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Si ferma la musica del Gasoline Lo storico locale chiude i battenti

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L’umore in casa Gasoline non è dei più alti. Venerdì sarà l’ultimo giorno del celebre locale di Trento Nord, che ha legato il suo nome alla musica live. Dopo un anno e mezzo, infatti, il live club di via Alto Adige, al confine con Lavis, chiuderà i battenti a data da destinarsi. Non tanto per volontà dei titolari, i giovani Federico Sala e Giulia Carpinelli, che in quest’attività ci avevano messo l’anima. Ma a loro dire a causa di «molti problemi che sono sopraggiunti in corso d’opera, la maggior parte dei quali provocati da fattori esterni».
Non è una resa, ci tengono però a precisare. «Non ci siamo mai arresi, abbiamo sempre dato il massimo, agendo con trasparenza, amicizia e professionalità, e lo faremo fino all’ultimo giorno. Ci hanno colpito e messo i bastoni tra le ruote, è vero. Ma non siamo ancora caduti. Posso però dire che questa realtà è stata rovinata per il 99% da persone esterne, di cui in buona fede ci eravamo fidati», afferma Federico Sala, annunciando che venerdì si terrà una grande festa per salutare amici, avventori e affezionati clienti.
Con un post sulla pagina facebook del locale, il giovane staff del «Gasoline Road Bar» giorni scorsi ha dato la triste notizia: «come molti di voi sapranno già, a causa di molti problemi, siamo costretti ad annunciare la chiusura del locale. Volevamo comunque ringraziare il nostro staff, Alessandro, Lisa, Corrado, Aurora e Dennis, gli amici, i supporter più accaniti e tutte le band che hanno suonato da noi, chi ha creduto in noi, chi ci ha voluto bene e chi ci ha voluto male. Non accusiamo nessuno e non comunicheremo qui le motivazioni, ma gli amici e non che avranno piacere di venirci a salutare, lo potranno fare fino a venerdì». Un messaggio che ha colpito nel segno. Sono state centinaia, infatti, gli attestati di stima e affetto verso chi aveva portato a Trento un locale unico nel suo genere. Il «regno della musica live», lo definivano in molti. Dal rock al blues, dal metal al country: sul palco del «Gasoline» erano saliti band e gruppi da tutt’Italia. «Ci fa piacere tutto questo affetto. Il pubblico è la voce della verità - commentano con il nodo alla gola Federico e Giulia -. Noi non abbiamo mai smesso di crederci e quella del Gasoline rimarrà comunque un’esperienza preziosa. Un anno e mezzo fa ci siamo tuffati a capofitto in questa sfida e non ci siamo mai lasciati abbattere. Neanche quando la nostra società è stata coinvolta in azioni legali». Una batosta per tutti gli appassionati di musica in Trentino. Per chi vedeva nel «Gasoline» un punto di riferimento. Se ne va così, nel giro di pochi anni, il terzo locale a marchio Heineken della città. Dopo quello di via Verdi, che puntava sui djs, e quello di Spini di Gardolo, ora tocca al «Road Bar» di Trento nord, inaugurato nell’aprile del 2017, abbandonare la scena della movida cittadina. Ma l’auspicio, e in tanti ci credono, è quello che possa risorgere al più presto sotto nuove spoglie, come è già successo. «Chiunque voglia passare a salutarci, noi saremo lì fino a venerdì - annunciano Federico e Giulia -. Poi si vedrà. Anche noi speriamo con tutto il cuore che il Gasoline torni a vivere».


Migranti, accordo Ue: in Europa solo chi scappa dalle guerre

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Accordo a tre ad Innsbruck tra Austria Germania e Italia per frenare le partenze dei migranti e gli sbarchi in Europa, in modo da far giungere sul Continente solo coloro che effettivamente fuggono da guerre. Un «asse di volenterosi» con il ministro dell’Interno Salvini e i colleghi tedesco Seehofer e austriaco Kickl.

«Sarà una soddisfazione se le proposte italiane potranno diventare europee con una riduzione delle partenze, degli sbarchi, dei morti e dei costi. Se il modello italiano diventerà europeo è motivo di orgoglio», ha aggiunto Salvini. «Se si riducono gli arrivi in Europa non ci sarà alcun problema alle frontiere interne dell’Unione e si potrà continuare a lavorare serenamente tra popoli come è nostra intenzione fare» ha detto il ministro dell’Interno al termine di un incontro trilaterale con i colleghi Horst Seehofer (Germania) e Herbert Kickl (Austria). Il tema è quello dei cosiddetti movimenti secondari di migranti registrati in Italia e poi trasferitisi in altri Paesi come Germania e Francia che vorrebbero ‘restituirli’. Seehofer tuttavia si è espresso sulla stessa linea di Salvini. «Se si risolve il grande problema degli arrivi ‘primari’, il resto sono piccoli problemi», ha spiegato.

Sulla questione interviene anche il vicepremier Luigi Di Maio. «I governi del passato non hanno difeso l’Italia ma l’hanno svenduta per qualche bonus e qualche briciola» ha detto intervistato durante Uno Mattina. «Sono stato a Bruxelles e quando ho parlato con Unione Europea mi è stato detto che l’Italia aveva barattato l’apertura dei porti per dare gli 80 euro e un po’ di bonus elettorali».

Spesa per vaccini sale: +36,6% Boom di richieste, 8 euro a persona

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Aumenta nel 2017 la spesa per i vaccini, per effetto della legge sull’obbligo. Secondo il rapporto sul consumo dei farmaci presentato oggi dall’Aifa rispetto al 2016 la crescita è del 36,6%.
In totale la spesa procapite per l’intera categoria terapeutica dei vaccini è di 8 euro (quella totale per i farmaci è 194,6 euro pro capite). Il vaccino tetravalente morbillo, rosolia, parotite e varicella è cresciuto come spesa dell’89,5%, mentre per l’esavalente la spesa è aumentata solo dell’1,7%.
Cala invece la spesa per il vaccino per l’Hpv, -21,2%.
La spesa procapite maggiore per i vaccini si è avuta in Veneto, provincia di Trento, Emilia Romagna, Puglia e Friuli Venezia Giulia, la minore in Val d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Umbria, Molise e Sardegna. «Gli effetti del decreto vaccini - scrive il Direttore Generale dell’Aifa Mario Melazzini nella presentazione del documento - che ha ampliato il numero delle vaccinazioni obbligatorie e ha introdotto il rispetto degli obblighi vaccinali come requisito per l’ammissione all’asilo nido e alle scuole nell’infanzia, sono riscontrabili nella crescita dell’uso e della spesa per i vaccini».

Vitalizi: Camera approva taglio Ok ufficio presidenza a delibera Fico

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Palloncini gialli e bottiglie di champagne: così il M5s festeggia in piazza di Montecitorio, davanti al Parlamento, l’abolizione dei vitalizi. «Stiamo cancellando un privilegio non un diritto e quando si fa qualcosa per le persone è giusto festeggiare», dice Francesco Silvestri, vice capogruppo alla Camera ai militanti.

«Il regalo più bello che potevamo fare agli italiani nei primi 100 giorni di governo è quello tagliare per sempre gli inutili costi della politica. E lo facciamo concretamente, partendo dai vitalizi, privilegi senza capo né coda. La musica è cambiata e lo stiamo facendo capire sin dalle prime “note”. Bye bye, vitalizi!». Lo afferma in una nota Gianluca Castaldi, senatore M5S.

«Per quanto tempo abbiamo aspettato che questi privilegi venissero cancellati! Ora ci siamo, un sogno diventa realtà, bye bye vitalizi». Lo scrive il vicepremier Di Maio sul blog delle stelle parlando di «una conquista di civiltà» e spiegando che «l’ufficialità arriverà nel pomeriggio di oggi. Celebreremo questo avvenimento a Roma, alla Camera e invitiamo tutta Italia a festeggiare con noi. Perché è una festa per tutto il Paese».

«Oggi è una giornata storica, almeno per il simbolo che rappresenta questa decisione che dopo oltre 30 anni sancisce un principio chiaro, se hai versato i contributi allora il vitalizio ti spetta, se non hai versato no». Lo ha detto il vice premier Luigi Di Maio intervistato durante Uno Mattina.

«È un principio di giustizia - ha aggiunto - ma non mi nascondo che c’è ancora molto da fare nella lotta ai privilegi. Mi avevano sempre detto che non si poteva fare. Siamo arrivati noi e in meno di 100 giorni li abbiamo tagliati».

Di Maio ha aggiunto poi che le pensioni d’oro saranno tagliate «anche sopra i 4.000 euro, per coloro che non hanno versato i contributi a sufficienza». Fino ad oggi si era parlato della soglia di 5.000 euro. «L’obiettivo è quello di tagliare le pensioni d’oro - ha spiegato - per ridare alle minime». Il provvedimento è già pronto e sarà il passo successivo dopo il taglio ai vitalizi.

«La voce dell’Italia in Europa si sentirà forte e chiara», ha sostenuto quindi Di Maio, perché «il problema principale in Italia sono lavoro ed economia e questo è il momento in cui si trovano le risorse per fare il reddito di cittadinanza, le modifiche alla Fornero e la flat tax. Noi chiederemo all’unione europea di esser trattati come tutti gli altri Paesi, come Spagna e Francia che hanno finanziato per anni riforme per famiglie che fanno figli, avendo concessioni di bilancio. Siamo un Paese fondatore, anche noi vogliamo le stesse concessioni

Elezioni, Panizza: «Rossi è garanzia di successo»

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«La richiesta di riconferma del presidente Rossi rappresenta oggi, per la sua competenza, l’autorevolezza dimostrata e i risultati ottenuti, la migliore garanzia di successo alle prossime elezioni». Lo ha detto il segretario del Patt, Franco Panizza, nel corso del suo intervento alla prima riunione programmatica ‘apertà del Patt che si è svolta nella sala della circoscrizione Oltrefersina a Trento con la partecipazione del presidente della Provincia, Ugo Rossi, e della segreteria politica del partito.
La base del Patt, precisa una nota, «chiede e pretende rispetto. In questi mesi di trattative estenuanti non si è ancora arrivati a nessun risultato e a quasi 100 giorni dalle elezioni non si ha ancora la certezza su niente». La base autonomista ha espresso «unità e piena condivisione della linea politica seguita dal partito, ribadendo ancora una volta il totale e convinto appoggio alla ricandidatura del presidente Ugo Rossi», aggiunge la nota. All’incontro non si è parlato soltanto di coalizioni, ma è stata anche l’occasione - precisa il Patt - per parlare «di quanto è stato fatto in questa legislatura e soprattutto di progetti e iniziative da concretizzare nel corso della prossima». L’intenzione è creare un percorso partecipativo che «possa coinvolgere quanta più gente possibile, con lo scopo di rappresentare la voce autonomista alle elezioni provinciali di ottobre».

Polizia sui treni regionali 121 persone controllate

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Sono 121 le persone controllate nel corso dei servizi di controllo e pattugliamento mirati che sono stati organizzati nell’ambito dell’operazione «Treni sicuri» per la prevenzione e repressione dei reati legati agli stupefacenti con un accordo del questore di Trento, Massimo d’Ambrosio, con quello di Bolzano, Giuseppe Racca.
Ieri dieci agenti della questura di Bolzano, della polizia ferroviaria e della Guardia di finanza di Trento hanno controllato i convogli partiti da Bolzano verso Trento e viceversa. Nelle attività sono state utilizzate anche più unità cinofile che hanno operato in due distinti gruppi sulla tratta ferroviaria di entrambe le direzioni. Tra i sedili di un treno gli agenti hanno trovato una esigua quantità di stupefacente, verosimilmente abbandonata dal possessore alla vista degli agenti e dei cani anti-droga.

Hotel Solaria, bancarotta da 65 milioni di euro In tribunale 3 immobiliaristi trentini e 6 altoatesini

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Il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Verona Paola Vacca ha rinviato a giudizio 11 persone, fra cui tre immobiliaristi trentini e sei altoatesini, per bancarotta fraudolenta nel crac di Soglia Hotel Group, la società che nel 2007 ha rilevato sette complessi alberghieri ex Cit, Compagnia Italiana Turismo, tra i quali l’hotel Solaria a Marilleva 1400. L’accusa è di aver distratto oltre 65 milioni di euro attraverso la compravendita immobiliare di un patrimonio che valeva 96 milioni ed è stato ceduto ad una società appositamente costituita per 30 milioni. La società, Morera srl, era collegata a sua volta ad un labirinto societario di cui facevano parte immobiliari costituite a Trento come la Lungomare srl, a cui sono state sequestrate le strutture alberghiere un anno fa ( l’Adige del 9 giugno 2017).
In ottobre, davanti al collegio presieduto da Sandro Sperandio , compariranno i trentini Marco Cozzio , 61 anni, commercialista, Claudia Cozzio , 31 anni, e Giacomo Cozzio , 22 anni, gli altoatesini Peter Paul Pohl , noto immobiliarista protagonista di operazioni anche in Trentino come l’acquisizione dei progetti immobiliari Oberosler a Trento, Hans Martin Pohl , Michael Pohl , Magdalena Pohl , Siegfried Martin Pohl e Herta Breitenberger , Roberto Onesti , ex amministratore di Soglia Hotel Group, e Fiorenza Villi . È invece pronto a patteggiare 9 mesi, in continuazione con un’altra condanna a 3 anni e 3 mesi inflitta a Milano per la bancarotta di una delle società del gruppo, l’ex presidente del Pescara Calcio ed ex onorevole del Pdl, nonché ex titolare del Soglia Group, Gerardo Soglia .
Gli 11 imputati risponderanno di bancarotta fraudolenta «per aver in concorso distratto dal patrimonio della Soglia Hotel Group, dichiarata fallita nel 2012, l’importo di 65 milioni 129 mila euro» cioè la differenza tra il patrimonio di Soglia Hotel Group, valutato 96 milioni 799 mila euro, e i circa 30 milioni della cessione a Morera. Il patrimonio comprende, oltre al complesso alberghiero Solaria di Marilleva, il Villaggio Torre del faro e l’hotel Porto Greco a Scanzano Jonico, l’hotel Villaggio San Sicario e l’hotel Rio Envers a Cesana Torinese, il Villaggio Torre Santa Sabina a Carovigno nel Brindisino e il Villaggio Cala dei Normanni a Calatabiano, nel catanese. La vicenda risale ad un’altra bancarotta, quella della società pubblica Cit. Soglia nel 2007 partecipò alla procedura di dismissione del patrimonio Cit. Le acquisizioni proseguirono fino al 2009 quando venne stipulato l’accordo con i sindacati in forza del quale la Sistema Vacanze (per il 97,5% della Soglia srl) si fece carico della gestione per favorire l’occupazione dei 300 lavoratori ex Cit. Ma nel 2008 vi fu la cessione alla Morera per un importo pari a un terzo del valore reale.
Il pm Federica Ormanni contesta in particolare l’operazione di distrazione a Onesti come amministratore di Soglia Group, a Marco Cozzio e a Peter Paul Pohl, difesi dall’avvocato Carlo Bertacchi , come detentori, attraverso altre società, della Morera srl. A giudizio, sempre per bancarotta in concorso, anche i detentori di quote delle società che, con percentuali variabili, erano proprietarie della Morera cioè Fiorenza Villi, che deteneva il 50% delle quote della Da O’ srl a sua volta proprietaria del 50% della Morera, Hans Martin Pohl, detentore del 33% della Mhm Holding che deteneva l’85% della Centrum Gmbh proprietaria del 50% della Morera, Michael Pohl e Magdalena Pohl entrambi detentori del 33% della Mhm Holding (il difensore dei tre imputati è Alessandro Melchionda ), Claudia Cozzio e Giacomo Cozzio, difesi dagli avvocati Massimo Leva e Alessandro Butturini di Verona, ognuno detentore del 15% della Terraferma srl. Infine Siegfried Pohl e Herta Breitenberger sono sotto accusa per essere proprietari della Focus, che deteneva il 25%, insieme alla Da O’ e alla Mhm Holding, della Amsoc, che era a sua volta la legale rappresentante della Terraferma. A quest’ultima vennero locate le sette aziende, mentre la proprietà era passata alla Lungomare srl.

Torbole, ricerche bagnante disperso, ma alla fine è un falso allarme

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Grande mobilitazione ieri pomeriggio attorno alla Madonnina, sul lungolago verso Riva. Si cercava un ragazzo tuffatosi o un surfista disperso, ma sott'acqua non c'era nessuno

Un’ora e mezza di allarme, per fortuna alla fine un falso allarme.

L’elicottero dei vigili del fuoco ieri attorno alle 17.45 ha sbarcato la squadra di sommozzatori nelle acque antistanti la Madonnina sulla ciclabile tra Riva e Torbole.

Una segnalazione riferiva di un bagnante - forse un ragazzo tuffatosi, forse un surfista - non più riemerso.

Imponente la macchina dei soccorsi: pompieri, equipe medica, ambulanza di Arco, squadre di «Spiagge Sicure», Commissariato e Squadra nautica con la motovedetta.

Dopo un’ora di ricerche vane in acque, visto che nessuno mancava all’appello, tutti sono rientrati alla base. Meglio così.

IL VIDEO

 


Fino a domenica a Riva c'è il festival "Mamanera"

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Da oggi alla Miralago: cucina, musica, tradizioni dall'Africa Occidentale

Fino a domenica a Riva c’è «Viva Mamanera!», il festival di danza, musica, cibo, cultura e tradizioni dell’Africa Occidentale che si svolge al parco Miralago: venerdì dalle 19 alle 23, sabato e domenica dalle 9 alle 23.

Con bar e ristorante etnico e locale, mercatino di prodotti etnici e artigianali, e uno spazio aperto per le associazioni. Ingresso libero.

«Viva Mamanera!» è uno spazio di aggregazione all’insegna della mescolanza delle culture e della gioia dello stare insieme. Il festival propone concerti, laboratori per adulti e bambini, cibo, immagini e parole sul tema dell’accoglienza e della pace tra i popoli.

È un progetto di “Anta Luma - Casa delle arti”, associazione che si occupa della diffusione e della valorizzazione delle culture altre per la costruzione di una società multietnica basata sul principio della fratellanza.

Anta Luma (in malinke “andiamo a casa”) nasce da un gruppo di amici accomunati dall’amore per il continente africano e dal desiderio di fondere esperienze umane diverse.

Organizza corsi, seminari, incontri, interventi nelle scuole, campagne di sensibilizzazione su tematiche inerenti la solidarietà internazionale al fine di trasmettere l’amore per l’arte e la cultura come un bene per la persona e un valore sociale.

Carne di stambecco e farro L'ultimo pasto di Oetzi

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Era ad alto contenuto di grassi animali l’ultimo pasto di Oetzi, la mummia del Similaun: un’alimentazione molto calorica adatta all’ambiente di alta montagna. A rivelarlo è uno studio compiuto dagli esperti di mummie di Eurac Research pubblicato sulla rivista scientifica «Current Biology».
I ricercatori hanno individuato numerose biomolecole come proteine, grassi e carboidrati, risalendo alla loro origine.
Grazie a queste scoperte hanno potuto ricostruire per la prima volta un pasto dell’età del Rame.
Oetzi si deve essere sentito al sicuro poco prima di morire.
In un intervallo di tempo che va da due ore fino a mezz’ora prima della sua morte ha infatti consumato un abbondante pasto.
A sorprendere i ricercatori è stata soprattutto l’alta percentuale di grassi presenti nel suo stomaco: «I lipidi si differenziano fortemente da altre sostanze perchè sono idrorepellenti. Per questo motivo siamo riusciti a riconoscere l’alto contenuto di grassi già ad occhio nudo», commenta Frank Maixner, microbiologo di Eurac Research. Analisi dettagliate dei lipidi hanno poi confermato che si tratta di grasso di origine animale, in particolare del tessuto adiposo dello stambecco.
L’analisi del contenuto dello stomaco ha fornito anche particolari indicazioni su come venivano preparati i cibi nell’età del Rame. La carne di stambecco nello stomaco di Oetzi era infatti ancora molto ben conservata. Dalle striature nella fibra della carne, i ricercatori sono stati in grado di riconoscere che si trattava di un muscolo, essiccato all’aria e leggermente riscaldato, probabilmente per farlo conservare meglio.
Per quanto riguarda il contenuto vegetale nello stomaco dell’Iceman, i ricercatori hanno individuato il farro monococco, non macinato e tracce di felce aquilina. Il monococco è uno dei primi cereali a essere stato addomesticato dall’uomo ed è considerato un precursore del grano. Sulla presenza della felce aquilina, una pianta tossica, i ricercatori possono fare solo delle supposizioni: «Può essere che Oetzi soffrisse di dolori causati da alcuni parassiti individuati nel suo intestino in precedenti studi e che quindi abbia utilizzato la felce aquilina come medicamento. Ma potrebbe anche aver utilizzato le foglie di felce per incartare il cibo e quindi, qualche particella potrebbe essere inavvertitamente finita nel suo pasto», spiega Albert Zink, direttore dell’Istituto per lo studio delle mummie di Eurac Research. Nonostante la sua tossicità comunque, diverse popolazioni indigene in Asia consumano ancora oggi germogli di felce aquilina come alimento.
«L’ultimo pasto dell’Iceman conteneva un’elevata quantità di carboidrati, proteine e grassi, perfettamente bilanciati per le sfide poste dagli ambienti di alta montagna», conclude Zink

Sanità, i sindacati: «Risorse inadeguate per il personale»

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I sindacati del settore sanità del Trentino ritengono inadeguate le risorse aggiuntive stanziate per il contratto collettivo. La posizione è stata ribadita nel corso di un incontro con l’assessore Luca Zeni.
Secondo la Uil Fpl sanità, l’assessore alla salute «deve riconoscere al personale dell’Apss il diritto all’anticipo della liquidazione così come avviene per tutti i dipendenti della Provincia». Le organizzazioni sindacali, si legge ancora nella nota, «saranno pronte a mobilitarsi immediatamente a tutela degli interessi di tutto il personale del comparto sanità».
«Pur apprezzando lo sforzo, dobbiamo ribadire che lo stanziamento è insufficiente a fornire risposte alle istanze che portiamo avanti da ormai diverso tempo: in particolare la destinazione di risorse, fin dall’origine, per l’omogeneizzazione contrattuale più volte richiesta, e una riqualificazione di tutto il personale sanitario e non sanitario dell’Apss», sottolineano i sindacati della Fp Cgil e Cisl Fp.
La Fenalt auspica che ci sia «l’impegno di tutti per riuscire a dare una risposta, il più possibile adeguata, a tutte queste legittime richieste: lasciarne indietro qualcuna trasformerebbe la contrattazione in una guerra fra poveri, cosa che non vogliamo succeda».

Lupi e orsi, Dallapiccola: «Abbattere? Extrema ratio»

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«Il cuore del nostro ragionamento non è l’abbattimento, ma una gestione corretta, che comprenda tutte le azioni del piano lupo e che contempli allo stesso tempo la sicurezza dei nostri cittadini e delle produzioni agricole.
Per noi al centro del ragionamento ci sono convivenza, equilibrio e soprattutto la sicurezza delle persone e delle produzioni».
Lo ha sottolineato l’assessore provinciale alle Foreste della Provincia di Trento, Michele Dallapiccola, che oggi, partecipando a Vallombrosa (Firenze) alle celebrazioni per il patrono dei forestali, San Giovanni Gualberto, ha avuto un colloquio con il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa.
L’assessore Dallapiccola ha invitato il ministro in Trentino «per fargli vedere come viene gestita la presenza dei grandi carnivori» e gli ha consegnato una nota, a firma del presidente Ugo Rossi, in cui viene illustrata la posizione della Provincia autonoma di Trento in merito alla gestione dei grandi carnivori.

Roma, arrestato stupratore Seriale: sospettato di 6 casi

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È stato arrestato ieri in flagranza di reato l’uomo accusato di una serie di reati a sfondo sessuale e denunciato con una lettera sul Corriere della Sera da una delle sue vittime. L’arresto è stato chiesto dal procuratore aggiunto Maria Monteleone che ha delegato le indagini al pm Stefano Pizza: il pm ha chiesto al gip la convalida dell’arresto per il reato di violenza sessuale e l’emissione di una ordinanza di custodia cautelare. Il sospetto degli inquirenti è che lui sia autore di almeno sei episodi di molestie sessuali.

Diatec, ecco Candellaro centrale tutto grinta

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Idee chiare, entusiasmo e tanta voglia di diventare in fretta un punto di riferimento per quell’ambiente che ha incominciato a conoscere bene proprio oggi. L’incontro con i giornalisti, svoltosi nel tardo pomeriggio odierno presso la Sala Trofei di Trentino Volley, ha chiarito subito quale sia lo spirito con cui Davide Candellaro inizia questa nuova tappa della sua carriera.

«Da avversario ho affrontato tante volte Trentino Volley, conosco bene quindi cosa significhi questa Società per il movimento pallavolistico - ha spiegato nel corso della conferenza stampa di presentazione il nuovo centrale gialloblù -. Ho scelto Trento fra le varie offerte che avevo ricevuto perché convinto che tale piazza sia quella più adatta per proseguire la mia carriera. Arrivo in una realtà di grande prestigio, che ha le idee chiare ed un progetto stimolante; qui voglio costruire qualcosa di importante e migliorare ulteriormente la bella impressione che ho avuto in queste prime ore. Alla squadra posso dare tanto, specialmente in attacco, che è da sempre il mio fondamentale migliore, ma voglio rendermi utile ovviamente anche con gli altri e soprattutto dal punto di vista agonistico, che negli ultimi anni è diventata una mia peculiarità distintiva. Non avrò bisogno di trovare l’intesa con Giannelli perché in Nazionale l’abbiamo già rodata perfettamente nelle ultime due estati. Sarà un piccolo vantaggio. La prossima SuperLega? Un campionato difficile e di altissimo livello, ogni partita sarà bellissima da giocare e vivere».

Accanto a lui durante l’appuntamento con i media anche il Presidente di Trentino Volley Diego Mosna, che lo ha presentato così: “Siamo particolarmente contenti di accogliere Candellaro nella nostra squadra - ha sottolineato -, perché Davide completa un gruppo importante, ricco di individualità di spicco. Il nostro auspicio è di vederlo in campo anche ai prossimi Mondiali, ma soprattutto che sia protagonista con la maglia della Diatec Trentino».

Il Bologna di Inzaghi ne fa sei al Pinzolo

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Al settimo giorno di preparazione ai piedi delle Dolomiti di Brenta, i rossoblu di mister Filippo Inzaghi sono scesi sul campo del “Pineta”, a Pinzolo, per il primo incontro pre-stagionale. Nella partita di tre tempi da 30', il Bologna è andato a segno sei volte, tre da palla inattiva, lasciando a secco i rendenesi di mister Paolo Salvadori.

A fine partita, i primi commenti di mister Filippo Inzaghi che è ritornato a rispondere alle domande dei giornalisti, dopo l'insediamento a Bologna e la presentazione ufficiale del 14 giugno scorso. «Ho fatto girare tutti i sei attaccanti – ha spiegato il mister – ho cominciato a sperimentare e a vedere. C'è voglia, impegno e mi piace l'atteggiamento dei ragazzi. Siamo ancora lenti, ma c'è tempo, la brillantezza ci occorre per la prima partita di Coppa Italia, è allora che dovremo essere pronti. Oggi si è visto poco, ma stiamo lavorando molto, con intensità, siamo solo all'inizio».

Cinquecento gli spettatori presenti oggi sulle due tribune del Centro sportivo, mentre i prossimi giorni è atteso l'arrivo di altri giocatori importanti provenienti dalle varie Nazionali impegnate ai Mondiali in corso in Russia (hanno diritto a 21 giorni di riposo dall'ultima partita giocata).

Il ritiro del Bologna prosegue, a Pinzolo, fino al 22 luglio. Tre le amichevoli ancora nel programma dei rossoblu: domenica 15 luglio alle 15 con la Fiorita di San Marinosabato 21 luglio alle 17 con il Comano Terme Fiavédomenica 22 luglio alle 17 con gli inglesi del Southampton Under 23. Tutti e tre gli incontri si terranno al Centro sportivo Pineta di Pinzolo.


Serie D, il Trento ha un nuovo regista Ingaggiato Stefano Selvatico

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A.C. Trento comunica di aver acquisito i diritti alle prestazioni sportive del calciatore Stefano Selvatico, centrocampista classe 1989, che ha sottoscritto un accordo con la società gialloblù sino al 30 giugno 2019.

LA SCHEDA DI STEFANO SELVATICO

Nato a Brescia l'11 dicembre 1989, Selvatico è un centrocampista centrale - il classico playmaker - di piede mancino, dall'ottima tecnica individuale e di grande esperienza.

Dotato di una buona struttura fisica (177 centimetri d'altezza per 74 chilogrammi di peso), è cresciuto calcisticamente nel settore giovanile del Montichiari, con cui ha esordito in prima squadra, in serie D, nella stagione 2007 - 2008, totalizzando 25 presenze e realizzando una rete.

Con il sodalizio monteclarense colleziona 4 presenze in C2 nei primi mesi dell'annata successiva, prima di trasferirsi alla Nuova Verolese in serie D (21 presenze e 1 rete). Successivamente fa rientro al Montichiari, dove resta per due stagioni (33 presenze e 3 reti in serie D, con vittoria del girone e promozione tra i "pro" e 27 presenze in serie C2), prima d'indossare le maglie di Pizzighettone (34 presenze e 3 reti in serie D), Seregno (15 presenze e 5 reti in D), Olginatese (19 presenze e 2 reti in D) e Correggese (super biennio in Quarta Serie con 65 presenze complessive e ben 14 marcature). Nella prima parte della stagione 2015 - 2016 torna a calcare i campi della serie C con il Catanzaro (5 presenze) e a dicembre passa alla Viterbese in serie D (16 presenze e 2 reti), con cui conquista la promozione tra i professionisti. Dopo una stagione all'Imolese (31 presenze e 2 reti), nella scorsa annata si è diviso tra Rezzato (10 presenze e 1 rete) e Forlì (21 presenze e 3 reti).

In carriera ha vinto due campionati di serie D (con Montichiari, con il quale si è laureato anche Campione d'Italia, e Viterbese), centrando anche tre secondi (con Montichiari, Correggese, con annesso successo nei playoff e Imolese) e altrettanti terzi posti (con Olginatese, Correggese e Forlì).

Il suo score complessivo recita 290 presenze e 37 reti in serie D, 36 presenze in serie C.

Suoni delle Dolomiti, un'alba con Maria Pia De Vito

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La figura di Maria Pia De Vito va ben oltre quella di cantante e compositrice legata alla sua Napoli. Negli anni la De Vito infatti si è conquistata un ruolo importante nella diffusione della musica etnica e tradizionale legata al Mediterraneo legandola anche al jazz. Tanti i progetti che l’hanno vista coinvolta fra cui quello sotto la sigla di «Moresche e altre invenzioni» che porterà domani di primo mattino, alle 6, in Val di Fassa. Gruppo Lusia - Bocche, Col Margherita , nell’unico appuntamento con «L’Alba delle Dolomiti» di questa edizione dei Suoni dellle Dolomiti . Ad accompagnarla in questo viaggio nel segno della polifonia di lingue e suoni le voci dell’ Ensemble Burnogualà.

Maria Pia De Vito, quali suggestioni vuole dare lo spettacolo legato alle Moresche?
Quella che proporremo all’Alba dei Suoni è una rilettura in forma popolare, improvvisata e riarrangiata delle Moresche di Orlando di Lasso. Si tratta di composizioni che l’autore, il più grande polifonista del ‘500, scrisse in realtà in gioventù quando era a Napoli alla corte del marchese della Terza: sono composizioni per la corte, non per teatro, sono dei bisticci, delle parodie umoristiche ed anche salaci tra dei personaggi che poi in realtà si scopre che sono degli schiavi di colore. Sono delle composizioni scritte in napoletano storpiato e in kanuri, una lingua che si parla ancora adesso nell’Africa nilo-sahariana.

Un gioco di contaminazioni.
Esatto la musica e il linguaggio riflettono una commistione tra la cultura europea e la cultura africana. Anche se tutto è scritto in forma binaria, in realtà, ascoltando, sembra di avvertire delle poliritmie, dei cambi di tempo, quindi il segno che Orlando di Lasso ha potuto ascoltare per le strade di Napoli questa musica, questo linguaggio. Napoli è sempre stata un luogo di accoglienza, molto spesso gli schiavi di colore che arrivavano in città dalla tratta libica, e una cosa veramente impressionante visti i tempi che corrono, era anche il luogo dove i padroni si affezionavano agli schiavi, quindi li liberavano e magari il liberto poteva sposare la schiava che voleva e liberare quindi anche lei.

Da dove nasce la sua attenzione per le moresche?
Avevo nel cassetto questo progetto da più di 20 anni: da adolescente l’ascolto della musica di Roberto de Simone a cui è dedicato il disco mi ha portato verso questa dimensione sonora. È una musica non tanto complessa da un punto vista armonico ma da quello ritmico ha molte sfaccettature e ha delle stranezze rispetto alla voga dell’epoca. Io l’ho trovata musicalmente molto stimolante e mi è piaciuto riproporla ai miei allievi del conservatorio di Santa Cecilia, insieme a degli altri ragazzi reperiti tramite audizioni. Una musica che guarda alle nostre radici ma in qualche modo anche a quelle del jazz con l’incontro tra l’Africa e l’Europa e la pratica dell’improvvisazione.

Per lei è un ritorno ai Suoni delle Dolomiti.
In questa occasione ho già spiegato a chi mi accompagnerà che sarà come galleggiare in altura, è stupendo, io lo trovo meraviglioso anche perché conosco i «Suoni delle Dolomiti», ci ho già suonato, ne ho respirato l’atmosfera intima che si crea nello spazio gigantesco, una cosa che si deve sperimentare perché è una esperienza molto forte, difficile anche da raccontare.

Da sempre lei si batte attraverso la sua arte per un mondo aperto e meticcio: crede che la musica possa servire a contrapporsi alle chiusure e all’intolleranza crescente anche in Italia?
Sì, e lo dimostro anche con questo progetto in cui unisco i tamburi napoletani alla kora e al balafon di Ousmane Coulibaly, un musicista africano, per scoprire le nostre radici. Se proprio vogliamo andare a vedere, siamo tutti africani. I cosiddetti ariani non sono altro che indoeuropei, degli zingari del Rajasthan meglio non dimenticarlo. Dalla mescolanza, come accade anche nella musica jazz, emerge sempre una sintesi che arricchisce, non impoverisce e questa cosa per me, quando passa attraverso la musica, passa per osmosi, attraverso la pelle, attraverso l’emozione e vale più di tanti discorsi e tanta retorica.

Vuoi fare l'«influencer»? Ecco quanto si guadagna

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Per migliaia di ragazzi la presenza sui social network è diventata quasi un lavoro, tra post, commenti, selfie e hashtag. Perché, dunque, non trasformarlo in una vera e propria professione? Anche perché, alla fine del mese, il conto in banca potrebbe essere davvero ricco. A dare un’idea di cosa significhi, oggi, essere un Influencer ci ha pensato uno studio di Captiv8, startup specializzata nel social media marketing, riportato da Skuola.net.

L’analisi ha constatato che, dall’inizio del 2018, i post contrassegnati dagli hashtag «#ad», «#sp», «#sponsored» – ovvero i contenuti sponsorizzati – sono stati oltre 200mila ogni mese (considerando tutte le principali piattaforme). Ma il dato più interessante è quanto si può arrivare a guadagnare con una semplice foto o con un video, conditi da qualche hashtag mirato e da un copy accattivante: per pubblicizzare un prodotto tramite Youtube, ad esempio, le aziende sono disposte a spendere fino a 300mila dollari. È indubbiamente questo il social che, attualmente, domina il mercato. Ovviamente quasi tutto dipende dal numero di follower che ti seguono. Per questo le cifre a cinque zeri sono riservate a una cerchia ristretta di personaggi. Solo chi ha oltre 7 milioni di «seguaci» può sognare in grande.

Ma gli altri non possono certo lamentarsi. Sempre su Youtube, con «appena» 100mila iscritti al canale si riescono a firmare accordi da 12mila e 500 dollari a contenuto. Mentre per chi supera quota 500mila follower le somme schizzano fino 25mila dollari per post. Cifre che lievitano ulteriormente se si oltrepassa la soglia del milione di iscritti: per chi ne ha tra 1 e 3 milioni il compenso può arrivare anche 125mila dollari. Per chi ne ha tra i 3 e i 7 milioni si sta 180mila e i 190mila dollari.

E gli altri social? Nonostante la rapida crescita degli ultimi anni, su Instagram i guadagni generati dai contenuti sponsorizzati sono praticamente dimezzati rispetto a Youtube. Si va dai 5mila dollari per un post pubblicato da chi ha tra i 100mila e i 500mila follower, ai 150mila dollari chiesti dagli «igers» più famosi (con almeno 7milioni di follower). In mezzo, troviamo i 10mila dollari offerti a chi porta in dote tra 500mila e 1 milione di «seguaci»; i 50mila ad appannaggio di influencer con community che vanno da 1 a 3 milioni; i 75mila per chi si attesta tra i 3 e i 7 milioni di follower. Cifre più o meno uguali per chi si concentra su Snapchat.

Leggermente meglio gli affari su Facebook. Il pioniere dei social network attrae ancora investimenti a sei cifre. Per un post di un personaggio che ha oltre 7milioni di «mi piace» alla sua pagina ufficiale, le aziende possono sborsare quasi 200mila dollari (la media è di 187.500). Scendendo, si passa ai 93.750 dollari previsti per chi ha tra 3 e 7 milioni di fan; lo step successivo sono i 62.500 dollari di media per pagine con 1-3 milioni di follower; per arrivare ai 12.500 dollari per chi ha tra 500mila e 1 milioni di pollici alzati e i 6.250 per chi ne ha tra 100 e 500mila. Meno convenienti gli altri due social in elenco: Vine e Twitter. Con il primo, i top influencer possono aspirare a un massimo di 112.500 dollari. Con il secondo ancora meno: 60mila dollari.

«Conte silurato dal Chelsea» per fare posto a Sarri

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«Antonio Conte non è più l’allenatore del Chelsea»: lo scrivono i media inglesi che spiegano come il suo licenziamento da parte del patron dei «Blues», Roman Abramovich, possa spianare la strada all’arrivo sulla panchina di Stamford Bridge di Maurizio Sarri, come da tempo viene detto e scritto. Da parte del club londinese nessuna conferma ufficiale.

Liam Gallagher posticipa le date del tour europeo, occhio ai biglietti

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A causa di alcuni impegni non previsti, Liam Gallagher ha posticipato il tour europeo in programma in autunno. Rimandate a data da destinarsi anche i live italiani del 15 novembre alla Zoppas Arena di Conegliano e del 16 al Palalottomatica di Roma. I nuovi appuntamenti saranno riprogrammati a breve.
I biglietti precedentemente acquistati non saranno validi. Le richieste di rimborso possono essere presentate entro e non oltre il 30 dicembre 2018.

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