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I reali colori della luna

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Ecco una foto della luna scattata sabato sera da Pergine Valsugana: con una opportuna elaborazione sono stati evidenziati i reali colori del nostro satellite naturale.
 
1.    Zone altimetricamente elevate (Altipiani, ecc) con rocce di anortosite gabbrica molto antiche con scarso contenuto in Ferro e Titanio: Tonalità di colore ROSSO.

2.    Zone altimetricamente elevate (Altipiani, ecc) con rocce di anortosite gabbrica più recenti: Tonalità di colore BLU.

3.    Mari lunari, con età da circa 3,9 a 1 miliardo di anni, costituiti prevalentemente da rocce basaltiche ricche di Ferro con scarso contenuto di Titanio: Tonalità di colore GIALLO/ARANCIO.

4.    Mari lunari, con età da circa 3,9 a 1 miliardo di anni, costituiti prevalentemente da rocce basaltiche ricche di Ferro ed elevato contenuto di Titanio: Tonalità di colore BLU.

5.    Oltre a queste principali unità geologiche, vi sono i materiali presenti nei bacini da impatto e nei crateri, che vanno dal colore ROSSO e BLU SCURO dei bacini più antichi, al colore BLU CHIARO dei raggi che si sviluppano radialmente dai crateri meno antichi.

6.    Antichi flussi di lava: Tonalità MARRONE.

Per approfondimenti: QUI


L'Inter vola con Jovetic Alla grande Toro e Chievo

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Non è uno spezzone di scherzi a parte, Juve a zero punti ultima in classifica dopo due turni e il ko nel big match con una Roma spettacolare. La serie A continua a stupire: a punteggio pieno, con un'Inter che vince ancora soffrendo con doppietta di Jovetic, ci sono infatti le sorprendenti Chievo, Sassuolo , Palermo e Torino . Tutto questo mentre delude ancora il Napoli e crolla la Lazio.

E ora questo vertice anomalo della serie A durerà altre due settimane, per la pausa della nazionale. Il big match dell'Olimpico lo vince la Roma con un tono e uno spessore che il 2-1 finale rende solo molto limitatamente. Giallorossi padroni del campo, volitivi e continui, con Pjanic strepitoso (un palo e una punizione gioiello che lascia di stucco Buffon), un Dzeko di lotta e di governo (autore del gol decisivo) e l'esordio promettente di Digne. Le pause nei 10' finali ridanno fiato a una Juve in dieci, ma non si ricorda una squadra bianconera così anonima, pasticciona e insicura. Ci vorrà tempo per inserire i nuovi e gli infortunati, dimenticare i tre campioni partiti. Per Allegri ci sarà da lavorare, per Garcia un promettente inizio. Ma anche la super Roma dell'Olimpico è costretta a inseguire perchè oltre al Sassuolo del polemico Floro Flores si ritrovano inopinatamente in testa anche Chievo, Palermo e Torino.

I veneti bissano il largo successo di Empoli strapazzando una Lazio in crisi dopo il duro ko Champions. La squadra di Maran è un meccanismo perfetto (spettacolare assist di tacco di Meggiorini per Paloschi) che prosegue sulla scia della fine dello scorso campionato, ma per Pioli il 4-0 è una lezione severa, un campanello d'allarme, figlio anche di un mercato insufficiente. Raddoppia anche il Palermo di Iachini vincendo con più difficoltà a Udine e finendo in dieci: decide Rigoni su uno spunto irresistibile di Vazquez. Un'impresa maggiore la compie invece il Torino che dorme per 45' consentendo alla Fiorentina di andare in vantaggio con Marco Alonso, poi cambia marcia nella ripresa con Moretti, Quagliarella e Baselli. I viola si devono accontentare del ritorno in campo di Rossi dopo 15 mesi. L'Inter di Mancini è ancora imperfetta ma si ritrova in testa alla classifica: pensa di avere chiuso troppo presto la pratica Carpi dopo il vantaggio un pò rocambolesco di Jovetic e un controllo costante dell'iniziativa, anche se l'arbitro non concede un rigore per netto fallo di Murillo su Matos. Nella ripresa Castori cambia modulo e la matricola trova il pari con Di Gaudio. Ma poi c'è una ingenuità difensiva e un rigore per l'Inter che ancora Jovetic trasforma con sicurezza.

Va ancora male invece al Napoli di Sarri che sembra fare un solo boccone della Samp: doppietta di Higuain, controllo del gioco e presupposti della goleada per dimenticare il Sassuolo. Ma nella ripresa la Samp si sveglia e sono dolori: prima Eder trasforma un rigore, poi trova il raddoppio in 2' e la squadra di Zenga va vicino al colpo dei tre punti. Per il Napoli gravi problemi difensivi e un altro duro colpo per il lavoro di Sarri. Nelle altre gare facili vittorie dell'Atalanta sul Frosinone e del Genoa sul Verona: per entrambe un 2-0 che fa morale e classifica. Nella classifica marcatori in testa Eder con 4 gol (e andrà probabilmente all'Inter) seguito da Jovetic e Paloschi con 3. Ora la pausa servirà a tante grandi per riparare i danni, a partire dalla Juve mai partita così male nella sua lunga e gloriosa storia.

Morto Wes Craven, regista di Nightmare e maestro dell'horror

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E' morto nella sua casa a Los Angeles il regista Wes Craven, maestro del genere horror autore di film cult come Nightmare, del 1984, quando fece debuttare sul set Johnny Deep. Aveva 76 anni ed era da tempo malato di cancro.

Tassullo spa, tre anni senza pagare i canoni

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Il Comune di Predaia diffida la società

Il Comune di Predaia ha diffidato la Tassullo Materiali Spa. L’amministrazione guidata da Paolo Forno intende riscuotere i canoni arretrati riguardanti la coltivazione della cava di Pozzelonghe, a valle dell’abitato di Coredo.
Rispondendo ad un’interrogazione presentata dalle minoranze, il sindaco ha confermato che nell’ultimo triennio la società produttrice di materiali per l’edilizia non ha versato quanto dovuto. Nelle casse comunali, infatti, mancano all’appello il saldo dell’anno 2011 e gli importi relativi al 2012 e 2013, per un totale di 74.900 euro. A garanzia dell’accordo stipulato nel 2007 tra l’allora Comune di Coredo e la Tassullo, c’è una polizza fideiussoria, il cui valore attuale è pari a 537mila euro.

A inizio agosto, dunque, la Tassullo è stata diffidata a pagare i canoni arretrati, «pena l’incameramento parziale della somma posta a garanzia». A metà agosto, trascorso il termine di sette giorni e non avendo ricevuto risposta alcuna, l’amministrazione di Predaia ha richiesto all’assicurazione di liquidare l’importo in questione.
«La situazione è costantemente sotto esame - ha dichiarato Forno -. Nel rispetto del disagio vissuto dai dipendenti della Tassullo, prima di procedere alla diffida abbiamo inviato lettere raccomandate e sollecitato colloqui. Ora chiederemo all’impresa di rimettere i 74.900 euro sul conto fideiussorio: quel denaro servirà per il ripristino ambientale della cava». I firmatari dell’interrogazione (Lorenza Mattedi, Lara Sicher, Michele Pinter, Angelo Potì, Sergio Frasnelli e Stefano Cova) si sono dichiarati soddisfatti.

Gli stessi consiglieri di minoranza hanno sottoscritto un’altra interrogazione, per avere informazioni sul contenzioso in atto tra la Inco Srl di Pergine Valsugana e l’ex Comune di Coredo. Com’è noto, l’impresa di costruzioni ha realizzato il nuovo polo scolastico di Coredo, ultimato nel 2011. Alla Inco Srl è stato liquidato un importo complessivo di 4 milioni e 480mila euro, mentre è oggetto di ricorso un’ulteriore somma pari a 167mila euro.
A tanto ammontano, infatti, le riserve dell’impresa in merito agli oneri di sicurezza: in particolare, l’amministrazione comunale e l’impresa costruttrice non concordano sulla modalità di contabilizzazione dei ponteggi. La Inco Srl ha dunque proposto ricorso al Tribunale di Trento, che ha fissato un’udienza per il 7 ottobre prossimo. L’ex Comune di Coredo, ora Comune di Predaia, è difeso dall’Avvocatura distrettuale dello Stato di Trento e ha nominato come proprio consulente tecnico di parte l’ingegner Piero Mattioli di Predazzo.

Zalda, giovenca da premio

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Concorso per la reginetta di Razza Rendena

E’ di Strembo, ha poco meno di 3 anni e si chiama Zalda. Stiamo parlando della Reginetta dell’edizione 2015 di Giovenche di Razza Rendena ovvero la manifestazione dedicata a questa razza autoctona Trentina ed ai suoi allevatori. Nella serata conclusiva della rassegna zootecnica, che ha animato il paese di Pinzolo durante la scorsa settimana, la giovane Zalda ha infatti sbaragliato anche le ultime finaliste.
Con l’elezione di questa giovenca l’azienda di Flavio Masè fa dunque il bis visto che a «consegnare» a Zalda il testimone è la sua «compagna di stalla» Tribù Vittoria. Al secondo posto si è invece piazzata invece Zoe, dell’azienda di Mauro Polla, mentre per la categoria junior, ovvero quella dai 24 ai 30 mesi, a svettare in classifica sono stati capi di Rino Artini, Mauro Polla e Luca Collini.
«Come allevatori - sottolinea Fabio Maffei, presidente dell’Unione Allevatori della Val Rendena - siamo molto contenti perché notiamo che il nostro lavoro suscita grande interesse da parte dei turisti e non solo». Sebbene infatti i dati non siano ancora ufficiali «quest’anno  - dice Andrea Collini, presidente del Comitato Organizzatore - è andata benissimo. Sicuramente negli ultimi due anni siamo cresciuti molto e la sensazione è quella di essere riusciti a superare le presenze degli anni scorsi».

Rovereto, pensionato muore in un incidente

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Si è schiantato con la sua Vespa contro una sbarra

Tragedia della strada questa mattina poco dopo le otto lungo la strada comunale che porta alla diga di Mori.

Un pensionato di 63 anni di Rovereto è morto schiantandosi in modo inspiegabile con la sua Vespa contro la sbarra che ostruisce il passaggio alla diga di Mori.

Le sue condizioni sono apparse subito molto critiche. L'uomo è stato trasportato in elicottero al S. Chiara di Trento dove è deceduto poco dopo. Sul posto la Polizia Locale di Rovereto, l'ambulanza di Trentino Emergenza - 118 e l'elisoccorso.

Innamorarsi alla mia età

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La passione amorosa non ha età, occorre però fare spazio all’altro, accogliere il nuovo che scombina abitudini radicate

La passione - alchemico miscuglio di istinto, biochimica ed esperienza - è l’elemento principale dell’innamoramento. E la passione amorosa accompagna potenzialmente l'uomo in tutte le sue stagioni. È uno straordinario motore di cambiamento: è, infatti, l’innamorata passione a spingerci verso il Nuovo, dentro e fuori di noi, con una forza che non ha uguali. È l’innamorata passione a generare sogni, fantasie e nuovi comportamenti, concretizzando la tensione verso il soggetto da cui il nostro bisogno di felicità dipende in quel momento.

Come fiorisce, la passione però può anche avvizzire.

Non siamo sempre disponibili nel suo nome a rompere schemi noti e rassicuranti, anche quelli della solitudine; ad imparare nuovi linguaggi; ad affrontare nuovi mondi. Ragioni consce e inconsce, personali, famigliari, sociali aprono o chiudono di volta in volta le strade della nostra possibilità di appassionarci.
Con l'avanzare dell'età l'apertura al nuovo diviene indubbiamente più faticosa.
Sul piano personale far spazio all’altro, al suo mondo diverso per definizione, scombina gusti, spazi, abitudini che nel tempo radicandosi ci connotano e ci rassicurano.
Innamorarsi poi, soprattutto da adulti, implica indurre al nuovo anche chi ci sta accanto e ci conosce. Spesso è il timore che i figli, i famigliari, gli amici più cari non siano disponibili a una nuova versione di noi, e quindi ci possano rifiutare, a spingerci alla rinuncia inconsapevole o consapevole ad appassionarci. Oppure il convincimento che il “ruolo” sociale dell’anziano preveda sempre e solo conservazione e fedeltà al passato, a scapito del presente e del futuro che pure sono ancora un diritto.

Aprirsi alla passione, innamorarsi, e poi?
Il destino inevitabile della passione amorosa, come di molte altre passioni, è di bruciare se stessa, di esaurirsi in quanto tale. Il suo ruolo propulsore si consuma sempre. Con la passione può morire anche il rapporto oppure sfumare in forme nuove e diverse di espressione, di sentimento che sono la vera trama dei legámi, di quelle lunghe storie di vita e di condivisione che declinano l’Amore.
Sono questi delicati equilibri che di volta in volta, di storia in storia, di stagione in stagione, consentono o ostacolano, a torto o a ragione, quella che comunque resta la vera “rivoluzione” per ciascuno di noi, a qualunque età: innamorarsi. 

 

di Valeria Trapani, psichiatra e psicoterapeuta dello studio Metafore

Trento, da domani le domande per i nidi d'infanzia comunali

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Da domani, martedì 1° settembre, fino al 30 aprile prossimo, è possibile presentare domanda di iscrizione ai nidi d'infanzia comunali per l'anno educativo 2016-2017. L'iscrizione ai servizi integrativi del Comune di Trento, Centro genitori e bambini  e Spazio gioco Giocastello, aperti da domani, è invece possibile in qualsiasi momento dell'anno.

Lo spiega in una noita stampa il Comune, precidado: «Il Centro genitori e bambini, con sede in Via Torrione 10, è un  servizio educativo per bambini dalla nascita ai 36 mesi e per i loro genitori.
Lo Spazio gioco Giocastello alla struttura di via Petrarca 9, è un servizio educativo a fasce orarie per bambini dai 18 mesi ai 3 anni.

Per informazioni sulle modalità di iscrizione è possibile rivolgersi al
servizio servizi all’infanzia, istruzione e sport, ufficio servizi per l’infanzia, via  Alfieri 6, tel. 0461 884365 / 884177 oppure consultareil sito del Comune, aree tematiche servizi all’infanzia.


Aumentano le allergie alimentari nell'infanzia

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Le allergie alimentari sono in continuo aumento, tanto che oramai interessano il 2-3% dei bambini al di sotto dei tre anni, l’1-3% di quelli in età scolare e prescolare e l’1% degli adolescenti. Un problema che si rivela quindi particolarmente rilevante nei nidi e nelle scuole materne. Dati alla mano in una città come Roma i piccoli con problemi sono almeno 20.000, 50.000 nel Lazio.

È quanto emerge dallo studio Ue Europrevall, pubblicato in agosto con il contributo dell'ospedale pediatrico romano Bambino Gesù.

«Ogni bambino - afferma Alessandro Fiocchi, responsabile di allergologia all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma - ha la sua allergia alimentare e quindi ci debbono essere tante diete quanti sono i bambini con allergia alimentare. Diete che debbono essere costruite sul certificato di esenzione rilasciato dall’allergologo o dal pediatra».

Non esiste una banca-dati sul numero di certificati per allergia alimentare ma da una indagine informale presso alcune scuole materne italiane si aggirano attorno all’8%: una percentuale ben più alta di quella degli allergici. Non solo: per bambini e famiglie queste allergie significano il coinvolgimento dalla sfera economica, psicologica e sociale.
Infine manca in Italia una normativa di legge che regolamenti l’approccio da parte degli insegnanti a bambini che possono presentare reazioni anafilattiche in seguito all’assunzione accidentale di alimenti allergenici.

Ecco la nota stampa diffusa dalla clinica romana

«Il problema delle allergie alimentariè in continuo aumento: in una città come Roma ci sono almeno 20.000 bambini allergici ad alimenti, nel Lazio 50.000. Le allergie alimentari interessano infatti il 2-3% dei bambini al di sotto dei tre anni, l'1-3% di quelli in età scolare e prescolare e l'1% degli adolescenti. 

I bambini allergici ad alimenti che frequentano la comunità infantile si "concentrano" pertanto nei Nidi d'infanzia e nelle Scuole Materne, ma un numero tutt'altro che trascurabile è ancora presente nelle scuole dell'obbligo. Molti sono i problemi che i bambini con allergia alimentare e le loro famiglie devono affrontare quotidianamente: economici, psicologici, pratici, sociali. In particolare la frequenza della scuola e della mensa scolastica porta con sé:

-Difficoltà a far accettare i bambini allergici ad alimenti nelle Scuole Materne e nei Nidi e/o a far frequentare loro la mensa scolastica ("no, signora, noi non garantiamo");

-Senso di diversità e di emarginazione rispetto ai compagni;

-Menù scolastici poco variati e ripetitivi, spesso diversi da quelli dei compagni;

-Senso di ansietà da parte dei genitori, dei bambini e dei loro insegnanti legato al timore di reazioni in caso di assunzione accidentale di alimenti allergenici. I sintomi che ad esse possono conseguire possono essere in alcuni soggetti di particolare gravità: insorgono generalmente entro pochi minuti dall'esposizione ed evolvono rapidamente, coinvolgendo diversi organi e apparati e mettendo potenzialmente in pericolo la vita del bambino. 

Nelle scuole medie non è raro che per scherzo o per bullismo i compagni obblighino il bambino con allergia alimentare a ingurgitare l'alimento responsabile, con conseguenze talora tragiche. Le mense delle scuole sono di regola attrezzate, ma il servizio è messo in difficoltà dal fatto che questa è una patologia varia. Esiste per esempio "una"celiachia, e quindi "una" dieta per celiaci; ma ogni bambino ha la sua allergia alimentare e quindi ci debbono essere tante diete quanti sono i bambini con allergia alimentare. Diete che debbono essere costruite sul certificato di esenzione rilasciato dall'allergologo o dal pediatra. Ora, non sempre i certificati di esenzione vengono rilasciati dopo un appropriato iter terapeutico. A volte sono costruiti su congetture. A volte su eccessive cautele. A volte accarezzano il desiderio di non far mangiare ai propri bambini alimenti che loro non amano. O alimenti per i quali i genitori non si fidano della ristorazione scolastica (tipicamente, il pesce). 

Non esiste una banca-dati sul numero di certificati per allergia alimentare, ma da una informale indagine presso alcune scuole materne italiane si aggirano attorno all'8%: una percentuale ben più alta di quella degli allergici. Molti recitano "affetto da intolleranza alimentare", una diagnosi che non esiste in medicina. Molti fanno riferimento a test di scatenamento di cui si attende l'esito, ma l'esito di quei test non arriva mai durante l'anno scolastico. 

In alcuni Paesi europei e negli USA esistono normative di legge che regolamentano l'approccio da parte degli insegnanti a bambini che possono presentare reazioni anafilattiche in seguito all'assunzione accidentale di alimenti allergenici: gli operatori sono informati di tale rischio e istruiti (nonché autorizzati) a riconoscere tempestivamente le reazioni e a farvi fronte. Sono inoltre dotati dei farmaci e degli strumenti che consentano loro tale intervento, nonché di tutti i numeri di emergenza da contattare in caso di assunzione accidentale. 

Non sono attualmente presenti in Italia analoghe disposizioni legislative. A ciò consegue un ovvio disagio misto a timore da parte degli insegnanti, che da un lato si sentono responsabilizzati nei confronti del bambino allergico ma dall'altro hanno "le mani legate" per quanto riguarda qualunque intervento terapeutico, che spesso non sanno né quando né come mettere in atto; la somministrazione di farmaci a scuola suscita inoltre remore da parte degli insegnanti, che sostengono di non essere autorizzati né tutelati in merito. 

Non è chiaro tuttavia se, a fronte di un action plan firmato dal medico e di un'autorizzazione-delega da parte dei genitori, gli insegnanti possano (debbano?) praticare l'adrenalina autoniettabile (farmaco salva-vita, utilizzabile anche dai "non-addetti ai lavori") in caso di comparsa di reazioni anafilattiche a scuola.

Di conseguenza le famiglie dei bambini allergici affidano il loro bambino alla scuola con fiducia ma anche con grande preoccupazione. Progetti di formazione nelle scuole sono stati prodotti a Torino e a Milano, a opera di associazioni di genitori, allo scopo di formare gli insegnanti e gli educatori a conoscere, prevenire, riconoscere e saper trattare le reazioni conseguenti all'assunzione accidentale di alimenti allergenici. A Roma per ora non sono note esperienze simili».

Cede un cassone del Mose, nuovo guaio per Venezia

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L'incidente alla bocca di porto di Chioggia

Un errore durante una fase di lavorazione ha causato lo scoppio di alcune celle stagne di un cassone del Mose, già affondato alla bocca di porto di Chioggia, una delle quattro aperture della laguna dove funzioneranno le barriere mobili anti-acqua alta. L’incidente - riferisce la Nuova Venezia - è avvenuto nei giorni scorsi, e ora sono già all’opera i subacquei, con una speciale camera sottomarina, per il ripristino della struttura.

L’inconveniente è stato dovuto a un errore tecnico, ovvero una eccessiva pressione del calcestruzzo pompato all’interno del cassone per stabilizzare la struttura subacquea. Un fatto attribuibile all’azienda che sta operando nel cantiere di Chioggia, e che è coperto da assicurazione.

Il danno riguarda solo una parte di uno degli otto cassoni - strutture multicellulari in calcestruzzo di circa 16mila tonnellate - che contengono le paratoie mobili della bocca di porto di Chioggia.

La concessione del Mose è stata commissariata da circa un anno dall’Autorità anticorruzione, dopo l’inchiesta veneziana che ha portato alla scoperta di un vasto giro di tangenti.
L’opera è giunta all’85% della sua realizzazione.

Italia di bronzo ai Mondiali Under 23 Una medaglia targata Trento

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L’ultima giornata del Mondiale Under 23 di Dubai regala uno straordinario risultato all’Italia e ai quattro giocatori che Trentino Volley ha messo a disposizione della Nazionale Giovanile di Michele Totire. Superando per 3-1 Cuba nella finale per il terzo posto, dopo aver perso ieri per 0-3 la semifinale con la Russia, gli azzurri Oreste Cavuto, Tiziano Mazzone, Gabriele Nelli e Alberto Polo hanno infatti conquistato la medaglia di bronzo nella rassegna iridata di categoria. È il miglior risultato di sempre per la Federazione Italiana nella manifestazione arrivata alla seconda edizione e tale piazzamento porta in bella evidenza il nome dei giocatori cresciuti nel settore giovanile gialloblù.

«E’ bellissimo, mi sento al settimo cielo – ha spiegato l’opposto Nelli, anche in quest’ultimo match best scorer della sua squadra grazie a 25 punti personali -. È davvero una grandissima soddisfazione, noi ci abbiamo sempre creduto; sapevamo che avremmo potuto dire la nostra in un Mondiale in cui i ragazzi di valore non mancavano. Non abbiamo mai sottovalutato gli avversari e abbiamo solo pensato a giocare la nostra pallavolo. Alla fine il lavoro svolto è stato ripagato da una medaglia davvero super». Per il martello di Lucca si tratta della terza medaglia nelle Nazionali Giovanili dopo l’oro europeo Juniores ed il bronzo nel Mondiale Under 21; per gli altri tre è invece il primo alloro assoluto in azzurro. Per Tiziano Mazzone, Oreste Cavuto e Alberto Polo all’orizzonte c’è però l’opportunità di provare a migliorare tale bottino disputando fra poche settimane anche il Mondiale Under 21. Gabriele Nelli invece a partire dalla prossima settimana si unirà al gruppo di Trentino Volley al lavoro da oggi agli ordini di Stoytchev.

Vigo Meano, distrutto un vitigno di Müller-Thurgau

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Tagliate circa mille piante del consigliere circoscrizionale Daniele Bortolotti

Un migliaio di viti tranciate alla base, una stagione agricola completamente distrutta e circa ventimila euro di danni. In un'incursione avvenuta nella notte di Ferragosto, un ignoto, probabilmente conoscitore della zona, ha manomesso gravemente un vitigno sopra l'abitato di Vigo Meano, lungo la strada che dall'abitato conduce al cimitero.

Il fatto è avvenuto in una zona tristemente nota dalle persone del posto per gli atti di vandalismo mirato verificatisi a più riprese negli ultimi anni, apparentemente senza alcuna motivazione.

Il danneggiamento è avvenuto in un appezzamento di terreno coltivato a vitigno affacciato su via dei Santi Pietro e Paolo, in una località di aperta campagna a poche centinaia di metri dal centro storico di Cortesano. Le piante di Müller-Thurgau, coltivate dal consigliere circoscrizionale Daniele Bortolotti, sono state tagliate con un attrezzo apposito - una roncola o un tronchese da potatura - da qualcuno che sapeva il fatto suo. Dopo il raid, infatti, non è stato possibile salvare nessuna delle viti colpite dal vandalo, mentre l'uva, ancora acerba, non è potuta arrivare a maturazione ed essere quindi salvata per la vendemmia alle porte.

La circoscrizione di Meano non è nuova per episodi simili, e pare che quella della cosiddetta «roncola selvaggia» (l'odiosa prassi di saldare da sé presunti torti danneggiando il frutto dell'altrui lavoro, oppure dando sfogo ad ataviche antipatie di paese) sia una pratica ricorrente. Lo scorso anno, una strage di viti è avvenuta «a macchia di leopardo» a Meano, mentre, sempre su via dei Santi Pietro e Paolo, a Vigo Meano, sono stati registrati numerosi episodi di vandalismo simile.

Tre anni fa, ancora una volta verso la metà di agosto, il vitigno coltivato dallo stesso Bortolotti era stato preso di mira assieme a quelli di altri agricoltori. Inoltre, stando a quanto riferitoci, quasi tutte le coltivazione della zona hanno subito, nell'arco degli ultimi dieci anni, almeno un danneggiamento mirato da parte di ignoti.

«Quello del taglio delle viti - ha detto amareggiato il presidente della circoscrizione Stefano Risatti - è un fenomeno che non riusciamo proprio a spiegarci. È evidente che non si tratta di un vandalismo casuale, ma di una pratica volta ad arrecare un danno economico e lavorativo ad una specifica persona. Chi ha subito il gesto difficilmente riesce ad attribuirne la paternità».
Sull'episodio dello scorso Ferragosto, il cui danno economico si è rivelato davvero ingente, indagano i carabinieri.

Boldrini all'Onu: con i muri non si risolvono i problemi delle migrazioni

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"Con i muri non si risolvono i problemi", non bisogna tornare indietro: questo è il messaggio della presidente della Camera, Laura Boldrini, che da New York commenta le ultime proposte in materia di immigrazione da parte di Ungheria e Gran Bretagna. Boldrini, all'Onu per rappresentare l'Italia (insieme al presidente del Senato Pietro Grasso) alla IV Conferenza mondiale dei presidenti dei Parlamenti, ha poi precisato che la proposta della Gran Bretagna "mostra tutti i suoi limiti".

"L'attitudine migliore - ha detto incontrando i giornalisti al Palazzo di Vetro - non è tornare indietro, ma andare avanti in un'ottica più utile per tutti". Per la presidente della Camera l'immigrazione è un tema su cui l'Europa "deve condividere di più e fare un salto di qualità".

"Dobbiamo arrivare ad un'Europa 2.0, che si chiama Stati Uniti di Europa, dove questo tema può essere la cartina tornasole che ci porterà ad una nuova dimensione", ha affermato, sottolineando che "la soluzione passa attraverso regole comuni per il diritto di asilo, con standard uniformi e stessi criteri di protezione". "Serve una cabina di regia centrale, che garantisca l'attuazione delle stesse modalità - ha continuato - sarebbe utile avere centri di accoglienza europei con personale specializzato che possa poi gestire nei vari Paesi le domande di asilo". Boldrini ha commentato anche le polemiche sull'uccisione dei coniugi di Catania, dopo le parole dure della figlia nei confronti dello stato italiano.

"Chi commette atti violenti deve risponderne davanti alla giustizia, chiunque esso sia, la responsabilità penale è individuale - ha chiosato -. Ci sono migranti che per sventare le rapine si fanno ammazzare, anche questo va riconosciuto, e dunque non la metterei sulla nazionalità".

La presidente della Camera, che ha incontrato il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha affermato come la decisione di Ban di convocare un incontro sull'immigrazione nel corso della prossima Assemblea generale, il 30 settembre, è "un segnale positivo di attenzione". "Il problema dell'immigrazione tocca tutti gli stati, nessuno escluso", ha ribadito, precisando che "le soluzioni facili non ci sono, e chi pretende di darle imbroglia l'opinione pubblica e illude le persone".

Mentre per quanto riguarda la proposta di Lampedusa e dei suoi abitanti come Nobel per la pace, Boldrini ha detto: "Io penso che Lampedusa abbia fatto veramente tanto, tutto quello che poteva, per accogliere e dare delle risposte, mi sembra che debba essere dato loro un riconoscimento importante".

Addio allo psicologo Dyer, autore di «Le vostre zone erronee»

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È morto a 75 anni nella sua casa alle Hawaii Wayne W. Dyer, che divenne il profeta del movimento di auto-aiuto con la pubblicazione nel 1976 del suo best-seller "Le vostre zone erronee: consigli passo dopo passo per sfuggire alla trappola del pensiero negativo e prendere il controllo della propria vita" La famiglia di Dyer ha detto che il popolare oratore e autore di più di 40 libri è morto nella giornata di sabato.

Dopo il successo de "Le vostre zone erronee", Dyer disse che il suo lavoro di insegnante e psicologo clinico aveva ispirato il suo libro più famoso, nel quale esortava le persone ad avere il coraggio di dire stop alle preoccupazioni e a cercare la felicità nella vita.

Caccia: da domenica si spara a caprioli, cervi e altri ungulati

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Dopo la pre-apertura, per quanto riguarda i camosci e i mufloni, il 16 agosto scorso, da domenica prossima la stagione venatoria entrerà nel vivo. Un momento sempre molto atteso dal popolo delle doppiette trentine che quest'anno attendono una stagionate venatoria positiva.

«Da domenica prossima - ha spiegato ieri il neopresidente dell'Associazione cacciatori trentini, Carlo Pezzato - verrà aperta la caccia per gli ungulati come il capriolo e il cervo. Sempre per il giorno di apertura la caccia riguarderà anche il merlo da appostamento fisso, mentre per altre specie appetibili per il mondo venatorio come la lepre si andrà alla terza domenica del mese e per il gallo forcello ai primi di ottobre». A dettare i tempi e i limiti sono le «Prescrizioni tecniche 2015/2016 per l'esercizio della caccia in provincia di Trento».

Un documento molto articolato nel quale si ricorda che la caccia al cervo è vietata nelle aree di bramito istituite sulla base del progetto di gestione del cervo nelle riserve comunali di caccia. Accanto a questo, fra le altre cose, si stabilisce anche che per il capriolo maschio il prelievo è consentito fino al 18 ottobre 2015 mentre per il coniglio selvatico e la quaglia il prelievo è consentito fino al 14 dicembre 2015.

A oggi in Trentino sono 6500 i cacciatori, tra cui un'ottantina circa donne. Numeri consistenti che però negli ultimi anni hanno risentito fortemente di un adeguato ricambio generazionale, tanto da far registrare un decremento che si stima attorno al 10% negli ultimi 5 anni .

«C'è stata una diminuzione significativa - ha spiegato Pezzato - per l'invecchiamento e per un ricambio generazionale parziale. E chi si avvicina oggi al mondo venatorio sono quasi esclusivamente persone che abitano nella periferia. In città difficilmente si avvicina a questo mondo. È una questione di cultura popolare che si sviluppa nel mondo rurale e della montagna e che difficilmente viene portata avanti nei grossi centri».

Le sezioni dell'Associazione cacciatori sparse sul territorio sono 208 e la suddivisione deriva da una legge regionale del 1964 che ha istituito le «riserve di diritto» . Indicativamente nella stragrande maggioranza coincidono con i comuni.
Tornando alle specie animali presenti sul nostro territorio, la situazione è stata definita «buona». A livello provinciale le quote di prelievo sono rimaste quasi uguali a quelle dello scorso anno.

«La situazione degli ungulati a livello provinciale è buona - ha spiegato Pezzato - anche se abbiamo delle piccole criticità per il capriolo mentre abbiamo una forte espansione del cervo sul Trentino meridionale, zona dove si è registrato anche un grande incremento del camoscio. Situazione stabile per le altre zone». Tra le notizie positive si registra il superamento della fase acuta della malattia denominata «rogna sarcoptica» che aveva duramente colpito in passato il camoscio e lo stambecco. Oggi questa malattia è presente in alcuni distretti della provincia ed è per questo che continua ad operare un tavolo tecnico provinciale ad hoc.

«A differenza di quanto è successo a Bolzano - ha spiegato il presidente dell'Associazione Cacciatori - dove si è cercato di contenere al massimo le popolazioni selvatiche per cercare di rallentare avanzamento malattia, in provincia di Trento si è andati in senso opposto, diminuendo il tasso di prelievo, per far sì che tutti gli animali potenzialmente più resistenti avessero modo di riprodursi e creare un ceppo più forte. Questa azione sta dando risultati molti positivi».


Grande Guerra, rievocazioni e convegni storici

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Serie di appuntamenti a Trento e in valle del Chiese

Sette eventi sulla Grande Guerra fino al 30 novembre. Ma il clou è rappresentato dalle prossime due settimane, quando la commemorazione della battaglia del monte Melino (valle del Chiese, combattuta dai fanti, anzi, dai Lupi di Toscana un secolo fa) vivrà attraverso cinque fra convegni, sfilate e concerti.

Se la solennità di un avvenimento si deve misurare sulla consistenza di comitati organizzatori e comitati d'onore, beh, questa, secondo il desiderio di chi organizza, è solennissima. Fanno parte dei due comitati, infatti, autorità piccole, medie, grandi e grandissime. D'altronde il presidente degli organizzatori, Ivo Tarolli (già senatore e fra i figli più celebri di Castel Condino) ha voluto mettere in campo tutta la sua autorevolezza.

Venendo al programma, dopo il pellegrinaggio del 2 agosto alla sella di Bondolo, si passa a giovedì prossimo, quando a Trento (ore 15, gloriosa caserma Pizzolato) si svolgerà la tavola rotonda sul tema «Le ragioni del conflitto della Grande Guerra», con l'intervento di Toni Ebner (direttore del quotidiano Dolomiten), Giuseppe Ferrandi (direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino) e Vittorino Tarolli (ricercatore storico che proprio sui Lupi di Toscana ha esercitato la sua scrittura).
Venerdì trasferimento a Condino, nella sala consiliare del Comune, dove alle 17 si svolgerà un altro dibattito: «Il futuro delle terre alpine», con l'europarlamentare Herbert Dorfmann, l'assessore provinciale Carlo Daldoss ed il vicesegretario Svp Daniel Alfreider.

L'appuntamento che vuol essere di maggiore prestigio è in programma per venerdì 11 settembre, alle 17, a Trento al Teatro Sociale. In collaborazione con la Federazione Trentina della Cooperazione, Antonio Fazio (già governatore della Banca d'Italia, grande amico di Ivo Tarolli) terrà una Lectio magistralis dal titolo «Europa 2.0». Sul palco sarà affiancato dal presidente dei cooperatori trentini Giorgio Fracalossi e dal presidente della Camera di commercio di Bolzano Michael Ebner.
Sabato 12 si arriverà a Castel Condino, dov'è prevista una tavola rotonda sul tema «Le ragioni del conflitto e la ricaduta sulla valle del Chiese». Introduzione (17,30) e chiusura (19,30) con canti della guerra del coro Valchiese di Storo e Condino; 17,45 rievocazione storica. Interverranno (come alla Pizzolato qualche giorno prima) Toni Ebner, Giuseppe Ferrandi e Vittorino Tarolli.

Dopo tanto parlare e riflettere, domenica 13 settembre toccherà alla commemorazione della contesa del monte Melino, aperta alle 9 dall'ammassamento dei partecipanti, cui seguirà alle 10,30 la sfilata con la Fanfara dei Bersaglieri di Belluno-Ponte nelle Alpi-Alpago e con la Fanfara di Brigata Alpina. Alle 11 Saluto delle autorità, compreso Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, e celebrazione solenne presieduta dal cardinal Giovanni Battista Re. Partecipazione straordinaria del coro bavarese di Hausham. Dopo il pranzo tipico, alle 14,30 concerto in piazza delle fanfare.

Cessati i rumori e i suoni della solennità, un paio di mesi di pausa, per la conclusione ufficiale, che avverrà a Castel Condino venerdì 30 novembre, con la conferenza su «Condizioni e strumenti per una cultura della pace», tenuta da monsignor Luis Romera, Rettore della Pontificia Università del Sacro Cuore di Roma nonché presidente della Conferenza Rettori delle Università Pontificie.

Mezzolombardo piange Andrea Malfatti ucciso dal cancro a soli 27 anni

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Tutta la Rotaliana è in lutto con la sua famiglia per la prematura morte di un giovane di Mezzolombardo, molto conosciuto ed apprezzato: Andrea Malfatti, di soli 27 anni, è morto ieri per un cancro che non gli ha lasciato scampo. I funerali si terranno domani 2 settembre alle ore 17 partendo dalla chiesa parrocchiale, mentre questa sera alle ore 20 - sempre nella chiesa parrocchiale di Mezzolombardo - verrà recitato un Santo Rosario. Alla cerimonia funebre canterà per la liturgia funebre il Coro San Isidoro di Martignano, nel quale è corista anche il fratello Gabriele.

Andrea aveva studiato prima alle Iti di Trento, doveva aveva scelto l'indirizzo tecnologico, e poi all'università di Bologna, scegliendo la facoltà di ingegneria chimica, dove era laureato con la triennale nel 2012. Poco dopo, purtroppo, la scoperta del terribile male contro il quale ha combattuto fino alla fine. Vivace, estroverso, allegro, Andrea ha vissuto fino agli ultimi giorni questa sfida con grande determinazione.

Padre e figlio derubano un'anziana Fermati, restituiscono il "bottino"

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Attenzione agli "ambulanti" della valle del Chiese

Fate attenzione in valle del Chiese. Soprattutto se siete anziani ed abitate soli. Ieri mattina infatti la polizia localeè riuscita a fermare ed identificare due extracomunitari residenti a Bleggio Superiore, padre e figlio, che con la scusa di vendere della bigiotteria ad una signora del posto sono entrati in casa e con un pretesto ancor più banale, cioè chiedendo un bicchier d'acqua, l'hanno derubata. Quando la donna se n'è accorta ha avvertito la polizia locale che nell'arco di qualche ora è riuscita ad individuare i due. Non sempre però è possibile, dunque il loro appello e a prestare massima attenzione e a diffidare di queste persone. L'anziana signora aveva acquistato un oggetto del valore di 10 euro, mentre dal cassetto dove riponeva i soldi erano spariti 40 euro. I due, pur negando l'accaduto, hanno restituito i soldi e così la donna ha scelto di non sporgere denuncia.

Altre segnalazioni riguardanti i due erano arrivate dalla zona, poi il ragazzo - che gli agenti hanno appurato essere un quindicenne - sembrava essere ancor più giovane della sua età.

Profughi al Brennero, in aumento i nuclei familiari

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Cresce il numero di bambini e neonati in fuga con i genitori

Un centinaio di migranti ogni giorno passa alla stazione ferroviaria di Bolzano durante il loro viaggio verso nord.

«Il numero da alcuni mesi è stazionario. È invece sensibilmente aumentato il numero delle famiglie, con bambini e anche neonati», spiega Roberto Defant dell’associazione Volonatarius che, assieme a numerosi volontari, ha garantito assistenza ai migranti durante tutto il periodo estivo. In una saletta i profughi possono riposarsi e mangiare, ci sono anche giochi per i bambini.

Il flusso di profughi e migranti verso i Paesi dell'Europa del nord, che sta registrando un aumento negli ultimi mesi, segue una serie di canali fra i quali rientrano i valichi alpini italiani. Spesso le persone e famiglie in fuga cercano di raggiungere località estere, in Germania, Olanda, Svezia o altri Paesi, dove già risiedono regolarmente parenti, amici, conoscenti o comunque sia una nutrita comunità di connazionali. In questo modo i nuovi arrivati avranno minori difficoltà nel tentativo di integrarsi, di trovare lavoro, di cominciare una nuova vita.

Credito alle aziende, nasce Confidi Trentino Imprese

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Si chiamerà Confidi Trentino Imprese il nuovo ente per il credito alle aziende del mondo artigianale e industriale nato dalla fusione dei due consorzi di garanzia fidi Cooperativa artigiana di garanzia e Confidimprese, cui partecipa Cooperfidi come socio finanziatore con 4 milioni di euro.

La fusione, deliberata dai rispettivi cda in attesa della ratifica da parte delle assemblee straordinarie, avrà effetto dal primo gennaio 2016, interesserà oltre 9.200 soci per circa 5.000 aziende e garantirà finanziamenti per 500 milioni di euro e garanzie in essere pari a circa 250 milioni. Il presidente sarà Giuseppe Bertolini, attuale presidente della Cooperativa artigiana di garanzia. Obiettivo immediato è l’iscrizione all’Albo degli intermediari finanziari assoggettati alla vigilanza diretta della Banca d’Italia.
Il nuovo confidi, hanno detto i dirigenti delle due società che partecipano alla fusione, si prefigge di diventare il primo confidi del Trentino, con un maggiore potere contrattuale nei confronti  delle banche e in grado di porsi come interlocutore principale del sistema provinciale.

«Vogliamo essere interlocutori vigilati per garantire supporto a 10.000 realtà economiche del Trentino», ha detto il presidente della Cooperativa artigiana di garanzia e neopresidente della Confidi Trentino Imprese, Bertolini. «A questa fusione che va a totale vantaggio delle aziende - ha aggiunto il presidente di Confidimpresa, Mirto Benoni - arriviamo dopo una forte accelerazione dovuta alla crisi economica di cui risentiamo particolarmente».

Soddisfazione è stata espressa anche dal direttore generale della Federazione trentina della cooperazione, Carlo Dellasega, secondo cui la fusione «è stato un percorso importante, non sempre facile, che servirà per affrontare la criticità del credito trentino».

Il progetto di fusione prevede una fase transitoria di tre anni, fino al 31 dicembre 2018. In questo periodo gli amministratori saranno gli 11 componenti del cda della Cooperativa artigiana di garanzia, più quattro componenti che verranno indicati dall’assemblea di Confidimpresa.

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