della vista di animali uccisi o spinti a finire ammazzati in fondo ad una scarpata: per chi come noi si prende cura quotidianamente dei propri animali, doverli vedere morti e sbranati è pesante. Spero davvero che in qualche modo si metta mano a questa situazione perché è davvero pesante ed è ora che alla presenza degli orsi in queste zone, costantemente frequentate da pastori e allevatori, si ponga rimedio. Il mio auspicio è che questa nuova strage che abbiamo dovuto subire faccia riflettere chi di dovere su questa questione e gli permetta di prendere le decisioni più sagge in proposito».

Il Trentino sbarca ad Expo: domani si inaugura il Convivio

$
0
0

E da agosto la piazzetta: tutto quello che è trentino a Milano

Il Trentino è pronto per Expo. Da domani, venerdì 10 luglio, nel padiglione di casa, lungo il viale che conduce all’imponente Palazzo Italia, il cardo, verrà inaugurato il «Convivio», lo spazio di 200 metri quadrati che per una settimana ospiterà una vetrina d’eccezione delle tradizioni culturali e delle offerte gastronomiche e turistiche della provincia.

Il Convivio. Lo spazio sarà quello che si trova proprio all’incrocio tra il lungo decumano, il cuore pulsante di Expo, e il cardo: il Trentino potrà dunque contare su un punto di massimo passaggio e di grandissima visibilità, dato che sarà sotto gli occhi di tutti i visitatori italiani e stranieri che procederanno verso Palazzo Italia. Lo spazio che verrà utilizzato dal Trentino è quello che è a disposizione a rotazione alle varie amministrazioni locali nell’ambito delle varie «settimane del protagonismo regionale ad Expo» e si tratta dello spazio che dal 3 luglio scorso a quest’oggi è occupato dall’Abruzzo. Il personale della Provincia avrà pochissimo tempo a disposizione per personalizzare lo spazio, dato che proprio l’Abruzzo lo libererà solo questa sera e ci sarà solo una notte di tempo per il riallestimento. Che non sarà comunque complesso, dato che lo spazio è stato pensato proprio per essere personalizzato con facilità, con pannelli mobili alle pareti e videowall su cui andranno in onda filmati pronti per essere caricati su supporti di memoria.

La piazzetta. Lo spazio trentino verrà inaugurato ufficialmente domani ma si tratterà solo di un assaggio, prima del «piatto forte», che il Trentino servirà all’Esposizione universale dal 1 agosto fino al termine dell’Expo, il 31 ottobre: la «piazzetta Trentino».
Aprirà i battenti dall’inizio del mese prossimo qualche metro più in là rispetto agli spazi che verranno allestiti da domani, sempre lungo il cardo, negli spazi che fino al termine del mese di luglio saranno occupati dall’Irpinia, che in questi giorni ha fatto risuonare le sonorità tipiche della sua cultura musicale per tutto il cardo. Si tratterà di spazi che potranno contare anche su un vasto plateatico, ovvero di un’area che arriverà fin quasi al centro del cardo. Per «piazzetta Trentino» è stato studiato un allestimento ad hoc, che richiamerà le Dolomiti e, in particolare, le Torri del Vajolet, con tre lastre di dolomia dello spessore di circa 10-15 centimetri per un’altezza che varierà dai 3 ai 7 metri. A sera sulle superfici «dolomitiche» verranno anche proiettati video ed immagini. Le «torri» Trentine dovranno vedersela nei tre mesi conclusivi di Expo con la concorrenza dei larici altoatesini: piazzetta Trentino - e, prima, anche il Convivio, dato che le aree sono separate da pochi metri - si troveranno infatti di fronte al padiglione altoatesino: in provincia di Bolzano hanno optato per la presenza in pianta stabile ad Expo e lo stand è stato realizzato con forti richiami al bosco, utilizzando in maniera massiccia il larice (anche interi tronchi, che corrono lungo tutta la facciata accompagnando i visitatori lungo i tre piani di sviluppo verticale) nella realizzazione di uno degli stand più caratteristici e gettonati del cardo.

Risorse interne. Per la presenza ad Expo il Trentino ha investito 270mila euro, di cui 20.000 destinati all’allestimento proprio di «piazzetta Trentino». Nella struttura espositiva verranno impiegati unicamente dipendenti provinciali, in modo da non dover ricorrere ad ulteriori spese per hostess steward ed anche per far sì che la promozione del territorio avvenga in maniera il più possibile «appassionata», evitando di lasciare i visitatori alle prese con figure in possesso solo di nozioni vaghe apprese per l’occasione. Da domani saranno dieci le persone impiegate, mentre per la piazzetta i numeri triplicheranno.

Tutto quel che è trentino ad Expo. Oltre agli spazi istituzionali, il Trentino è presente a Milano con le sue aziende vinicole nel padiglione italiano del Vino; nello «Spazio bollicine» promosso da Ferrari nella struttura dedicata ai ristoranti regionali italiani di Eataly lungo il decumano, dove ogni settimana per il Trentino Alto Adige si alternano ristoratori di vari locali regionali. Infine all’interno di Palazzo Italia, dove c’è un po’ di Trentino in ciascuna delle quattro macroaree della grande mostra: in quelle dedicate alla «potenza del saper fare» ed alla «potenza del limite» troviamo due aziende di casa nostra, Melixa e Bio Soil Expert; in quella dedicata alla potenza della bellezza sono state scelte le Pale di San Martino, gli interno del Mart, le architetture del Duomo di Trento; in quella infine sulla potenza del futuro e della biodiversità il Trentino è simboleggiato da una pianta di mirtillo, accanto a quella di segale altoatesina. Ultimo, ma non ultimo, c'è un bel po' di Trentino anche ancor prima di arrivare al bellissimo Padiglione Zero delle Nazioni Unite: le passerelle che conducono dall'accesso ovest (Fiera Milano) all'ingresso di Expo sono state realizzate dalle imprese Collini e Grisenti. All'interno poi la PreMetal di Rovereto ha lavorato alla realizzazione dei cluster; la bolzanina Rubner ha realizzato con le trentine Masè (termoimpianti),
Grisenti (impianti elettrici), Barozzi (cartongessi) e Cappelletti (rivestimenti esterni) numerosi dei padiglioni; la Segheria Casolla di Lenzumo ha lavorato alle rifiniture delle vie d'acqua.

Il bagno notturno in piscina costa una denuncia a tre ragazzi

$
0
0

Forse, più che la semplice voglia di vivere il brivido della bravata, volevano molto più prosaicamente trovare il modo di sfuggire alla calura che, anche di notte, in questo periodo sta attanagliando i fondovalle trentini.

Ma quali che fossero i motivi che hanno spinto il gruppo di giovani del capoluogo a tuffarsi in piena notte in una delle piscine esterne del lido Manazzon di via Fogazzaro, anche i più comprensibili, purtroppo non hanno evitato loro di finire nei guai. In tre sono stati denunciati dai carabinieri del radiomobile del capoluogo, dopo che una pattuglia dei militari li ha sorpresi, poco prima delle 2.30 del mattino di ieri, mentre si facevano una nuotata notturna.

La chiamata è giunta al 112 da alcuni residenti che nel cuore della notte avevano sentito delle voci e dei rumori - inequivocabilmente riconducibili a tuffi - provenire dal prato esterno della piscina. Così, stupiti più che impauriti, hanno allertato le forze dell’ordine. Una volta sul posto i carabinieri hanno potuto assistere ad un rapidissimo «fuggi fuggi» da parte dei ragazzi che, raccolti in fretta e furia gli abiti ed indossatili mentre ancora erano completamente bagnati, hanno tentato la fuga.

Tre di loro sono stati però bloccati dai carabinieri che li hanno poi accompagnati al comando di via Barbacovi per essere identificati e denunciati. La piscina è infatti una proprietà pubblica e in casi come questi le forze dell’ordine sono tenute d’ufficio a procedere per violazione di appartenenza di proprietà pubblica, elemento questo che rappresenta un’aggravante rispetto alla violazione di proprietà privata.

«Di tanto in tanto in estate episodi come questi si verificano», ha spiegato il direttore di Asis Luciano Travaglia: «Noi procederemo contro i ragazzi solo se troveremo danni alle strutture, anche se non mi pare ne siano stati rilevati. Quello che ci preme far capire ai ragazzi è che non è il caso, anche se il caldo soffoca o la voglia di concedersi una bravata è tanta, di rischiare una denuncia. In molti neppure sanno a cosa rischiano di andare incontro».

Eurocup, Aquila con Nymburk, Bilbao, Lubiana, Nanterre e Bonn

$
0
0

Eurocup: l'Aquila Basket, alla propria prima, storica, partecipazione alle coppe europee, è stata inserita nel gruppo A insieme a Nymburk, Bilbao, Olimpia Lubiana, Nanterre, Telekom Bonn. I bianconeri affronteranno così trasferte in Repubblica Ceca, Spagna, Slovenia, Francia e Germania. Evitati i possibili derby con le altre formazioni italiane, ma evitate soprattutto le insidiose compagini greche, russe e turche.

Volete iniziare a programmare una trasferta europea? Ecco le mappe per raggiungere i palazzetti che vedranno protagonisti coach Buscaglia e i suoi ragazzi.

TRENTO - BILBAO: 1.500 chilometri

TRENTO - BONN: 860 chilometri

TRENTO - LUBIANA: 400 chilometri

TRENTO - NANTERRE: 1.100 chilometri

TRENTO - NYMBURK: 760 chilometri

Tentano di rubare un'auto ma fuggono dimenticando il cellulare

$
0
0

Nei guai due minorenni

Non sono solo gli assassini a tornare sul luogo del delitto, ma anche gli aspiranti ladruncoli un po' troppo maldestri. Come i due ragazzi, entrambi minorenni, che nella serata tra martedì e mercoledì hanno tentato di rubare un'auto dal cortile di una casa privata.

I due hanno agito in piena notte ma facendo un po' troppo rumore, tanto da svegliare i proprietari dell'abitazione che hanno visto l'auto, avviata, uscire dal cortile. Immediatamente hanno allertato il 112, scendendo in cortile e costringendo così i ladri alla fuga. Sorpresi dalla reazione fulminea dei proprietari dell'auto, tuttavia, uno dei due ragazzi - entrambi sui 17 anni - ha dimenticato sul sedile dell'auto il proprio smartphone.

Già questo un elemento che avrebbe permesso ai carabinieri di risalire facilmente e rapidamente ad uno dei due responsabili, ma ai militari non è servito neppure iniziare ad esaminare il cellulare. Poco dopo, mentre i carabinieri erano ancora nei pressi della casa dei proprietari dell'auto, il ragazzo è tornato nel cortile, alla disperata ricerca del suo smartphone.

È stato così bloccato assieme al suo complice: entrambi, un italiano ed un romeno, hanno ammesso le loro responsabilità e sono stati accompagnati al comando di via Barbacovi e denunciati per tentato furto. Ora sarà il tribunale per i minori ad occuparsi di loro.


Roberto Gava

Vaccini, non c'è una verità

$
0
0

Illustre Direttore, ho letto nel Suo giornale dello scorso 3 luglio l’interessante presa di posizione del Dr. Dino Pedrotti (“Vaccini tra libertà e salute pubblica”) e La ringrazio per lo spazio che Lei offre tra le Sue pagine a questo Dibattito che da molti anni accende gli animi dei medici e sta inquietando i giorni e le notti di molti genitori. Se il dibattito esiste anche nel mondo scientifico specialistico, significa sicuramente che la verità non è stata ancora individuata: hanno ragione quelli che vaccinerebbero ad oltranza e che, come il Dr. Pedrotti, si dimostrano indignati perché i non-vaccinatori si permettono di alzare qualche dubbio, oppure hanno ragione coloro che non accettano le vaccinazioni di massa obbligatorie per tutti e quindi condotte senza alcuna personalizzazione, come è il caso dell’Associazione “Vaccinare Informati” che in Trentino Alto Adige pare essere molto numerosa e apprezzata?

Personalmente, da farmacologo e tossicologo, convinto della bontà dei vaccini fino agli anni ’90 e poi diventato molto più prudente a causa dei molti danni vaccinali che ho visto studiando approfonditamente i bambini vaccinati, avrei qualcosa da dire al Dr. Pedrotti. Lo capisco benissimo quando mi parla dei 2-3 casi all’anno che lui vedeva di patologie che potevano essere evitate dalle vaccinazioni negli anni ‘60-’70, in cui la pratica vaccinale era ancora agli inizi. Il problema però è che non siamo più in quegli anni! Oggi la situazione è radicalmente cambiata: l’igiene di vita in cui vengono allevati attualmente i bambini è nettamente migliore e i loro genitori sono più scaltri, più consapevoli e più informati sulle misure preventive e quindi sono molto più attenti alle cure dei loro figli. Infatti, un editoriale di una importante rivista internazionale di pediatria scriveva nel 1999: “Nella storia, la maggior diminuzione della morbilità e mortalità causate dalle malattie infettive non è stata merito dei moderni antibiotici o dei vaccini, ma dell’introduzione dell’acqua pulita e delle fognature” (Editorial. Zinc, diarrhea and pneumonia. J. Pediatr. 135 (6): 66; 1999). Anche un noto epidemiologo svizzero, che aveva studiato l’evoluzione nel suo Paese della mortalità dovuta alle maggiori malattie infettive da quando erano state registrate le cause di morte, ha scritto: “La mortalità dovuta a tbc, difterite, scarlattina, pertosse, morbillo, tifo, febbre puerperale e gastroenterite infantile iniziò a ridursi molto prima dell’introduzione dei vaccini e degli antibiotici e questo declino è stato dalle migliorate condizioni di vita: miglioramento quali-quantitativo del cibo, migliore igiene pubblica e personale, migliori condizioni di vita domestica e lavorativa, migliore istruzione” (Gubéran E. Tendances de la mortelité en Suisse. Shweiz. Med. Wschr 110: 574; 1980).

Questi sono dati epidemiologici non discutibili, ma non è neppure discutibile che anche i vaccini hanno contribuito a ridurre la morbilità (casi di malattia) e la mortalità della popolazione agendo proprio nei gruppi di bambini più deboli e quindi che da soli forse non sarebbero stati capaci ad affrontare l’attacco delle patologie infettive pediatriche. Quindi, i vaccini sono sicuramente utili ma, come tutti i farmaci (a cui pure essi appartengono) hanno certamente delle indicazioni, ma anche delle controindicazioni e delle non indicazioni. È per questo che il Dr. Pedrotti sbaglia sicuramente quando innalza la bandiera dei “Vaccini obbligatori per tutti”, perché oggi, in un Paese industrializzato e costituito da giovani genitori ben svegli, consapevoli e informati, non possiamo proporre campagne di vaccinazioni di massa, perché così facendo salveremo i bambini che avevano bisogno della vaccinazione, ma causeremo dei danni ai bambini che non ne avevano bisogno e che dal vaccino sono stati immunologicamente squilibrati (perché vaccinati troppo precocemente e cioè quando il loro sistema immunitario era totalmente impreparato a gestire tanti antigeni insieme direttamente e improvvisamente a livello sistemico).

Non mancano le segnalazioni di danni vaccinali gravi. Non mi riferisco solo al recentissimo caso di Ragusa del neonato di 2 mesi morto dopo la somministrazione del vaccino esavalente + antipneumococcico, ma mi riferisco anche ai molti casi riportati in letteratura ( di cui posso fornire tutta la bibliografia) I dati USA affermano, infatti, che la vaccinosorveglianza è molto carente e i dati che essa riporta sono circa circa 100-1000 volte inferiori ai dati reali (cfr. i numerosi documenti del VAERS). Il Dr. Pedrotti dice di non accettare “discussioni sui numeri, tutti a favore dei vaccini” e che “dove non si vaccina tornano la difterite (in Russia negli anni ‘90) e la polio (in Siria nel 2014)”. In realtà sui numeri tutti a favore dei vaccini si può discutere molto, dato che i casi difterite degli anni ’90 in Siberia erano stati causati da “profondi sovvertimenti del sistema sanitario” a causa di una grave crisi economica e lo stesso è accaduto un anno fa e continua ad accadere in Siria (a causa della guerra) ed è accaduto in Indonesia con il maremoto del 2006: il sito dell’OMS ha riportato epidemie di poliomielite (che hanno colpito anche i vaccinati e nonostante le coperture vaccinali fossero molto elevate in tutta l’Indonesia) dopo che il maremoto aveva distrutto le forniture di acqua potabile, le fognature e più in generale le più basilari condizioni di igiene di vita. È palese che in tutte queste condizioni possono tornare le malattie infettive e che queste colpiranno i soggetti più deboli, ma la causa non è tanto la non vaccinazione, bensì le scadenti condizioni igieniche!

Il Dr. Pedrotti si preoccupa anche che la percentuale dei vaccinati non scenda troppo, perché è convinto, come si riteneva una volta, che se i vaccinati sono meno del 95% del totale ritorneranno le epidemie del passato. Il Collega dovrebbe sapere che oggi questo “dogma” è stato superato e che non viene più usato dagli epidemiologi. Infatti, basta leggere i comunicati ufficiali dell’OMS per quanto riguarda l’Europa per vedere che l’Austria ha coperture vaccinali complessive del 76-83% e l’Ucraina addirittura poco più del 50%, ma non hanno epidemie di difterite, polio, epatite …. e ovviamente neppure casi di tetano pediatrico (anche se quest’ultimo è un vaccino che andrebbe considerato nei bambini con età superiore ai 2-3 anni) [Qui].

Però il Dr. Pedrotti mi trova totalmente d’accordo quando dice che l’igiene è la prevenzione primaria e quando riconosce che “le famiglie dei non vaccinati seguono regole e stili di vita più sani e sobri”. Infatti, è proprio questo il punto principale: la nostra primaria preoccupazione di medici non dovrebbe essere quella di proteggere i bambini verso 8-10 o più germi, perché i germi li avremo sempre con noi e più li combattiamo direttamente più essi si fortificano e aggirano le nostre difese specifiche (vaccini), mentre se noi insegniamo ai genitori a fortificare le difese aspecifiche dei bambini (e anche le loro!) con un’adeguata igiene di vita alimentare, un adeguato riposo quotidiano, una sufficiente attività fisica e insegnando ai genitori a volersi bene per ridurre gli stress familiari e se operiamo tutti per avere una società che promuove e difende il lavoro come fonte di emancipazione e gratificazione dell’uomo e non come strumento di stress e di patologia, certamente i nostri figli si troveranno in condizioni ancora migliori e avranno un sistema immunitario sempre più capace di difenderli. Noi medici potremo allora, utilizzando gli innumerevoli strumenti di cui disponiamo oggi per riconoscere i bambini immunologicamente più deboli, somministrare su di essi i vaccini che riteniamo possano essere più utili, senza iniettarli tutti in blocco, ma personalizzandoli nel numero e nel tempo più opportuno per sfruttare al massimo i benefici che questi farmaci possono offrire. Infatti, come era riportato anche nel suddetto articolo del Prof. Penning, la letteratura scientifica indipendente è concorde sul fatto che i danni vaccinali sono tanto maggiori quanto più è piccolo il bambino e quanto maggiore è il numero dei vaccini che vengono somministrati insieme.

Pertanto, caro Direttore, il mio augurio finale è che, anche grazie alle pagine e ai dibattiti del Suo Giornale, il Trentino Alto Adige possa diventare esempio nazionale non solo di libertà vaccinale (ricordo che l’Europa sta avanzando in questa direzione e che 16 dei 29 Paesi europei non hanno alcun obbligo vaccinale, mentre lo hanno ancora, oltre all’Italia, altri 12 Paesi appartenenti prevalentemente all’Europa dell’Est), ma possa diventare anche esempio di una politica a difesa dei neonati per un sempre maggiore insegnamento ai giovani papà e mamma di come va nutrito e allevato oggi un bambino per farlo crescere veramente sano e protetto dalle sostanze chimiche che inquinano il nostro ambiente, dai conflitti che troppo spesso avvelenano i nostri animi e dagli squilibri immunitari che spesso conseguono ad un uso indiscriminato di farmaci.
Caro Direttore, chi Le scrive è un farmacologo che studia da 35 anni i farmaci e che si è accorto che i bambini meno trattati farmacologicamente e meno vaccinati, quando fin da piccoli sono molto amati e curati (finché è possibile) in modo naturale, sono più vigorosi e si ammalano molto meno di quelli vaccinati e abituati a prendere facilmente farmaci.

Caldonazzo, furioso incendio sul tetto di una schiera I vigili del fuoco combattono con le fiamme

$
0
0

Un furioso incendio è scoppiato poco a Caldonazzo: ha preso fuoco il tetto di una casa a schiera di testa in via Giovanni Segantini, nei pressi del parco del centro del paese, vicino alla farmacia.

Numerosi vigili del fuoco di Caldonazzo e di Pergine sono al lavoro in questo momento per tentare di controllare il rogo, che però continua a infuriare.

Dalle autopompe dei vigili del fuoco viene continuamente spruzzata la schiuma ignifuga e un gruppo di pompieri è anche salito sul tetto con le pompe, ma il loro compito, in questi minuti, appare molto difficile: il tetto è completamente in fiamme.

Dal rogo si sprigiona un forte odore di plastica e un denso fumo nero, forse prodotti dalla combustione del materiale isolante della copertura.

LE IMMAGINI DEL ROGO: LA PHOTOGALLERY

 

Video di Stefano Brugnara

 

Video Erredi

La grande sfida in Europa della Dolomiti Energia evitato il derby azzurro e anche greche, turche e russe

$
0
0

Aquila in Eurocup nel girone A, derby tra Brindisi e Reggio nell'altro girone, le avversarie in Eurolega di Milano, dove arriva Cinciarini, e Sassari scudettata

Storico sorteggio in Eurocup per il basket trentino ieri a Barcellona con l'Aquila Basket rappresentata dal nuovo segretario generale Massimo Komatz, che ha partecipato sostituendo il general manager Salvatore Trainotti che è impegnato nella Summer league di Orlando in Florida per cercare i vice Mitchell e Owens (passato a Venezia) e poi sarà raggiunto da coach Maurizio Buscaglia a Las Vegas in Nevada per il proseguimento della caccia ai talenti americani da importare in Europa alla Summer League successiva. La Dolomiti Energia Trento se la vedrà nel girone A con Nymburk squadra della Repubblica Ceca che dovrebbe giocare a Praga, con il quotato Dominion Bilbao del coach Sito Alonso che è stato di recente a fine giugno al clinic di Trento della Trentino Basket, la slovena Olimpia Lubiana, la francese Nanterre e la tedesca Telekom Bonn.

Il presidente Gigi Longhiè soddisfatto del sorteggio ed ha garantito un ulteriore grande spettacolo oltre alla disputa del secondo anno del massimo campionato italiano con quel quarto posto della passata stagione che è valso appunto la qualificazione eueopea alla seconda rassegna continentale.

Ci sarà un derby italiano nella fase a gironi della prossima Eurocup. A Barcellona è stato effettuato il sorteggio dei sei gruppi della regular season, con le prime quattro di ogni raggruppamento che accederanno alla Last 32 assieme alle 8 retrocesse dall'Eurolega. In tutto 8 gironi da 4 che precederanno quarti di finale, semifinali e finale. Oltre ai trentini altre tre squadre azzurre al via: nel girone B Reggio Emilia e Brindisi assieme ad Alba Berlino, Herbalife Gran Canaria Las Palmas, Telenet Ostend e Le Mans; nel girone C, infine, Venezia dovrà vedersela con Saragozza, Ratiopharm Ulm, Nancy e Spirou Charleroi.

Situazione Eurolega - I vicecampioni d'Europa in carica dell'Olympiacos, dove dovrebbe accasarsi l'ex Daniele Hackett, per Milano, Cska Mosca e Maccabi per Sassari. Effettuato sempre a Barcellona il sorteggio della fase a gironi di Eurolega: quattro gironi da sei con le prime quattro che accederanno alle Top16, poi quarti al meglio delle cinque gare e Final Four a Berlino. La EA7 Emporio Armani è finita nel girone B assieme a Olympiacos, Efes Istanbul, Laboral Vitoria, il Cedevita Zagabria della coppia Mrsic-Pozzecco e il Limoges. Per i campioni d'Italia di Sassari, invece, gruppo D con Cska Mosca, Maccabi Tel Aviv, Unicaja Malaga, Brose Bamberg e Dogus Istanbul. Il Real Madrid campione se la vedrà nel girone A con Fenerbahce, Khimki, Stella Rossa, Bayern Monaco e Strasburgo, nel girone C invece Barcellona, Panathinaikos, Kuban Krasnodar, Pinar Izmir e Stelmet Zielona Gora.

Il sorteggio a Barcellona ha regalato ai sassaresi un girone non certo di ferro. Per il passaggio del turno, alla portata della Dinamo, molto dipenderà dalle prossime mosse di mercato: la strategia del presidente Stefano Sardara, del general manager Federico Pasquini e dello stesso coach Meo Sacchetti è stata impostata su quest'obiettivo, non essere finiti in un gruppo proibitivo permetterà alla società sassarese di accelerare le trattative avviate in queste settimane.

L'unica cosa sicura è che anche quest'anno a Sassari sarà "basket show", col passaggio di veri e propri simboli della pallacanestro internazionale come Cska e Maccabi, la sfida a una realtà in ascesa come Malaga e il secondo confronto in tre anni d'Europa con Bamberg, attuale campione di Germania. La vera incognita del girone è Istanbul, esordiente in Eurolega. Due anni fa i turchi hanno fatto visita a Sassari in precampionato, e in quell'occasione vinse il Banco.

Andrea Cinciarini, addio a Reggio Emilia, va a Milano -  È ufficiale l'addio di Andrea Cinaciarini a Reggio Emilia e il play che ha condotto la Grissin Bon alla finale scudetto potrà ora firmare per l'Armani Milano di Repesa. La Pallacanestro Reggiana con una nota ha reso noto che stamattina è stato risolto il contratto: "Pallacanestro Reggiana ringrazia Andrea per i tre anni trascorsi insieme". "A nome di tutta la società e personale ringrazio di cuore Andrea Cinciarini per i tre bellissimi anni trascorsi insieme - dice l'amministratore delegato, Alessandro Dalla Salda - ricchi di emozioni e successi, coronati con la conquista della Coppa
Europea EuroChallenge il 27 aprile al Pala Dozza di Bologna, dove Andrea è stato premiato come MVP della Final 4. Tutta la Pallacanestro Reggiana augura ad Andrea un futuro pieno di soddisfazioni".

Incendio a Caldonazzo: casa a schiera in fiamme

Viewing all 43465 articles
Browse latest View live


<script src="https://jsc.adskeeper.com/r/s/rssing.com.1596347.js" async> </script>