

Notte di furti, di inseguimenti e di «caccia all’uomo». Tutto è iniziato dopo l’una e, all’alba di ieri, si contavano ben cinque «colpi» - in due concessionarie d’auto, in una tabaccheria, in un negozio di ottica e in un bar - nella parte nord della città e nella zona sud, con un’appendice in Vigolana. Prese di mira, dunque, due aree opposte di Trento. Una dozzina sono i chilometri di distanza che separano le due concessionarie, primi «punti d’attacco» dei ladri: una mossa probabilmente non casuale, per mettere in difficoltà le forze dell’ordine alle prese con allarmi scattati quasi contemporaneamente in zone opposte. Pattuglie dei carabinieri e volanti della polizia sono accorse a Ravina al Gruppo Alpin e a Gardolo a Margoni Auto. Tre le vetture portate via.
L’unica macchina rubata a Ravina , una Opel Zafira, è stata utilizzata come «ariete» per sfondare la vetrata della tabaccheria di Martina Maroni, in via Pomeranos a Mattarello , dove c’è l’hotel Adige. I vetri antisfondamento hanno retto e la sirena dell’allarme ha messo in fuga i malviventi. Ieri la tabaccheria era aperta. «Diciamo che non potevamo tenere chiuso, dato che non abbiamo più la vetrata e la porta d’ingresso - spiega la titolare Martina Maroni - I ladri non sono riusciti a portare via nulla, ma i danni sono ingenti, almeno 15mila euro. Il controsoffitto ha ceduto, è stata danneggiata tutta la merce esposta, comprese le telecamere. Le vetrate, andate distrutte, sarà difficile sostituirle entro un giorno: ci stiamo organizzando per trovare soluzioni alternative, a costo di dormire qui». L’allarme è scattato tra l’una e 20 e l’una e 25. «Tra la sirena, il nebbiogeno dell’antifurto e l’arrivo della polizia, i ladri sono scappati subito. È la terza volta che vengono qui a rubare. Abbiamo subìto due furti a distanza di pochi mesi quattro anni fa: erano stati portati via gratta e vinci e sigarette» prosegue la titolare.
Forse questa volta i malviventi puntavano alle slot machine, cinque quelle che si trovano nel locale. La stessa notte, infatti, c’è stato un altro assalto alle macchinette da gioco, con un bottino di diverse migliaia di euro: è successo al bar Manta di Vigolo Vattaro , sulla strada che porta a Bosentino. E le ultime tracce lasciate dai ladri che hanno agito al Gruppo Alpin e alla tabaccheria sono proprio sulla strada che porta in Vigolana. Come polizia e carabinieri hanno ricostruito, l’auto rubata a Ravina e utilizzata come «ariete» a Mattarello è stata ritrovata nel parcheggio della pizzeria La Roccia, sulla strada della Fricca, verso Vigolo Vattaro: un testimone ha visto due individui che scendevano dalla Zafira e si infilavano su un’altra vettura, una Mercedes «pulita» ossia non rubata, sulla quale allontanarsi indisturbati.
Tutto questo è successo nella zona sud. A nord le forze dell’ordine sono state impegnate nelle stesse ore per altri due furti. Da Margoni Auto, a Gardolo , l’allarme è scattato all’una di notte. «Il cancello principale, che dà su via Bolzano, era aperto - spiega il responsabile della concessionaria - I ladri hanno fatto saltare la parte elettrica, dato che è impensabile tentare di aprire il cancello, che è pesantissimo, a mano». Dalle telecamere della videosorveglianza si vedono i malviventi in azione. «Non hanno rubato né le auto più costose, né quelle che si trovano parcheggiate in un punto più comodo: hanno preso dal cortile interno una Fiat 500 bianca seminuova ed una Lancia Ypsilon nera, oltre ad alcune targhe di nuove immatricolazioni. Hanno scassinato i bussolotti blindati per prendere le chiavi e, senza motivo apparente, hanno rotto i finestrini di alcune macchine». Quando il cancello si è aperto, la 500 e la Ypsilon avevano già il motore acceso, pronte per la fuga.
Erano le 2.30 quando l’allarme antintrusione è scattato all’ottica Demenego in via Zambra . Le porte sono state trovate chiuse, i vigilantes hanno pensato ad un malfunzionamento del sistema di sicurezza. In realtà si trattava del primo tentativo dei ladri. Il secondo, alle 4 di notte, non è fallito: né la sirena, né il nebbiogeno hanno fermato il raid. Carabinieri e polizia sono al lavoro per capire se sia stata un’unica e organizzatissima banda a colpire in tutti i cinque obiettivi o se la raffica di furti sia avvenuta la stessa notte per mera casualità.
In questi giorni ha preso il via sull’Alpe Cimbra il programma di eventi e iniziative ispirate all’anno conclusivo del Centenario Grande Guerra. Un calendario di proposte che accompagnerà gli appassionati del genere e gli ospiti in vacanza per tutto il corso dell’estate, fino al 9 settembre. L’altopiano di Lavarone apre il calendario degli eventi con una mostra tematica allestita nell’ampio atrio del municipio. Il titolo, «1918. Anche l’onore è perduto», si rifà all’amaro commento inserito in una lettera scritta dalla contessina infermiera Edina Clam Gallas alla famiglia gli ultimi giorni dell’ottobre 1918, proprio da Lavarone, dall’ospedale militare Malga Belem-Slaghenaufi. «Sconcertata dalle notizie che giungevano dal fronte che raccontavano di interi reparti che si rifiutavano di combattere e dai sommovimenti sociali che agitavano le strade delle città, la contessina si rese conto del drammatico passaggio storico che stava vivendo e che il suo mondo della bella e nobile società asburgica era al tramonto. Il passaggio di quella lettera ha dato dunque lo spunto al titolo della mostra che, per mezzo di immagini e testi racconta il precipitare degli eventi negli ultimi mesi di guerra ma anche l’intero percorso del conflitto svoltosi sugli Altipiani» sottolinea lo storico locale, Fernando Larcher. La mostra sarà inaugurata domenica alle 11.
Una donna di 44 anni di Riva del Garda è stata arrestata dalla polizia perchè trovata in possesso di due etti di hashish e di 53 grammi di cocaina nel corso di un controllo stradale lungo la Gardesana occidentale.
La sostanza stupefacente è stata trovata sotto un cuscino appoggiato sul sedile della conducente, già conosciuta dalle forze dell’ordine per le sue frequentazioni con persone che gravitano nel mondo della droga.
La donna è stata posta agli arresti domiciliari, misura convalidata dal Gip del Tribunale di Rovereto.
Alto Adige maglia nera nei prezzi dei carburanti. Lo rileva un’analisi del Centro tutela consumatori utenti di Bolzano che ha messo a confronto i prezzi alla pompa in provincia di Bolzano con quelli di Trentino, Lombardia e Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Tirolo. Il risultato è poco lusinghiero per l’Alto Adige. Per la benzina, nel Norditalia le differenze non sono accentuate, mentre il gasolio è meno caro di 12 centesimi al litro in Friuli, di 9 in Veneto e di 6 in Lombardia. Si viaggia a prezzi molto più vantaggiosi in Tirolo: in media si pagano 37 centesimi in meno al litro per la benzina, 50 in meno per il gasolio e 16 in meno per il metano; solo il Gpl è più caro di 7 centesimi. In Alto Adige, per un pieno di benzina di un’auto di media cilindrata (pari a 50 litri) occorrono in media 81 euro (più 5% rispetto all’anno scorso) e per un pieno di gasolio 78. Gli automobilisti del Tirolo fanno il pieno alla stessa vettura per 62 euro (benzina) e 53 per (gasolio), con un risparmio di 20-25 euro per pieno.
Ai primi di settembre il Consiglio regionale del Veneto terrà una seduta sulla Marmolada, la montagna tornata tutta in territorio Trentino dopo il recente pronunciamento dell’Agenzia del Territorio di Roma. «Andiamo lì per rivendicare una cima che sino a pochi giorni fa era per metà veneta - sottolinea il presidente dell’assemblea veneta Roberto Ciambetti - ma anche per rendere omaggio, nel centenario della Grande Guerra, ad uno dei luoghi teatro di alcune delle battaglie più aspre».
Sarà il consiglio regionale più alto d’Europa e non a caso la macchina organizzativa veneta si è già messa in moto. L’idea è venuta allo stesso Ciambetti, affiancato dal consigliere bellunese Franco Gidoni e dal sindaco di Rocca Pietore Severino Andrea De Bernardin. L’idea originaria prevedeva che l’evento ricordasse solo l’anniversario della Grande Guerra, poi la decisione dell’Agenzia del Territorio ha spinto il Veneto a promuovere una iniziativa eclatante per manifestare la propria contrarietà a quello che viene ritenuto dagli amministratori veneti un vero e proprio scippo della montagna a tutto vantaggio del Trentino.
Si è concluso nelle campagne di Centallo, nel Cuneese, l’inseguimento di un ladro che aveva rubato una Fiat 600 a Trento per poi dileguarsi imboccando le autostrade della pianura Padana verso Ovest.
L’inseguimento è iniziato lungo la A6 Torino-Savona, dove il ladro, residente in Trentino, ha fatto rifornimento in una stazione di servizio carburanti ma è fuggito senza pagare. La caccia ha impegnato alcune pattuglie di polizia stradale e carabinieri e si è conclusa solo nelle campagne di Centallo, dove il ladro, ormai braccato, ha tentato senza successo un’ultima disperata fuga a piedi. La distanza tra Trento e Centallo è di oltre 410 chilometri.
«Per la tutela dell’autista, tutti e 119 bus urbani del parco oggi circolante di Trentino Trasporti sono già stati attrezzati con telecamere di bordo e “blindatura” del posto di guida. Entro dicembre saranno circa 170 quelli completi dei due sistemi, che saranno integrati dai nuovi (già forniti con videosorveglianza) che via via arriveranno nel tempo». Lo annuncia l’assessore provinciale Mauro Gilmozzi nella risposta ad un’interrogazione del consigliere Alessandro Savoi (Lega).
Tra Trento e Rovereto - aggiunge Gilmozzi - i bus in turno quotidianamente sono circa 150 e con l’allestimento di 170 bus entro l’anno si avrà la copertura integrale dei bus in esercizio.
L’assessore conclude evidenziando che per quanto riguarda la flotta extraurbana, alla fine dell’anno scorso la Giunta provinciale aveva previsto di finanziare ed installare entro dicembre 2018 sistemi di videosorveglianza a bordo autobus e dotazione di telecamere tipo «dash-cam» su autobus urbani, per un importo pari a 108.000 euro. Per la flotta urbana, l’investimento in videosorveglianze fino ad oggi è di un milione di euro circa, «già impegnati ed in gran parte utilizzati per l’allestimento del sistema».
Il Codex Buranus, uno dei manoscritti medievali più famosi, da cui derivano i Carmina Burana, potrebbe provenire dai dintorni dell’abbazia benedettina di Novacella, in Alto Adige. È l’ipotesi indicata in uno studio sul manoscritto che sarà al centro di un convegno della Libera università di Bolzano, nel campus di Bressanone, dal 26 al 28 luglio, che oltre agli aspetti legati alla sua provenienza, farà luce sulla sua multidimensionalità testuale e musicale, il suo legame con temi spirituali e laici, il latino e la lingua popolare. Il tutto sarà accompagnato da un concerto nel Museo Diocesano di Bressanone il 27 luglio, alle ore 20.
Il Codex Buranus, conservato a Monaco di Baviera, nella Bayerische Staatsbibliothek, fu riscoperto nel monastero benedettino bavarese di Benediktbeuern nel 1803, nel corso della secolarizzazione avviata da Johann Christoph von Aretin, e, nel 1847, la prima edizione completa venne sottoposta all’attenzione della ricerca grazie al bibliotecario Johann Andreas Schmeller.
Più tardi, la trasposizione in musica di alcuni di questi testi da parte di Carl Orff, nella cantata Carmina Burana, assicurò fama mondiale alla collezione.
«Sebbene la data di origine della collezione - intorno al 1230 - oggi sia considerata certa, la sua provenienza è ancora controversa: mentre le ricerche più antiche stimavano Seckau come la sede della collezione, quelle più recenti tendono ad avere origine in Alto Adige, possibilmente nei dintorni del monastero di Novacella», spiega Johann Drumbl, organizzatore del convegno ed ex-rettore di Unibz.
Richiamato dal commercio un lotto del prosciutto cotto «Cesare Fiorucci» per rischio di Listeria. Il richiamo «cautelativo per possibile presenza di Listeria» da parte del ministero della Salute è pubblicato sul sito del dicastero. Si tratta del prodotto «Prosciutto cotto Quanto basta per due persone 90 g», lotto 8278001840 con scadenza il 5 agosto 2018.
Si invitano quindi i consumatori che avessero acquistato il prodotto del lotto indicato a non consumarlo e riportarlo al punto di vendita.
È il quarto richiamo in Italia, dopo le verdure surgelate Freshona, i minestroni Findus e un lotto di mix di verdure surgelate a marchio Pinguin, a causa del focolaio europeo di listeriosi che dal 2015 ha causato 47 casi, di cui 9 fatali.
Un abbraccio fisico e un abbraccio simbolico. Mille abbracci, ripetuti, intensi, che si vorrebbe potessero essere infiniti. Per allentare il dolore, la tristezza, ritrovare anche solo un attimo di pace interiore e rimettere insieme i pezzi «rotti» di un cuore ferito a morte. Mille abbracci tra le lacrime e un abbraccio simbolico grandissimo hanno accompagnato ieri pomeriggio Kevin Ventura verso il suo ultimo viaggio terreno, nel momento del commiato e del saluto, dell’«arrivederci» per chi crede, dell’«addio» per altri. In un afoso pomeriggio di luglio, quattro giorni dopo quella terribile nottata tra sabato e domenica che ha spezzato la vita di un ragazzo di appena 20 anni, centinaia e centinaia di ragazzi poco più che adolescenti hanno gremito la chiesa di San Giuseppe al Rione Degasperi per salutare per l’ultima volta il loro amico dal sorriso solare e contagioso oppure il collega che da qualche tempo lavorava alla «Dana». Tutti presenti, nessuno è voluto mancare, accanto alla mamma Loredana e al fratello Beppe, alla fidanzata Angelica che ha affidato ad un’amica la lettura finale di una lettera d’amore per il suo Kevin, il suo angelo che ora veglierà tutti dalla lassù.
Il caldo e l’umidità opprimente sul corpo anche all’interno della chiesa non sono nulla al confronto del dolore che schiaccia il cuore di tutti i presenti. Nella sua omelia don Mattia Vanzo ha ricordato come «la morte di Kevin non può offuscare la preziosità della sua vita, di ciò che ci ha unito a lui, del suo sorriso, della sua disponibilità, della sua generosità. Vogliamo onorare la vita piena e bella di Kevin, non la sua morte. Come affermava don Piergiorgio Frassati - ha sottolineato ancora don Mattia - dobbiamo vivere e non vivacchiare. Vogliamo tenere viva la memoria di Kevin per cercare di vivere questa nostra vita e non vivacchiare. Così onoreremo e terremo vivo il suo ricordo, il suo entusiasmo, la sua vitalità, la sua generosità, cià che di bello ci ha lasciato. Il sorriso di Kevin possa diventare la nostra pace e Kevin interceda per noi».
Angelica, la fidantaza del giovane rivano, ha affidato alla voce di un’amica la lettura della sua lettera, un breve scritto intriso di amore, sogni e speranze, queste ultime purtroppo svanite troppo presto. «Ti prometto di essere forte - ha detto Angelica - Guardami da lassù e rimani per sempre nel mio cuore. Ti amo per sempre, la tua Angie».
Il feretro di Kevin Ventura, addolcito da una marea di fiori bianchi (il colore dell’innocenza e della purezza), è stato poi portato fuori a braccia dagli amici con le noti di «Destinazione Paradiso» di Gianluca Grignani che risuonano nel piazzale antistante la chiesa e un mare di palloncini bianchi e azzurri viene liberato in cielo, accompagnato da un lungo applauso e dalle lacrime che solcano il volto di tutti i presenti. Perché è sempre difficile, anzi impossibile, trovare un senso alla morte di un ragazzo di vent’anni.
Quarantasei gatti, in completo stato di abbandono, sono stati recuperati in un appartamento di via Lulli a Firenze. L’affittuario della casa, secondo quanto emerso dalle indagini, attualmente si trova in America.
A segnalare la presenza degli animali e a far scattare le attività investigative sono stati alcuni vicini. Grazie all’intervento del proprietario dell’appartamento è stato possibile accedere all’immobile dove è stata constatata una situazione aberrante, sia igienica che ambientale. Gli animali presentavano patologie dimagrimento, disidratazione ed altro come accertato dal veterinario intervenuto con le guardie Zoofile. I felini, che riuscivano a uscire su una tettoia, sono stati prima rifocillati e poi è stata avvisata per il loro recupero la direzione ambiente del Comune di Firenze.
Gli animali erano tutti in condizioni di precaria salute, da vaccinare e da tenere sotto costante controllo medico veterinario. Dei fatti verificati è stato trasmesso la notizia di reato per abbandono di animali alla competente procura della Repubblica di Firenze.
«Chi mi conosce sa bene che sono solito fare battute. E una battuta era anche quella rivolta al giornalista del Foglio in un momento informale di festeggiamenti per i vitalizi». Lo afferma il portavoce di Palazzo Chigi Rocco Casalino in una nota in cui risponde alle polemiche sulle frasi che avrebbe rivolte al giornalista del Foglio Salvatore Merlo, «Adesso che Il Foglio chiude cosa fai? Non conta nulla, perché esiste?» avrebbe detto.
«Sono certo che Salvatore Merlo ne fosse ben consapevole, considerando che ho specificato anche con lui che stavo scherzando. Credo fortemente nella libertà di stampa», prosegue.
Diversi esponenti del Pd e di Fi hanno criticato le frasi di Casalino, riportate dallo stesso Merlo in un suo articolo.
Michele Anzaldi del Pd ha chiesto che l’Ordine dei giornalisti di Milano, a cui è iscritto Casalino, agisca dopo le «minacce» di questi a Merlo
Dal 14 luglio al 2 settembre la val di Tovel sarà chiusa al traffico durante alcune ore del giorno (salvo autorizzati), nel momento in cui i parcheggi disponibili saranno quasi completamente occupati, con l’apertura di un nuovo parcheggio di attestamento a Tuenno ed un servizio di bus navetta fra Tuenno e il lago, attivo tutti i giorni con una frequenza di 20 minuti a partire dalle 10.
Si tratta di una sperimentazione attraverso il nuovo Piano di gestione della mobilità sostenibile, con l’obiettivo di migliorare l’esperienza di residenti e ospiti che frequentano la val di Tovel nel periodo di maggior afflusso turistico. I dati sottolinea la Provincia - registrano un aumento del 96% dei veicoli parcheggiati: i paganti nel 2004 erano 16.655, sono diventati 32.716 nel 2017.
Verranno quindi potenziati i servizi di accesso al parco e l’informazione rivolta ai visitatori, sia a Tuenno sia lungo il tragitto che conduce al lago. Nei momenti di blocco del traffico, i segnali posti all’imbocco della strada provinciale 14 indicheranno l’apertura o la chiusura della valle al transito. I clienti delle strutture ricettive della val di Tovel potranno accedere al proprio albergo, presentando la prenotazione ai parcheggiatori. Nulla cambia rispetto a prima per i residenti: con l’apposito pass sarà possibile circolare liberamente, tuttavia si cercherà di incentivare l’uso dei mezzi pubblici dal paese attraverso una comunicazione che sarà distribuita prossimamente nelle case, contenente un tagliando di ingresso gratuito in navetta.
Minaccia con una pistola giocattolo un’anziana donna di Rovereto dopo averle chiesto aiuto in denaro. Protagonista una giovane di 25 anni, già conosciuta dalle forze dell’ordine, che è stata individuata e denunciata.
L’anziana ha raccontato alla polizia di essere stata avvicinata in città da una giovane la quale, mostrando di essere incinta, le ha detto di aver bisogno di denaro. Quindi si è fatta inviare a casa della donna. Qui ha continuato ha chiedere con insistenza soldi ma l’anziana l’ha pregata di lasciare la propria casa. Una volta accompagnatala alla porta, la giovane ha estratto la pistola, risultata poi essere un giocattolo, e l’ha puntata alla padrona di casa, poi è scappata. La volante della polizia, chiamata dall’anziana, ha quindi rintracciato la giovane trovandola in possesso del’arma giocattolo. Quindi è scattata la denuncia per minaccia aggravata.
Anche gli studenti trentini che, presso sedi in Trentino, frequentano università diverse da quella di Trento o che sono iscritti a corsi post diploma avranno, a partire da settembre, un titolo di viaggio di libera circolazione con una validità non più prestabilita ma libera, alle stesse tariffe già applicate, quindi da 198 a 330 euro in base all’Icef.
Lo ha deciso oggi la Giunta provinciale, con un provvedimento che porta la firma dell’assessore alle infrastrutture e all’ambiente Mauro Gilmozzi.
Prima questi studenti potevano avere un abbonamento annuale extraurbano, con origine e destinazione definite, valido per il periodo dal primo settembre al 31 agosto. In questo modo, invece, sono stati equiparati agli studenti iscritti all’università degli Studi di Trento.
Con la stessa delibera sono state riviste alcune disposizioni che riguardano i rapporti tra le Apt e Trentino Trasporti: in pratica viene sospeso il meccanismo di adeguamento dei costi a carico delle Apt e di Trentino Marketing che era previsto in caso di superamento del numero previsto di ‘guest card’ e ‘chip on paper’. Per i prossimi due anni, fino all’ottobre 2020, le Apt della val di Fiemme, della val di Fassa, di San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi e quella di Dolomiti Paganella, avranno a loro carico un tetto massimo di spesa a prescindere dal numero di titoli di viaggio emessi.
La storia d’amore fra un sacerdote africano quarantenne e una sua parrocchiana coetanea, madre di due figli, è stata scoperta dal marito separato, ma ancora geloso. L’ex ha seguito la consorte e l’ha affrontata mentre era appartata in auto con il religioso nel parcheggio di un centro commerciale alla periferia di Cremona. I due uomini si sono affrontati. La lite è terminata a botte. La vicenda si è conclusa con l’intervento dei carabinieri e l’allontanamento del don da una parrocchia del Piacentino, dove il prete da anni officiava. Da qualche tempo l’uomo tormentava l’ex moglie. Cercava di capire se aveva intrecciato una nuova relazione e con chi. La seguiva e la tempestava di telefonate. Infastidita e intimorita da tanta insistenza, la donna aveva segnalato il comportamento dell’uomo alle forze dell’ordine. Non aveva sporto denuncia, ma la sua segnalazione aveva fatto scattare un ammonimento perché smettesse.
Si tratta di un provvedimento disciplinare previsto dalla legge 38 del 2009 a tutela delle potenziali vittime che segnalano episodi di persecuzione che delineano il reato di stalking. In preda alla gelosia ossessiva e irrefrenabile, nei giorni scorsi, l’uomo ha seguito la moglie fino al parcheggio del centro commerciale. Ha riconosciuto l’auto. Si è avvicinato, ha aperto la portiera e ha sorpreso lei e il prete che si scambiavano effusioni. Ne è nato un diverbio dai toni molto accesi. Da una parte l’ex, ferito nell’orgoglio per quello che considerava un tradimento. Dall’altra il religioso straniero che controbatteva e difendeva la donna. Dalle accuse e dagli insulti, si è passati alle mani. Il sacerdote, pare dopo l’ennesima offesa ricevuta, ha colpito con un pugno l’avversario in amore che non ha reagito, ma ha chiamato il 112. L’intervento dei carabinieri della compagnia di Cremona ha riportato la situazione alla calma. I militari hanno raccolto le testimonianze di rito. Subito dopo l’ex marito si è presentato al pronto soccorso dell’ospedale maggiore di Cremona dove è stato medicato. Gli è stata riconosciuta una prognosi di guarigione di una settimana. Sinora non ha sporto denuncia ma ha contattato la diocesi di appartenenza del prete chiedendo provvedimenti nei suoi confronti. In accordo con lo stesso religioso, il vescovo ha stabilito l’allontanamento dalla parrocchia. Non è escluso che il don venga rimpatriato. Ai fedeli è stato detto che il sacerdote non era in servizio in parrocchia ma si trovava altrove «per un periodo di riposo e di riflessione».
Centinaia di ettari di frutteto sono stati colpiti da una violentissima grandinata nel tardo pomeriggio di ieri in Val di Non. «L’80% del territorio di Livo e Cis è stato colpito duramente. Non si è salvata neanche una mela», commenta il presidente della cooperativa frutticola Scaf, Flavio Conter. Quella della zona del Mezzalone è l’area dove si è maggiormente concentrata la violenza della tempesta, che ha persino sfondato il portone d’ingresso di un garage. I chicchi di ghiaccio sono scesi con violenza anche tra l’abitato di Pavillo e Castel Valer a Tassullo, nella Media Anaunia, e non hanno risparmiato nemmeno Cles, Mechel e Rallo anche se in questi ultimi paesi i danni appaiono più contenuti, come conferma il presidente del Consorzio di difesa dei produttori (Codipra) Giorgio Gaiardelli.
La grandinata, iniziata prima delle 19, è durata una ventina di minuti. «Un disastro», sospira Conter. I chicchi non erano di grandi dimensioni e, pur essendo accompagnati dalla pioggia, hanno avuto un effetto devastante per l’agricoltura. I frutticoltori hanno effettuato immediatamente un primo sopralluogo tra i filari di Golden, dove in questo periodo si stanno concludendo le operazioni di dirado. La grandine ha strappato le foglie dai rami e picchiato forte sulle mele.
Chicchi di grandine come proiettili che, nel migliore dei casi, hanno ammaccato i frutti, mentre spesso sono riusciti a forare la buccia. L’auspicio è che queste «ferite» possano rimarginarsi, ma in ogni caso il raccolto appare compromesso. Un evento di queste proporzioni a Livo e Cis non si era mai visto: «Solitamente i campi vengono colpiti a fasce in modo più o meno intenso, concentrandosi in qualche microzona, mentre stavolta quasi l’intero territorio ha subito danni ingentissimi», spiega il presidente della coop dei frutticoltori. Tra l’altro solo una minoranza degli agricoltori della zona è provvista di reti antigrandine: «Saranno il 3 per cento, forse meno».
Nella giornata di oggi inizierà la conta dei danni, con i sopralluoghi nei campi da parte dei periti delle compagnie assicurative. Nel Mezzalone l’area compita secondo una prima stima raggiungerebbe i 300 ettari, pari a poco meno del 5% del territorio coltivato dai soci del consorzio Melinda. Qui salirà anche il presidente Gaiardelli per rendersi conto di persona dell’effetto della tempesta sulle mele. Quella di ieri sera non è stata tra l’altro la prima grandinata che quest’anno si è abbattuta sulla Val di Non: nelle ultime settimane erano stati colpiti anche i campi di Cloz, Brez, Sfruz, Smarano e Coredo.
A Livo ieri si sono registrati anche numerosi allagamenti in garage e cantine: i vigili del fuoco volontari guidati dal comandante Tiziano Carotta hanno avuto un bel daffare nelle varie frazioni. Il portone del garage di un’abitazione che si trova nei pressi del nuovo complesso scolastico è stato addirittura sfondato dalla violenza della tempesta di ghiaccio e pioggia. In paese è anche saltata la corrente elettrica, riattivata dopo circa un’ora, mentre le strade e le piazze apparivano imbiancate come dopo un’abbondante nevicata. Un paesaggio sicuramente insolito che ieri sera ha «gelato» le speranze di chi sperava in un raccolto senza danni.
Sono stati potenziati al massimo i controlli da parte della Polizia stradale di Trento per il periodo estivo al fine di garantire la maggior sicurezza possibile sulla viabilità in Trentino. Lo rende noto la Questura di Trento.
In particolare proseguiranno, sull’Autostrada del Brennero e sulle strade principali di maggior percorrenza, i controlli sul rispetto dei limiti di velocità, dell’obbligo di allacciare le cinture di sicurezza e di divieto dell’uso di telefono cellulare e/o altri apparecchi elettronici, senza vivavoce e/o auricolari, durante la guida. Nelle ore serali e notturne, in particolare nei fine settimana, La Polizia stradale controllerà la guida in stato d’ebbrezza alcolica e/o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti con servizi effettuati anche con l’ausilio di personale medico-sanitario della Polizia. Oltre agli ordinari servizi quotidiani sono stati in particolare predisposti, nell’ambito delle direttive del Dipartimento di Pubblica sicurezza e del Compartimento Polizia stradale Trentino Alto Adige, servizi straordinari con apparecchiature elettroniche di misurazione della velocità e servizi di contrasto all’uso del telefono cellulare durante la guida. Attenzione verrà posta dal personale dei Distaccamenti di Predazzo, Malè e Riva del Garda sui passi dolomitici e montani di rispettiva competenza interessati in questo periodo dal forte aumento del traffico motociclistico. Mirati servizi di controllo verranno svolti sulla statale 612 della val di Cembra, particolarmente interessata da tale fenomeno.
Nei primi sei mesi del 2018 la Polizia stradale ha rilevato le seguenti infrazioni: 366 per mancato utilizzo delle cinture di sicurezza; 348 per utilizzo del cellulare durante la guida; 263 per superamento dei limiti di velocità; 141 per mancata revisione veicolo; 131 per sorpasso vietato; 43 per guida in stato di ebbrezza; 33 per mancata copertura assicurativa e 13 per guida senza patente.
Duro scontro intorno alle 19 sulla strada che porta al lago di Canzolino, a Pergine.
Un'auto stava svoltando in direzione del lago di Canzolino e si è scontrata con un ciclista che scendeva da Montagnaga verso Pergine. Il ciclista è caduto rovinosamente a terra procurandosi diversi traumi.
L'elicottero del 118 intervenuto insieme a due ambulanze ha calato l'equipe medica ed è atterrato alla caserma di Pergine.
Il ferito è ora ricoverato al Santa Chiara di Trento in codice rosso.